Prima
Pagina
è
un servizio di
Albaria
nato nel 1998, per
evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini
fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla
rivista
Albaria Magazine
Copyright ©
Albaria
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983
al n.10 del
Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo.
Tutti i diritti
sono riservati
E-mail
albariapress@tin.it
|
|
Vela: America’s
Cup
COPPA ANCORA IN ALTO MARE: A GENNAIO LA
DECISIONE FINALE.
FIOCCANO LICENZIAMENTI FRA I TEAM PARTECIPANTI
Il giudice Herman Cahn ha stabilito per il
prossimo 14 gennaio la data della sentenza definitiva sulla controversia
Alinghi vs Oracle. La Corte newyorkese stabilirà la data della sfida da
“Deed of Gift” fra i due team, nonché la bontà o meno delle
contestazioni. Forse sarà la regata su un catamarano a porre fine alla
lite tra i sindacati statunitense e svizzero, così come proposto
inizialmente da “Oracle”. Intanto “Alinghi”, secondo indiscrezioni, ha
già iniziato la costruzione di un catamarano.
|
|
|
Mancanza di dialogo tra i due patron Larry Ellison e Ernesto Bertarelli.
Dopo la sentenza della Suprema Corte di New York, che dà ragione al team
Usa, ancora nessun accordo sulla prossima sfida tra “Oracle” e “Alinghi”.
Herman Cahn, giudice di New York, ha già fissato un’udienza il 14
gennaio 2008 per ratificare il giudizio.
Secondo lo skipper di “Oracle”, il neozelandese Russell Coutts che
proprio al timone di “Alinghi” aveva vinto la America's Cup, «È il caso
di andare avanti e siamo disponibili a dare vita nel 2008 a una sfida di
tipo molto diverso: ci sentiamo molto impegnati in questo». Il
comunicato di “Oracle” precisa di voler fare svolgere questo duello in
catamarano nel prossimo ottobre e che il sindacato americano «È pronto,
in caso di vittoria, a organizzare una trentaquattresima edizione nel
2011 a Valencia».
Ma, a dispetto di quanto prima annunciato, il team svizzero ha deciso
che ricorrerà sicuramente in appello, provocando una nuova ondata
d’indignazione presso l’équipe BMW.
Le responsabilità, quindi, sono da ambedue le parti: entrambe le fazioni
sembrano preoccupate più dall’esito della controversia che delle sorti
dell’America’s Cup. Per molti team, l’incertezza dell’evento ha generato
conseguenze che pesano: il quotidiano di Valencia, Las Provincias ha
riportato che l’iberico Desafio “la cui nomina a Challenger of Records è
stato il punto d’inizio della battaglia giudiziaria di cui sopra” ha già
licenziato il 20% del personale. La non certezza dell’evento velico
comporta una non certezza degli sponsor e, quindi, una mancanza di
fondi.
Nelle stesse condizioni anche Augustin Zululeta, semifinalista nella
scorsa Vuitton Cup, che si è liberato di 15 amministrativi. I tedeschi
di United Internet Team Germany, ancora, hanno fissato un limite,
scaduto il quale valuteranno l’ipotesi se continuare nella preparazione
in vista della Cup o meno, mentre l’inglese Team Origin ha annunciato
che rivaluterà i suoi piani nel caso in cui la coppa slittasse nel 2011.
Pietro Calafiore
|