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Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa
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SPIAGGIA
DI MONDELLO
VIZIO
DI FORMA? ECCESSO DI POTERE?...
ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE SULLA SPIAGGIA DI
MONDELLO
Il
TAR della Sicilia con una sentenza emessa a febbraio e depositata il 21
giugno 2004 ha sancito di fatto lo stato di illegalità in cui versa già
da ben quattordici anni la spiaggia di Mondello. Accettando il ricorso
presentato dal Comune di Palermo nel 1990, i giudici amministrativi
hanno riconosciuto illegittima la proroga della concessione alla
società Italo Belga da parte della Capitaneria di Porto di Palermo e dell’Assessorato Regionale al Territorio.
di Kristian Guttadauro e Alessandro Costanzo Matta
Nella
foto, estate 2004 una parziale veduta dello stabilimento balneare di
Mondello (altre
foto...)
Esiste
un vento capace di far volare un passero e al tempo stesso di fermare
un’aquila. E’ fatto di burocrazia e giochi di potere. E mentre c’è
chi vola in alto senza le debite autorizzazioni, il Comune di Palermo si
trova da 14 anni con le ali tarpate nella gabbia di una situazione
divenuta ormai anomala ed insostenibile.
Una situazione che interessa la spiaggia di
Mondello e che non può più rimanere insabbiata sotto quella cortina di
silenzio che l’ha nascosta per un lasso di tempo davvero troppo lungo.
Dopo anni d'interessamento da parte di semplici cittadini, associazioni ed ambientalisti,
è arrivato un secondo importante momento, dopo la decisione del
sindaco di Palermo Diego Cammarata di abbattere la cancellata di
Mondello nel novembre del 2003.
Anzi,
forse questo riconoscimento di un’azione di legalità del
Comune di Palermo fondata su reali presupposti e motivazioni è oggi, se
vogliamo, ancora più importante ed allo stesso tempo drammaticamente scandaloso.
E’ la riprova di quanto parte della società siciliana sia ancora ben
lontana da quella data che i nostri calendari attualmente riportano come
anno 2004, perché quello che è successo negli ultimi anni a Mondello,
perla del litorale palermitano, ha a che vedere con il più oscurantista
medio evo che con il democratico e moderno terzo millennio.
Come pubblicato dal Giornale di Sicilia del 9 novembre e successivamente
il 10 novembre da Repubblica, con la sentenza
del 5 febbraio scorso, registrata il 21 giugno, il T.A.R. della Sicilia
ha di fatto accolto il ricorso che nel lontano 1990 il Comune di Palermo
della Giunta Orlando presentò per contestare le procedure con cui era
stata scelta un anno prima la Società Italo-Belga
nell’assegnazione della nuova concessione di tutta la spiaggia
(scaduta la prima dopo 99 anni).
Quando,
infatti, il litorale della borgata marinara si ritrovò finalmente ad un
passo dalla libertà, ecco cadere pesante la mano di una burocrazia
viziata e di giochi di potere che volevano ben altro, richiudendo a
doppia mandata la serratura del “forziere"
di Mondello, un tesoro
troppo importante per essere di tutti…
La
SENTENZA DEL TAR N.1125/04R.Sent.
- che ha penalizzato l'Immobiliare Italo Belga di Mondello.
I FATTI
Nel 1990, non un
soggetto privato, ma un ente pubblico quale il Comune di Palermo,
ha presentato un ricorso (N°232/1990) contro il Ministero della Marina
Mercantile, la Regione Siciliana, l’Assessorato Regionale Territorio e
Ambiente, la Capitaneria di Porto di Palermo e nei confronti della
Società Mondello Immobiliare Italo Belga “PER L’ANNULLAMENTO,
PREVIA SOSPENSIONE dei
provvedimenti di concessione alla Società Mondello Immobiliare Italo
Belga del litorale Mondello – Valdesi, della nota n. 26460 del
16/11/89 dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, nonché di
ogni altro atto presupposto, connesso e consequenziale”.
Alla fine dell’estate del 1989, infatti, la concessione della spiaggia
di Mondello in favore della Società Italo Belga sta per scadere e così
Il Comune di Palermo, conscio dell’importanza dell’evento, l’8
settembre 1989 presenta domanda, sia alla Capitaneria di Porto che
all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, per il rilascio della
concessione demaniale marittima per destinare ad un uso collettivo il
litorale di Mondello-Valdesi, in chiara antitesi alla linea di
sfruttamento imprenditoriale condotta dalla gestione privata.
Tuttavia il 25 agosto la Capitaneria di Porto di Palermo aveva già
stipulato un "atto di concessione demaniale marittima provvisoria", mentre
già nel 1988 l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente aveva
autorizzato la Capitaneria di Porto ad iniziare le pratiche per la
concessione pluriennale della spiaggia di Mondello alla
stessa società concessionaria senza tener conto della legittima
richiesta degli amministratori cittadini né di gara pubblica.
