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21 agosto 2009


 

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Vela: 33° America’s Cup
ORACLE SI PREPARA A SAN DIEGO E PER IL TIMONE SCEGLIE SPITHILL

21 agosto - Il trimarano degli americani comincia la preparazione e mette alla guida l’ex timoniere di Luna Rossa. Intanto, a Genova, un nuovo capitolo della spy story: un gommone con spie statunitensi cerca di seguire Alinghi 5, ma sperona un pescatore italiano.

 

di Dario Prestigiacomo


La mitica goletta America del 1851 a confronto col nuovo trimarano Oracle21 agosto - Mentre Alinghi 5 veleggia al largo della costa libica, gli avversari della prossima America’s cup, gli americani di Oracle, hanno cominciato gli allenamenti nel campo base di San Diego. La prima mossa del team di Larry Ellison e Russell Coutts è stata quella di designare il timoniere, l’australiano James Spithill.
Classe 1979, Spithill è stato il più giovane timoniere della coppa America: nel 2000, a soli 21 anni, ha guidato Young Australia. Alla coppa parteciperà ancora nel 2003 al timone di OneWorld e nel 2007 con il team Luna Rossa Challenge.
Adesso, lo attende la prova più importante della sua carriera: la guida di Bor90, il “mostruoso” trimarano con cui Oracle proverà a vincere la trentatreesima edizione dell’America’s cup. “Stiamo dando il massimo e stiamo scoprendo cosa può dare la barca e cosa possiamo dare noi come team – ha dichiarato Ellison – Se avremo lavorato bene, usciremo in mare e faremo ritorno con la Coppa”.

Intanto, le acque della coppa America continuano ad essere torbide. Mentre sul fronte legale non si arresta il duello a colpi di ricorsi e appelli, con Oracle che ha persino ingaggiato una nuova squadra di avvocati (quelli del prestigioso studio Boies, Schiller & Flexner, quello che, tanto per capirsi, ha curato gli interessi dei Lloyd di Londra per il crollo delle Twin Towers dell’11 settembre), a Genova si è aperto un nuovo capitolo della “spy story”.

Dopo che nei mesi scorsi, Alinghi aveva scoperto in flagrante una spia ingaggiata da Oracle mentre cercava di carpire i segreti di costruzione del nuovo catamarano, stavolta la vicenda si tinge di tragicomico: un gommone con alcuni “osservatori” di Oracle, infatti, si è scontrata nei giorni scorsi con la barca di un ex ufficiale della Marina mercantile genovese mentre seguiva ad alta velocità Alinghi 5.
“Non voglio speculare su quanto è successo. Voglio solo sottolineare l’inciviltà e la scorrettezza di certi comportamenti in mare – racconta lo sfortunato ex ufficiale, il capitano Luciano Bacigalupi - Mi trovavo a una batimetrica di 75 metri dalla lanterna, a 600 metri dalla diga per recuperare un palamito. Ho visto arrivare la carovana di Alinghi 5 da ponente a levante. La carovana molto correttamente ha deviato quando mi ha visto ma un gommone di oltre 7 metri che la seguiva ha continuato dritto, puntandomi”.

Il gommone era quello delle spie di Oracle, mentre a soccorrere il marinaio genovese sono stati proprio quelli dello staff di Alinghi. “L’osservazione legale dei concorrenti è pratica comune nell’America’s cup”, hanno ripetuto ancora una volta gli americani. E a ragione. Del resto, come hanno ammesso al campo base svizzero, “il mare è di tutti”.

 

 

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