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18 febbraio 2007


 

 

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Il nuovo libro di Lorenzo Matassa

webcam.gif (2220 byte)Tratto dal video"il sorriso della medusa"
messo in onda da dalla RAI il 25 settembre 1997

VERSIONE INTEGRALE  VIDEO

Tra il dubbio e l'inganno
da Versace al caso Forti
Una doppia trappola mortale

Un legal-thriller legato ad un fatto di cronaca d’oltreoceano che vede protagonista principale Enrico (Chico) Forti l’italiano che tre mesi prima di essere arrestato ha sfidato l’America con uno speciale televisivo, mettendo in dubbio la versione ufficiale della polizia di Miami sul caso Versace/Cunanan.

 


Lorenzo MatassaUn pubblico attento venerdì, 16 febbraio, in una libreria di Palermo per la presentazione in anteprima locale del libro “Tra il dubbio e l’ingannoi” (Koinè nuove edizioni - pagine 352 -euro 15,00) del magistrato Lorenzo Matassa.
Un legal-thriller legato ad un fatto di cronaca d’oltreoceano che vede protagonista principale Enrico (Chico) Forti l’italiano che tre mesi prima di essere arrestato ha sfidato l’America con uno speciale televisivo, mettendo in dubbio la versione ufficiale della polizia di Miami sul caso Versace/Cunanan.
Ad aprire l’incontro con l’autore ed il relatore Riccardo Arena, un video tratto da alcune trasmissioni televisive fra queste quella condotta da Irene Pivetti, andata in onda su Italia Uno.

(nella foto Lorenzo Matassa)
Una panoramica dell’incredibile vicenda di Chico Forti che ha guidato il pubblico sugli aspetti salienti, chiarendone i risvolti fondamentali e stimolando la curiosità di conoscere la storia e vedere “Il sorriso della Medusa” quel video che accusa la polizia di Miami realizzato da Chico Forti e trasmesso in Europa dalla RAI e TF1.
Subito dopo Lorenzo Matassa ha messo a confronto il sistema della giustizia americana con quello italiano che prevede tante fasi di giudizio e, nonostante la sua lentezza, paradossalmente, offre maggiori garanzie all’imputato.
Durissima la critica dell’autore nei confronti del sistema giudiziario americano che nel caso Forti ha dimostrato la vulnerabilità venendo meno al principio del ragionevole dubbio su cui si basa il sistema stesso.
 “Ho letto mille volte la frase conclusiva della requisitoria del Pubblico Ministero sul caso Forti: lo Stato non deve provare che egli sia l’assassino al fine di dimostrare che sia lui il colpevole… -  in qualsiasi lingua la si legga non è comprensibile...., ed ancora oggi non si può giustificarne il suo carattere inquisitorio che contrasta con il senso democratico della giustizia americana.
Questo ha sottolineato il magistrato palermitano che nello stesso libro è indicato come persona "con venti anni di esperienza professionale (sue furono le indagini che portarono all'individuazione e alla condanna dei mandanti e degli assassini di don Pino Puglisi), e avvocato e incaricato presso la Commissione Parlamentare d'inchiesta nata per approfondire la tematica delle infiltrazioni dei Servizi Segreti russi in Italia e sulle attività di controspionaggio svolte dalla nostra Intelligence.
Il giornalista relatore Riccardo Arena ha esordito leggendo alcuni brani del libro per richiamare l’attenzione su un personaggio chiave, il truffatore tedesco Thomas Knott, un esperto dell’alibi che accettando di “collaborare con lo Stato” diviene il principale accusatore di Chico Forti.
A generare ulteriore interesse sulla vicenda un excursus sull’affidabilità dell’uso dei collaboratori di giustizia, i cosiddetti pentiti, che coinvolge anche il sistema giudiziario italiano e della cui affidabilità si dibatte con opinioni contrastanti.
Quando in un processo una giuria composta da dodici rappresentanti del popolo americano emette il suo verdetto, per noi va bene così, il caso è chiuso. Accettiamo la loro decisione perché è quella giusta.”
Questo è quanto ha dichiarato, categoricamente, una cittadina americana (Mrs. Cucinella ex responsabile dell'ufficio consolare U.S.A. a Palermo) che ha voluto manifestare con un intervento tutto il proprio consenso alla giustizia del suo paese che conta quasi 300milioni di persone di tutte le razze e religioni differenti.
Ma a contrastare tale affermazione la replica di una palermitana che ha stimolato urna reazione plateale, subito ricomposta. Poi alla domanda su cosa possa fare lo Stato Italiano a favore del connazionale Enrico Forti, l'autore ha risposto che, rimanendo così le cose, il nostro connazionale potrà uscire soltanto dopo morto.
La discussione ha poi sfiorato alcuni fatti eclatanti che vedono lo Stato americano proteggere i propri connazionali a costo d’imporre discutibili top secret… come quello del Cermis o come quello del caso Calipari...
Fatalità del destino, la vicenda del Cermis è avvenuta poco prima che venisse arrestato a Miami l’italiano Enrico Forti, cittadino di Trento, la cui Procura è entrata in contrasto con gli Stati Uniti, perchè avrebbe voluto processare il comandante americano della base aerea di Aviano dalla quale dipendeva l'aereo che tranciò i cavi della funivia uccidendo venti persone.
Questo ed altri episodi vengono riportati con competenza professionale dall’autore, principalmente un esperto magistrato, che nelle pagine del libro ha riversato inedite testimonianze del caso Forti tratte dai report originali del processo prodotti da un gruppo di lavoro, tra cui avvocati italiani ed americani, che opera seguendo una logica al di sopra delle parti.
Ingannevole il titolo del libro, adottato forse per esigenze editoriali che sposta l’attenzione sul caso Versace comunque connesso con quello del protagonista principale Chico Forti.
Si è visto in video ed è intervenuto in sala, lo zio paterno di Chico Forti, Gianni, che da otto anni protesta contro l’ingiusto processo subito dal nipote.
“E’ stata una terribile condanna all’ergastolo, il pubblico ministero ha agito scorrettamente. Nell’arringa finale ha fuorviato la giuria nel suo giudizio nascondendo delle prove ed utilizzando come elementi di colpevolezza dei semplici indizi, e per la difesa non è stato possibile replicare se non dopo il verdetto con un appello. – ha continuato Gianni Forti – Ne abbiamo presentati tre di appelli, avvalendoci di prove schiaccianti al fine di ottenere la revisione del processo. Sono stati regolarmente rifiutate senza alcuna opinione o discussione.”
Sono tante le frasi che colpiscono nel libro (la cui incredibile storia è vera) e, al di là delle argomentazioni giuridiche trattate, si intreccia con una serie di vicende intriganti che catalizzano l’attenzione dei lettori.
Alcune amicizie, una serie di circostanze, una bugia costeranno molto care a Chico Forti.
Sembra il copione di un film che si svolge in America con vari risvolti avvincenti e tragici in cui i protagonisti principali non sono americani. Un australiano, un inglese, un tedesco e poi il nostro italiano il quale per sfidare l’America, si trova ancora oggi rinchiuso in un carcere di massima sicurezza nelle paludi delle Everglades della Florida, condannato all’ergastolo.
La verità cerca chi la trova...”, ma forse in questa storia cosi come in quella di Versace la verità è negata proprio da coloro che dovrebbero cercarla...

 

Vincenzo Baglione

 

Link: Oltre il ragionevole dubbio... Il Caso Forti

 

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