mondello.jpg (21310 byte)  

 


 

Mondello

(Avaiable also in english) 

webcam.gif (2220 byte)Mondello
Webcam

Photo
Gallery
 


  
Meteo Station



I SERVIZI



SPORT


RISTORANTI

SCUOLA VELA


Il World Festival on the Beach


Antico
Stabilimento
di Mondello


 

Copyright © 1997 Albaria Magazine Direttore:
Vincenzo Baglione Tutti i diritti sono riservati
 

E-mail: albaria@
albaria.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright © 1997 Albaria Magazine Direttore:
Vincenzo Baglione Tutti i diritti sono riservati
E-mail: albaria@
albaria.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright © 1997 Albaria Magazine Direttore:
Vincenzo Baglione Tutti i diritti sono riservati
E-mail: albaria@
albaria.com

 

 


GENERALITA'

Mondello, distesa lungo l'arco di una pittoresca baia tra il montePellegrino e il monte Gallo è il più importante centro balneare vicino Palermo. Ha conosciuto nell'ultimo decennio uno straordinario sviluppo alberghiero-turistico, con ottimi hotel e una fitta rete di ristoranti e di svaghi. Il clima particolarmente temperato anche nella stagione invernale, fa di Mondello una frequentatissima meta di soggiorno. All'estremo lembo a nord della baia si trova un borgo di pescatori, dominato dalle rocciose ed impervie pendici del monte Gallo dal quale si stacca una lingua di roccia protesa sul mare su cui sorge la Torre Mondello. Nella zona fanno spicco sul lungomare una torre saracena ed i resti di un antico castello.
Palermo, situata al centro ed ai margini della celebrata Conca d'Oro, racchiusa da una magnifica corona di maestosi monti, città d'arte ricchissima, rappresenta con i suoi innumerevoli monumenti ben quattro epoche storiche: l'architettura arabo-normanna, le espressioni artistiche del basso Medioevo e del Rinascimento, l'esercizio fastoso dell'arte barocca dei secoli XVI e XVII e l'estro decorativo di una folta schiera di artisti del XVIII sec. L'impronta dell'uomo e della sua presenza creativa, appare nei dintorni di Palermo nell'ultima fase della vita primitiva denominata Paleolitico Superiore. L'Homo Sapiens rivela le tracce della sua esistenza sul monte Pellegrino, nelle grotte che sovrastano il borgo rivierasco dell'Addaura.


