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MONDELLO
NEWS
LA
SPIAGGIA DI MONDELLO APPRODA IN SENATO CON INFORMAZIONI INCOMPLETE
BOTTA E RISPOSTA TRA I SENATORI D'ALI' E
CINZIA DATO
Antonio D'Alì |
Cinzia Dato
|
Dopo
oltre due anni e mezzo il sottosegretario agli Interni Antonio D'Alì risponde all'interrogazione parlamentare della senatrice
Cinzia Dato, in merito alla realtà della più
nota spiaggia siciliana, ignorando i recenti risvolti. E che a ragione
sono stati oggetto di attenzione di interrogazioni da parte
dell'onorevole Simona Vicari del Parlamento Siciliana, Davide Faraone
consigliere comunale a
Palermo e tanti altri. Nessuno sembrerebbe infatti avere informato D'Alì
di come il problema legato alla spiaggia di Mondello negli ultimi tre
anni abbia subito
radicali mutamenti come la sentenza del TAR sull'illegittimità della
concessione rilasciata all'Immobiliare Italo-Belga e l'abbattimento
della cancellata abusiva esempi dell'operatività di vari organi dello
Stato interessati al problema Mondello.
di Kristian Guttadauro
20/1/2005 - Sul Giornale di Sicilia del 18 gennaio 2005 è apparso
l'ennesimo articolo su Mondello.
Oggetto dello stesso, un "Botta e risposta" tra la senatrice
della Margherita, Cinzia Dato, che con un'interrogazione parlamentare de
28 maggio 2002, anche in riferimento agli articoli apparsi sul Corriere
della Sera, lamentava già l'esistenza di una cancellata che recinge il
lungomare e la gestione privata sulla spiaggia, e la risposta scritta
del sottosegretario agli interni, Antonio D'Alì, in data 24 dicembre
2004.
La replica del sottosegretario è quanto mai singolare, dimostrando una
disconoscenza degli ultimi risvolti relativi alla questione e che hanno
visto le istituzioni locali interessarsi fattivamente del problema
sollevato da semplici cittadini, dalla stampa regionale e nazionale, ed
ignorando che la sistemazione di varie irregolarità inerenti la
spiaggia è tutt’ora in corso. Dopo l’abbattimento della cancellata
è infatti poi arrivata anche la sentenza n.1125/04R emessa il 5
febbraio 2004 dal TAR Sicilia che ha
dichiarato illegittima la concessione rilasciata a privati. Una decisione che
bacchetta sonoramente l'operato di istituzioni pubbliche quali
Capitaneria di Porto e Assessorato regionale Territorio e Ambiente
riconoscendo valido il ricorso presentato nel 1990 dal Comune di Palermo in riguardo alla concessione rilasciata alla Immobiliare
Italo Belga.
L’interessante opinione di un nostro lettore evidenzia l'anomalia
delle disinformazioni dando spunto
per fare le dovute precisazioni da cittadini e da organo di stampa
d’informazione su Mondello.
L'esame del lettore è quanto mai preciso:
“Gentile
Albaria,
Sfogliando il Giornale di Sicilia del 18 gennaio 2005 sono stato molto
colpito da un articolo uscito sull'ormai annoso affair-spiaggia di
Mondello che dimostra - a mio parere - quanto la disinformazione oggi
sia dilagante e colpisca anche non so se in buona o malafede gli
esponenti della politica che dovrebbero forse fare un po' di più invece
di parlare soltanto. Soprattutto quando non conoscono bene ciò di cui
parlano...
Il sottosegretario agli interni Antonio D'Alì, nell'articolo
sopracitato risponde ad un'interrogazione parlamentare di una senatrice
del Molise, Cinzia Dato, che lamentava la situazione paradossale della
spiaggia di Mondello: la cancellata, il monopolio delle cabine
dell'Immobiliare Italo Belga.
Il sig. D'Alì ha risposto, secondo me, in modo strano all'interessante
questione sollevata.. Infatti parlando della cancellata (messa da parte
fino al 15 aprile quando torna a recingere il lungomare fino al 30
ottobre, effettivamente secondo il nuovo accordo tra Comune di Palermo e
Immobiliare), ma soprattutto della concessione sulla spiaggia, dimostra
di non conoscere appieno la reale situazione che come i giornali ed
anche il vostro sito hanno denunciato rivela che una sentenza del TAR
della Sicilia ha riconosciuto illegittima la concessione, e non può
quindi - in qualità di esponente del governo - commettere il grossolano
errore di parlare in Senato di una situazione che di legittimo non ha
proprio più nulla oggi, dimostrando allora di non conoscere bene il
caso Mondello. Infatti già da novembre sia sul vostro sito, sia sul
Giornale di Sicilia e sulla Repubblica è stata denunciata l'anomalia e
data finalmente voce ad una sentenza che riapre completamente i giochi e
quindi non si può più parlare oggi di "nuova concessione" o
"questione del canone". Non penso che Palermo si trovi agli
antipodi rispetto a Roma. Non c'è neanche un'ora di aereo. Possibile
che in Senato non arrivino neanche i giornali?” |
Si
può anche aggiungere - fatto che il nostro amico non sa, così
come tanti altri come lui - che la risposta del sottosegretario Antonio
D'Alì si riferiva in primis ad una interrogazione scritta della
senatrice Cinzia Dato, eletta in Molise, presentata nel maggio 2002.
