Vela: Coppa America – 33° edizione – Valencia (Spagna)
PROVE D’INTESA TRA ALINGHI E ORACLE
Nell’attesa della sentenza della Corte Suprema americana, svizzeri e americani
sembrano aver trovato un accordo che salverebbe la trentesima edizione della
coppa in programma per fine marzo. Coutts: "Anche in caso di vittoria in
tribunale, preferiremmo trattare in modo che la competizione possa svolgersi in
forma tradizionale, cioè con monoscafi e con una pluralità di sfidanti".
Intanto, Alinghi e i competitors hanno approvato nuove regole
di Dario Prestigiacomo
13 marzo. La Suprema Corte di New York non si è ancora pronunciata. Ma, intanto,
qualche sprazzo di sereno sembra scorgersi all’orizzonte della prossima America's Cup. Pare, infatti, che i due contendenti che stanno tenendo con il
fiato sospeso gli appassionati della più prestigiosa competizione velistica - i defender Alinghi
e Oracle - abbiano trovato un punto di convergenza per un
possibile accordo. Accordo che vanificherebbe il pronunciamento dei giudici.
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Nella foto,
a destra,
Alinghi,
a sinistra, Bmw Oracle Racing |
A far capire che qualcosa si è smosso in questa annosa lite sorta per divergenze
sul regolamento della prossima edizione, è stato il timoniere del consorzio
americano, Russell Coutts. Il campione neozelandese ha fatto sapere che, anche
in caso di loro vittoria in tribunale, "preferirebbero trattare in modo che la
Coppa possa svolgersi in forma tradizionale, cioè con monoscafi e con una
pluralità di sfidanti".
E’ la prima volta che tra i due colossi della vela c’è un così chiaro segnale di
distensione, dopo l’avvio della contesa giudiziaria tra Larry Ellison, patron di
Oracle, e Ernesto Bertarelli, proprietario di Alinghi. Se le parole di Coutts
verranno confermate, la sentenza della Corte americana, attesa per questo mese,
servirebbe a poco.
Del resto, anche da casa Alinghi erano arrivate nei giorni scorsi avvisaglie di
un possibile addio alle armi, con Bertarelli disposto ad accogliere alcuni
accorgimenti al regolamento richiesti da Oracle.
Nell’ultimo incontro tra gli svizzeri e i 17 team sfidanti (tra cui ben 6
italiani), svoltosi a Valencia, gli uomini di Alinghi si sono mossi lungo due
direttrici: la collegialità e la condivisione delle regole. Ossia, con quelle
modalità alle quali, secondo Ellison, "il team defender era venuto meno in una
prima fase dell’organizzazione".
Nel corso dell’incontro, si è discusso degli emendamenti ai regolamenti della
manifestazione, che ora sono pronti per la stesura finale. I partecipanti hanno
anche concordato un emendamento al Protocollo che consentirà ai progettisti di
cambiare team.
Un'ulteriore decisione è stata quella di aggiungere due membri all'Arbitration
Panel: David Kellett, vice presidente dell'ISAF e Peter Leaver, presidente della
Court of Arbitration for Sport, si aggiungeranno a Henry Peter, Luis Maria
Cazorla e Graham McKenzie.
Lo statunitense David Pedrick, invece, sarà il direttore tecnico, oltre che
presidente del Comitato di stazza, composto da non meno di due ulteriori membri,
come previsto dalle nuove regole.
Tutti questi stravolgimenti serviranno a seppellire l’ascia di guerra? Si vedrà.
Nell’attesa, l’appuntamento per gli appassionati è previsto per fine marzo,
quando a distanza di pochi giorni la Corte Suprema si pronuncerà e a Valencia si
terrà un nuovo meeting dei competitor.
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