mondellomare.jpg (25736 byte)Semplicemente  Mondello
Quante volte, ci siamo lasciati trascinare in un mondo fantastico osservando una cartolina che ritrae il paesaggio dei nostri sogni! Uno sconfinato mare azzurro, una dorata distesa sabbiosa sotto un cielo limpido illuminato dal sole cocente delle estati tropicali... e sembra quasi di sentire il vento che accarezza la pelle, spruzzi d’acqua che sfiorano il viso...! Ma proviamo per un istante a pensare che anche fuori dalla nostra fantasia esista un luogo altrettanto incantevole, ambita meta turistica, a due passi dal centro città, ed ecco prendere vita, sotto i nostri occhi, i colori tropicali, le acque cristalline del Golfo di Mondello, proprio a pochi chilometri dal centro urbano del capoluogo siciliano.
All’incirca un secolo fa, il principe Francesco Lanza di Scalea, chiuso nella sua villa di Partanna, sviluppava l’ambizioso progetto di bonifica delle contrade di Mondello, a quel tempo soffocate dalla malaria, la cui diffusione avviava verso lo spopolamento di quei luoghi malsani. Con invidiabile lungimiranza, il principe intravedeva già tra le fangose paludi dell’epoca un futuro assai più radioso, quasi da sogno. Soltanto pochi decenni più tardi, nel dicembre del 1906, l’Amministrazione comunale di Palermo apponeva una firma sul compromesso che sanciva la rinascita della borgata marinara di Mondello, realizzando così il sogno di Francesco Lanza di Scalea. L’accordo ufficiale venne firmato a Bruxelles nel ‘909 quando gli imprenditori, consorziatisi nella società anonima “Les tramvays de Palerme”, ottennero la cessione di 280 ettari di terreno, (ad esclusione di alcune aree pubbliche fra piazze strade ed il denanio marittimo con la spiaggia per quale venne rilasciata dalle Autorità Marittime concessione pluriennale alla cui scadenza subentrò stranamente un'altra società anonima diversa dalla predetta “Les tramvays de Palerme”. Il contratto per la cessione del terreno prevedeva che la  società anonima “Les tramvays de Palerme” si impegnasse a realizzare delle infrastrutture quali un Kursal con 10.000 metri quadrati di giardino, un grand hotel, uno stabilimento balneare ed una rete di collegamento tramviario etc. In realtà, l’unica opera ad essere realizzata fu l’Antico Stabilimento sulla spiaggia, progettato nel 1910 dall’ingegnere Rodolfo Stualker e costruito dalla società anonima che ne ottenne la concessione temporanea unitamente alla spiaggia anonima "Les tramvays de Palerme": una struttura dai colori vivaci, dominata da creature mitologiche e mostri marini, con terrazze che si protendono sul mare. Nell’arco di sei anni, ultimata la bonifica, si giunse alla costruzione di circa 300 villini in stile liberty, la cui realizzazione venne affidata agli architetti Caronia, Butera, Basile, Capitò e Mineo. Ecco che Mondello cambia volto e, da palude abbandonata, come per magia, diventa lido della belle époque. Abbellita dai ricorrenti richiami floreali architettonici, tipici dell’epoca, circondata da lunghi filari di alberi, vivacizzata dalle prime variopinte capanne che sorgono sulla spiaggia, Mondello vive il suo massimo splendore negli anni venti. Col passare del tempo, però, ecco svanire parte del sogno: dopo la seconda guerra mondiale, Mondello diventava rifugio dei numerosi sfollati, sopravvissuti ai bombardamenti che avevano devastato Palermo e che ben volentieri si insediavano nell’affascinante contesto turistico-balneare. Avanza il progresso, e con esso la cementificazione, che oggi ha raggiunto un livello compatibile con l’ambiente, nella “Cittadina del sole”, mantenendo inalterati paesaggi naturali e colori tropicali, che identificano il suo “sapore” marinaro. Splendide ville in liberty caratterizzano lo stile architettonico del posto, dove molti vip locali e stranieri da anni trascorrono in tutta tranquillità i loro week-end e le vacanze estive. Il Golfo di Mondello gode di una eccezionale vivibilità grazie al clima sempre mite ed alla favorevole posizione geografica, nonché alla completezza dei servizi disponibili. Contrariamente a quanto è accaduto in altri poli turistici, come ad esempio a Palma de Majorca o nelle isole caraibiche, dove grandi strutture alberghiere costruite senza alcun criterio sulla costa hanno stravolto il paesaggio naturale, a Mondello la cementificazione è ancora ben articolata, ad eccezione del tratto che interessa Monte Gallo, dove l’eccessiva speculazione edilizia ha cancellato il folto tappeto verde che ricopriva le pendici del monte: il paesaggio resta però incantevole. La piazza, fulcro nevralgico del borgo, con i suoi numerosi locali dove è possibile gustare le prelibate specialità tipiche, è centro attrattivo di prim’ordine in tutte le stagioni.
A Luciano Amorosi, imprenditore sensibile alla valorizzazione della località balneare palermitana, abbiamo chiesto un parere sul recente sviluppo del paese e sulle carenze che ancora presenta. "Sicuramente notevole è stata la riorganizzazione delle aziende commerciali inserite nel contesto di Mondello e non bisogna dimenticare la sistemazione di strade e marciapiedi effettuata in quest'ultimo periodo"- ha dichiarato Amorosi, che ha poi proseguito -"Resta comunque ancora tanto da fare. Bisognerebbe, a mio avviso, mettere in atto un programma che tenga conto della vocazione turistica del luogo utilizzandone le risorse nel rispetto dell’ambiente”.
Ma fra tante lodevoli qualità e potenzialità, non mancano, purtroppo, fastidiose vicissitudini: non ultima il contenzioso sul pontile fisso di Mondello paese, il cui accesso al pubblico è bloccato per inagibilità da diversi mesi. Già carente di strutture, il porto di Mondello ha visto svanire un approdo: notevoli, dunque, i disagi di pescatori e barcaioli, ostacolati nelle loro attività, e diportisti, non meno infastiditi durante le loro escursioni dalla chiusura del pontile. A tale proposito Lorenzo Lazzari, ammiraglio della Guardia Costiera di Palermo, ha dichiarato che la chiusura del pontile, da lui ordinata alcuni mesi fa, doveva essere una sollecitazione per l’inizio dei lavori di ripristino, che dovrebbero essere effettuati dal Comune, ma ad oggi tutto è fermo e non si sa ancora per quanto tempo lo resterà.
Altrettanto pressante risulta il cattivo funzionamento del canale di drenaggio: a causa della rete fognaria inadeguata si corre facilmente il rischio di inquinamento marino e, nei periodi di piogge frequenti, il paese sembra trasformarsi nella palude di un tempo. Eppure, potrebbe bastare un’occhiata alla bellezza di questa perla solare che è Mondello, che proprio in questi giorni si riveste dei suoi abiti migliori, per capire che, per una volta, bisognerebbe dare ascolto all’amore per la nostra terra, per non perdersi sui pericolosi scalini della burocrazia!