Faceva sapere, infatti, la senatrice:
"E' un grave danno per l'economia e lo sviluppo della Sicilia,
che lo sfruttamento di un'area così strategica dal punto di vista
turistico sia concessa da sempre alla stessa società senza trasparenti
gare d'appalto e senza un effettivo ritorno economico per la Regione".
Abbiamo usato prima il verbo all'imperfetto ("riferiva")
perchè la risposta di D'Alì non è infatti di questi ultimi giorni,
bensì del 20 dicembre 2004.
Appare già paradossale come ad un'interpellanza simile possa essere
data una risposta solo due anni dopo, ma tralasciando questo aspetto
della vicenda, risulta ancora più anomalo che oggi D'Alì possa
pubblicamente dire - per esempio - che "in sede di rinnovo della
concessione, si è proceduto alla pubblicazione della relativa domanda
nell'albo del Comune di Palermo e nella Gazzetta Ufficiale della
Regione, senza che sia pervenuta alcuna opposizione nè richiesta di
concessione in concorso con quella società (la Italo-Belga, ndr)",
dimenticando del tutto quanto clamore abbia suscitato la comparsa della
notizia relativa alla sentenza
del TAR della Sicilia che riconosce illegittima la concessione
stessa, figlia di procedure irregolari e di cui noi abbiamo chiaramente
parlato nell'articolo dell'11 novembre il cui titolo evidenziava due
enormi punti interrogativi seguiti da un dato di fatto estremamente
grave: "VIZIO
DI FORMA? ECCESSO DI POTERE?... ILLEGITTIMA LA CONCESSIONE SULLA
SPIAGGIA DI MONDELLO".
Nessuno dunque si è premurato - vogliamo pensare - di informare il
sottosegretario, del lavoro svolto dalle istituzioni cittadine e
regionali nel momento in cui si è apprestato a preparare la risposta
scritta per la senatrice della Margherita, non considerando che la
situazione è alquanto mutata e che oggi si aprono scenari davvero
importanti per il futuro della spiaggia di Mondello.
Verba volant, scripta manent e così rimarrà la risposta scritta di D'Alì
insieme alla sentenza del TAR ed a tutti i documenti relativi a questa
vicenda spinosa, come quelli che attestano, per esempio, che proprio
nello stesso giorno (30 gennaio 1990) in cui la Capitaneria di Porto
richiedeva al Comune di Palermo il parere favorevole per il rilascio
della nuova concessione, quest'ultimo ricorreva al TAR perchè la
propria richiesta di gestione della spiaggia era stata invece
letteralmente ignorata dagli enti preposti (fra i quali proprio la
Capitaneria).
Pertanto sembra proprio inopportuno dichiarare che non c'erano state
altre richieste "in concorso" con quella
dell'Immobiliare Italo-Belga.
Nella sua risposta scritta, il sottosegretario ha anche tenuto a
precisare che l'Italo-Belga "si è impegnata a ristrutturare il
Charleston e a ripulire giornalmente il litorale di Mondello, i varchi
pubblici e a provvedere alla cura del verde".
Il Charleston è un noto ristorante sullo stabilimento in muratura
(quello da ristrutturare che unitamente alla spiaggia di Mondello è
stato dato in concessione a privati con un importo di poco inferiore a
10.000 euro…), il verde del lungomare e la spiaggia
restano invece enormemente carenti di quella attenzione di cui necessita
un luogo pubblico che si trova dentro la città di Palermo.
E’ così forte la distanza tra quanto dichiarato da D’Alì e quanto
realmente avvenuto negli ultimi mesi. Una nuova realtà che non è invece sfuggita a
molti esponenti di differenti schieramenti della politica
regionale e nazionale fra i quali Simona Vicari e Davide Faraone. Un
problema, quello di Mondello, che una volta di più ribadisce con gli
interessi in gioco siano assolutamente trasversali e lontani da ogni
ideologia o bandiera politica perchè interessi legittimi dell'intera
collettività, non solo palermitana ma finanche nazionale e non solo.
Evidentemente l senatore D'Alì ha ricevuto informazioni "obsolete" che
vanificano l'impegno profuso da tanti, svilendo peraltro senza alcun
motivo l'operato dell'attuale amministrazione comunale guidata dal
sindaco Diego Cammarata che ha dimostrato grande sensibilità verso
l'affair Mondello, ottenendo sul campo clamorosi ed eclatanti risultati
come lo storico "abbattimento" della cancellata.
Un'informazione talmente lacunosa e proveniente da fonti
"autorevoli" come un sottosegretario del Ministero degli
Interni, rischiano oggi di confondere l'opinione pubblica.
Questi sono i fatti.
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