8 aprile 2009 |
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Vela: America’s cup - 33° edizione COPPA AMERICA: UN ALBERO ALTO QUANTO LA
TORRE DI PISAECCO IL TRIMARANO DI ORACLE, UN VERO “MOSTRO” DEL MARE
Il trimarano di Oracle fa veramente paura. L’imbarcazione, che molto probabilmente solcherà le acque del campo di regata della prossima coppa America, sarà un gigante capace di raggiungere una velocità di 30 nodi (più o meno 55 km all’ora), nonostante le sue misure: 90 piedi, ovvero 27,50 metri sia in lunghezza che in larghezza. L’albero è alto 50 metri, ossia poco più “basso” della Torre di Pisa, e la superficie della randa, la vela principale, è di 500 metri quadri, mentre quella del gennaker di 700. A bordo ci sono venti uomini di equipaggio, che si muovono su una superficie grande quasi come due campi di basket. Si comunica via radio, anche perché da un timone all'altro ci sono circa 15 metri. Guidare un’imbarcazione del genere non è certo semplice. Basta guardare le impressionanti sbandate in bolina. Se poi si scuffia, ovvero se la barca si solleva lateralmente, il rischio è di cadere da un’altezza di 27 metri. Per questo, le misure di sicurezza sono stringenti: tutti i membri dell’equipaggio indossano il casco, imbracature e agganci a safe line. Sicurezza a parte, ci vuole anche una grande esperienza. Tradizionalmente sono i velisti francese i più bravi con i trimarani. E non a caso Larry Ellison ha ingaggiato Franck Cammas, leader del team Groupama, il cui multiscafo ha affrontato varie regate oceaniche.
Accanto a Cammas, anche l'australiano James Spithill ha cominciato a provare il timone del “mostro” del mare di Oracle. Il tattico dovrebbe essere Russell Coutts. A bordo, ci sarà pure un bel po’ d’Italia, con ex membri di Luna Rossa e Mascalzone Latino: Matteo Plazzi, Michele Ivaldi, Simone De Mari, Max Sirena, Gilberto Nobili e Shannon Falcone.
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