A questo punto il Comune di Palermo si è rivolto direttamente al
massimo Tribunale Amministrativo Regionale che con questa sentenza
rischia (dopo 14 anni) di fare esplodere un autentico caso che fino ad
oggi è rimasto letteralmente insabbiato su questa spiaggia tanto bella
quanto contesa, contando soprattutto su un silenzio-assenso da parte
delle maggiori istituzioni coinvolte, che lascia davvero interdetti.
Secondo il TAR, infatti, Capitaneria di Porto e Assessorato regionale al
Territorio e Ambiente sembra abbiano agito scorrettamente, rilevando finanche
"un eccesso di potere" da parte dei due Enti perché la proroga di
una concessione in scadenza spetta in via preferenziale al vecchio
concessionario solo quando esistono particolari motivazioni o,
addirittura, quando è la legge a disporlo, ma nel caso di Mondello non
vi era secondo il Tribunale Amministrativo nessun presupposto per far
ignorare tutte le altre candidature di gestione per favorire solo
l’Immobiliare Italo-Belga.
Un provvedimento inequivocabile,
formulato su basi precise, che dimostrano l’invalidità dell’operato
degli enti pubblici responsabili e della Società Italo Belga, con la
conseguenza – a rigor di logica – dell’annullamento (previa
sospensione) della concessione dell’arenile di Mondello.
Una
“revoca” che sarebbe potuta arrivare già 14 anni fa, interrompendo
un anacronistico monopolio, quasi di stampo feudale, su un bene che, in
virtù della concessione avrebbe dovuto essere oggetto di una gara
pubblica.
Da anni impegnata sul “fronte Mondello”, anche Legambiente si sta
attivando dopo i nuovi orizzonti dischiusi da questa importante sentenza
che se non altro riapre clamorosamente l’intera vicenda su Mondello.
”Ci muoviamo per notificare a tutte le parti in causa la valenza che
questa sentenza del Tar assume oggi per Mondello e la sua spiaggia, spingendo gli amministratori comunali ad istituire un tavolo di
concertazione dove finalmente i diffusi interessi della collettività
possano essere considerati in via prioritaria insieme con la
riconosciuta importanza da un punto di vista naturalistico del litorale
che potrebbe anche essere al centro di un nuovo progetto
turistico-ambientale per l’intero Golfo di Mondello“, ha
commentato Beppe Messina, segretario regionale di Legambiente.
Da
parte del Comune le reazioni a questa rivoluzionaria sentenza sono molto
caute e d’attesa per valutare i risvolti pratici che potrebbero a
breve innescarsi. Resta il fatto che dopo l’abbattimento della
cancellata e la buona gestione delle aree del litorale affidate
all’amministrazione comunale, potere “riavere” l’intera spiaggia
per poterla offrire all’intera collettività meglio di quanto non si
sia fatto fino ad ora rappresenterebbe sicuramente un successo non da
poco.
Ad ogni modo presto il Comune e l’assessore al Mare ed alle Coste,
Lorenzo Ceraulo, saranno chiamati direttamente in causa, oltre che
dall’invito alla concertazione portato avanti da Legambiente e dalle
associazione come “Salvare Mondello” di Riccardo Agnello, anche da
alcune annunciate interrogazioni in aula consiliare che apriranno
ufficialmente il dibattito anche in seno all’amministrazione
cittadina, mentre la società Italo-Belga e la Capitaneria di Porto
stanno interpellando rispettivamente i propri legali e l’Avvocatura
dello Stato per capire che cosa potrebbe materialmente succedere a
questo punto.
Con l’arrivo dell’autunno si è chiusa con successo ma anche
con non pochi disguidi, legati specialmente alla cattiva manutenzione
della spiaggia e del litorale, la “seconda
estate di Mondello”. Nelle
scorse settimane gli amministratori della Italo Belga, interpellati da
una giornalista del Giornale di Sicilia che riprendeva proprio il tema,
da noi più volte denunciato per bocca degli stessi cittadini, di questa
bella appendice della bella stagione a Mondello macchiata
dallo stato di incuria della spiaggia, avevano affermato che la
spiaggia deve fare solo appello al senso civico della gente.
Strano
che qualcuno in questi casi parli di senso civico dopo i fatti di questi
quattordici anni, vissuti in pieno regime di illegalità. Forse la
concessione della spiaggia riguardava solo i mesi estivi della stagione
balneare quando il lido era invaso da circa 1500 cabine per poi non interessare più
dopo il 15 settembre, neanche a chi l'ha sempre voluta assegnata proprio a
tempo indeterminato….?
Paradossi
siciliani. Paradossi italiani.
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