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Arriva dalle Hawaii la nuova tendenza
E' IL SUP LA NUOVA DISCIPLINA PER VIVERE IL MARE E LA NATURA
Si scrive SUP ma si legge Stand Up Paddle.
Si pagaia in piedi su una tavola come “gondolieri del mare”, una via di
mezzo tra surf e canoa, semplice e versatile per ogni grado di abilità. Ma
la vera novità consiste nel poter semplicemente passeggiare per mare lungo
le coste svolgendo una sana e tonificante attività fisica. Quattro
chiacchiere con Benni Bozano alla scoperta di questo vecchio natante. |
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di Marco Tripisciano
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Nella foto Riccardo
Giordano e Sergio Di Bernardi a Mondello mentre mostrano la semplicità del natante anche
fra le
onde. Sotto un gruppo di allievi su un lago. |
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l'istruttrice (sx)
durante una prima lezione, mostra il giusto movimento che coordina braccia,
gambe e busto per pagaiare correttamente. |
Sono bastate le prime giornate di sole per pregustarsi un anticipo d’estate
qui a Mondello, la spiaggia di Palermo, e ammirare la flotta dei
windsurfisti dell'Albaria che, in attesa del vento, si cimentano nella nuova
disciplina dell'estate. E’ facile intuire, infatti, che quest’anno sarà
caratterizzato dalla definitiva esplosione del SUP, acronimo di Stand Up
Paddle, il windsurf senza vela e con la pagaia che tanti appassionati ha già
coinvolto prima alle Hawaii e poi in California, e che adesso è pronto a
fare innamorare gli sportivi italiani.
“Questa disciplina è nata 3-4 anni fa
alle Hawaii, poi si è diffusa in California e solo dopo è arrivata in Europa
– ci spiega - Benni Bozano (nella foto a dx), importatore leader in Italia con la Action
To Sport di Rapallo – Ogni Paese assorbe queste discipline con i suoi tempi.
Da noi in Italia è arrivato lo scorso anno e per questa nuova stagione
l’interesse è già più che raddoppiato”.
Stand Up Paddle, ovvero il punto d’incontro tra il surf e la canoa. Dal
primo prende la caratteristica di scorrere sull’acqua, in piedi su una
tavola, e di potere cavalcare le onde. La tavola ha, però, caratteristiche
specifiche: molto più larga e stabile di una tavola da surf e molto simile,
dunque, a una tavola lunga da windsurf (long board) senza deriva. Si
costruisce principalmente con un mix di polistirolo, fibra di vetro e una
speciale resina e può avere una dimensione doppia o anche tripla rispetto a
una normale tavola da surf da onda. La lunga pagaia "paddle" è realizzata in
carbonio e ha una pala inclinata di circa trenta gradi, che la rende più
efficace rispetto ad una pagaia normale. Esistono varie tipologie di pagaie
per il differente utilizzo.
Dalla canoa non eredita solo la pagaia, ma anche quello spirito da pacifico
esploratore che porta tanti appassionati ad uscire in canoa per passeggiare
sull’acqua, lungo la costa, alla ricerca di gole, grotte e calette. In
questo caso, però, pagaiando in piedi, un po’ come gondolieri del mare,
cambia lo scenario, ma anche le sensazioni: più lento di un windsurf
sospinto dal vento, ma sicuramente più veloce di una canoa.
Il punto di forza è che può essere utilizzato da chiunque, a qualsiasi età e
senza un particolare allenamento. E’ chiaro che gli atleti più evoluti
possono sfruttare al meglio le potenzialità del SUP per infinite evoluzioni,
utilizzando la pagaia anche per “poggiarsi” sull’acqua mentre cavalcano
un’onda o per repentini cambi di direzione, o magari semplicemente per
andarsi a cercare meglio l’onda. Le case produttrici, oltretutto, forniscono
una gamma infinita di tavole specifiche, andando dalla tavola da onda a
quella ideale per scorrere sull’acqua piatta. “E’ un po’ come il windsurf
degli anni ’80, che era alla portata di tutti, ma il SUP è ancora più facile
– sottolinea Bozano – tutti possono usarlo subito. E molti allenatori lo
stanno scoprendo come strumento per il fitness, perché fa bene a tutto il
fisico. E’ un po’ come fare jogging in mare”. Un mix perfetto tra chi ama
gli sport acquatici per tenersi in forma e chi ama stare semplicemente a
contatto con la natura. "Non è solo una moda, ma un vero e proprio sport -
spiega Vincenzo Baglione, Direttore tecnico del circolo Albaria ed ex
campione di windsurf - e sono sicuro che avrà una grande diffusione per la
diversità di utilizzo del mezzo. Un'attività motoria che consente di avere
un giovamento sia psichico che fisico, agendo sull'apparato
respiratorio, l'attività cardiocircolatoria, attraverso degli esercizi di
base vengono interessati i principali distretti muscolari, a cominciare
dalle fasce che sostengono il rachide".
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Il Sup o paddlesurf è una
disciplina che appassiona grandi e piccoli. |
In attesa che gli istruttori traghettino i loro allievi verso questa
specialità che pone l’uomo a stretto contatto con la natura, in Polinesia il
Sup è già quasi uno sport nazionale, oltre che una tradizione: 5 mila anni
fa lo praticavano le popolazioni native, oggi non c’è praticamente bambino o
anziano che non abbia la sua tavola.
Il divertimento, infatti, è assicurato, specie nei mari dove le onde non
sono quelle dell’oceano. In più lo stand-up paddle ha un impatto meno
complicato, si può cominciare anche senza onde a remare sulla tavola in
piedi o addirittura in ginocchio per chi è proprio alle prime armi o sceglie
una tavola già predisposta. “E’ uno sport molto contagioso – continua Bozano
– hanno iniziato a diffonderlo i vecchi guru del windsurf e in pochi tempo
stanno conquistando gli appassionati degli sport acquatici. Ci si diverte
anche con onda piccola, si può portare in barca e utilizzarlo con tutta la
famiglia ed è propedeutico al surf”.E qualcuno lo pratica proprio con tavole
da surf adattate. “In questo caso devo dire che c’è un abisso tra una tavola
adattata e una tavola creata apposta per il SUP”.
La tecnica per il surf con remo segue proprie regole. Le prime lezioni sono
le più semplici: si esce quando il mare è piatto sotto costa e si inizia a
imparare a remare in piedi. Appena la pagaia diventa un’amica si possono
affrontare le onde. Remare e cavalcare le creste è una sensazione
incredibile. Ti senti padrone del mare e del vento. Ti senti in osmosi con
le onde e la tavola.
Il Sup ha anche un vantaggio in più: non ha bisogno solo dell’onda, bastano
i remi, e dunque si può fare ovunque. Gli spazi si allargano.
Una disciplina che non ha faticato a conquistare fior di appassionati, come
Robby Naish e Mike Waltz, Riccardo Giordano icone del mondo del windsurf. E che ora è pronta a
conquistare anche l’Italia, a cominciare da Mondello, dove, per il World
Festival on the Beach, ci sarà Mike Waltz, che ha scelto anche questa
località per realizzare un filmato sulla storia di questo sport...
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E' uno sport adatto a tutti,
l'importante è conoscere le nozioni di base, quelle che spesso si
dimenticano quando si ha troppa fretta. Imparare bene le prime nozioni
consente di navigare in sicurezza e fare un'attività motoria salutare
per il fisico. In una scuola con istruttori preparati si è in grado di
imparare in tre ore potendo già navigare dalla prima lezione. |
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