mondelloreti.jpg (20475 byte)

Itinerario floristico e faunistico
dal Santuario di Monte Pellegrino al paese di Mondello

Il Monte Pellegrino, definito da Goethe “il più bel promontorio del mondo”, deve il suo nome alla presenza del falco pellegrino, predatore ancora oggi presente insieme con altre specie di rapaci come il gheppio e la poiana; oppure di uccelli migratori che in maggio lo sorvolano, diretti verso lo stretto di Messina, come i falchi pecchiaioli e le tortore. La passeggiata che vi proponiamo percorre la strada che va dal santuario di S. Rosalia a Mondello attraverso la provinciale che sovrasta la costa dell’Addaura.Il panorama che si può godere spazia, nelle giornate che precedono forti venti di tramontana e maestrale, fino all’isola di Ustica, a 32 miglia di distanza dalla costa.
Il Monte Pellegrino e la Real Tenuta della Favorita, che insieme formano la Riserva Naturale Orientata Regionale “Monte Pellegrino”, costituiscono una delle più grandi bellezze della Sicilia, sia dal punto di vista naturalistico che da quello paesaggistico. La Riserva, che si estende per 1022 ettari, si pone come scopo, fra gli altri, la ricerca scientifica sulle componenti naturalistiche ed etnico-monumentali ed il mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali.
La flora presente è una delle più importanti della Sicilia, con centinaia di specie presenti. Nel bosco mediterraneo ammiriamo, fra gli alberi d’alto fusto, lecci, frassini, carrubi e mandorli. Purtroppo, durante il rimboschimento, effettuato senza tenere conto delle specie autoctone, sono stati introdotti anche eucalipti e pini. Fra le specie della macchia troviamo invece fichidindia, palme nane, cavoli rupestri dai fiori gialli ed euforbia, che oggi spadroneggia sulle altre presenti.
Sul Monte, non mancano le testimonianze di insediamenti umani appartenenti all’era paleolitica ed a periodi immediatamente successivi. Particolarmente interessanti risultano le incisioni parietali rinvenute all’interno della grotta dell’Addaura, riproducenti figure antropomorfe e zoomorfe. Secondo gli studiosi, i graffiti riguardanti le figure antropomorfe ritrarrebbero per lo più scene danzanti: gli uomini riprodotti sulle pareti rocciose appaiono come figure ben congegnate, pur nella loro semplicità. Grazie alla numerosità delle figure maschili incise, è facile stabilire che i graffiti non appartengono al periodo paleolitico. Stessa tecnica sarebbe stata adoperata per le figure zoomorfe, rappresentate con identico stile verista che ne testimonia la contemporaneità.
Ricco di anfratti e grotte è il percorso che conduce al santuario di S. Rosalia. A circa 20 minuti dalle pendici del Monte, ecco la prima sosta, presso la cappella costruita in onore alla santa protettrice di Palermo. In corrispondenza della cappella, la mulattiera si interrompe per un breve tratto lasciando che il cammino continui più agilmente su strada asfaltata, poi la mulattiera riprende fino al santuario. Da qui, si può già scorgere Castello Utvegio, chiuso durante la guerra ed acquistato in tempi più recenti dalla Regione Siciliana, che non ne ha reso possibile la fruizione al pubblico. Ed eccoci giunti nei pressi della “passeggiata di Goethe”, sentiero che dalla vecchia strada raggiunge un costone a strapiombo sul versante che sovrasta la Favorita. Un luogo immerso nel silenzio della natura dove sostare piacevolmente prima di intraprendere l’ultimo viottolo che conduce alla grotta di S. Rosalia. Qui la Santa, figlia del nobile normanno Senibaldo, si rifugiò dopo aver deciso di abbandonare per sempre la vita mondana. La fama del “promontorio più bello del mondo”, il cui fascino misterioso resta ancor oggi intatto, si rinnova ogni anno in occasione del Festino di luglio con manifestazioni di spiccato sapore folkloristico in onore della Santa protettrice del capoluogo isolano.