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Pagina è
un servizio di
Albaria
nato nel 1998, per
evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini
fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla
rivista
Albaria Magazine
DOCUMENTARIO con il quale si mette in dubbio la versione
ufficiale sull'omicidio di Gianni Versace ed il suicidio di Andrew
Cunanan.
METTE SOTTO ACCUSA LA POLIZIA DI MIAMI
Medusa in greco antico significa
“comando, domino, dispongo di talento, fascino, e al tempo stesso
seduzione e mostruosita' della bellezza”, la capacita' che l’arte ha di
fissare la vita in un attimo, l’amore e la morte.
15 Luglio 1997 ore 8:45 Gianni Versace
muore. Ucciso con 2 colpi di pistola alla testa.
GIANNI VERSACE
Gianni Versace nasce a Reggio Calabria il 2 Dicembre del 1946. Si
trasferisce a Milano nel ’72, dove disegna le sue prima collezioni
prêt-a'-porter per Genny, Complice e Callagan. Nel 1977 a Dallas rischia
l’arresto, presentando la sua prima collezione sadomaso. Nonostante la
pelle nera, con cinghie, fibbie, borchie e catene dorate, Versace riesce
a rendere meno violento e piu' lussuoso l’abbigliamento femminile. Nel
1984 disegna i costumi per il “Don Pasquale” di Donizetti e per
“Dioniso” di Maurice Berger, entrambe le opere al Teatro della Scala.
e' il 1986 il suo anno migliore. Il
presidente Cossiga gli conferisce la carica di Commendatore. A Parigi
riceve da Jacques Chirac la grande “Medaglia di Vermeille”. Disegna i
costumi della prima di Malraux e di Berger la “Me'tamorphose de Deux”. Ma
questi sono anche gli anni dell’accostamento di Versace all’Arte
Moderna. A New York incontra Andy Warhol. Sara' motivo di una storica
collezione. Il 1994 e' l’anno della grande provocazione. Rifiuta la
cravatta quale segno distintivo dell’eleganza. Le sue idee prendono
ancora una volta forma nel libro “L’uomo senza cravatta”. Nel ’95 la
malattia. Versace parla pubblicamente del suo male da cui sembra
guarito. Di sicuro ci resta una collezione anomala, bianca come i suoi
capelli, che impressiona per il distacco dalla vita. Poco tempo dopo
Versace si riprende, ma di certo e' mutato il suo modo di vedere le cose.
Si trasferisce a Miami. Qui si sente a casa, stimolato dall’ambiente.
Tre giorni prima della morte Parigi ammira la sua ultima sfilata.
Ironicamente, la fretta di recarsi nuovamente in Florida, inconsapevole
di quell’ultimo appuntamento.
“La mia moda e' liberatoria. Non impongo nulla. Porgo delle scelte. Sotto
il mio impermeabile lucido, c’e' un abito di taglio classico. e' un
contrasto, no? Bene. Io vivo in un palazzo del ‘600 e vado a New York
con il Concorde in tre ore. Cioe' vivo i contrasti. Cosi' e' la
nostra vita attuale ed io la riporto nella mia moda, perche' io sono una
sintesi perfetta della mia epoca”.
PHILLIP ANDREW CUNANAN
L’infanzia, gli abusi del padre, una personalita' camaleontica, la sua
capacita' parassita di conquistare le persone, il successo come
prostituto nel mondo omosessuale di alto livello. Phillip Andrew Cunanan.
La sua insospettabile duplice natura da Dr. Jekyll a Mr. Hyde, lo
portera' dalla prima atroce serie di delitti fino all’apice del delirio
finale. L’assassinio di Gianni Versace, la fuga, la morte misteriosa
nella casa galleggiante sulla Collins, la grande strada costiera della
cosmopolita Miami.
Phillip Andrew Cunanan nasce a San Diego in
California, nel 1970 (data esatta 31 agosto 1969, ndr). e' il piu'
giovane dei quattro figli di Mary Ann e Modesto Cunanan, di nazionalita'
filippino-americana. Il piccolo Andrew cresce nel quartiere bene di
Rancho San Bernardo, sulle colline a nord della citta'. Di religione
cattolica, all’eta' di 7 anni il giovane Cunanan recitava a memoria tutti
i brani della Bibbia. Il padre, un ex marine ritiratosi dalla Marina
Militare Americana, si trasferisce a san Diego, dove rimane lavorando
come agente di borsa. Frequenta la blasonata “Bishop’s School” a La
Jolla California, una delle zone piu' ricche degli States. Qui emerge la
sua natura omosessuale, senza vergogna. Alla cerimonia piu' importante
dell’anno, si presenta vestito rosso e fucsia con un compagno che ha
l’eta' del padre. Viene votato come lo studente indimenticabile. Si
diploma nel 1987. Preferisce gli argomenti classici, il teatro
drammatico, la storia e lo studio della lingua francese. Nello stesso
anno, dimostrando un quoziente d’intelligenza geniale, si qualifica
all’Universita' di San Diego. Non si laurea, non presta servizio
militare, non ha un’occupazione stabile, vive praticamente alla
giornata. A soli 18 anni sospettato di irregolarita' fiscali, fugge e
raggiunge il padre nel suo paese d’origine, le Filippine. Non contento
di una realta' che dista anni luce dal suo stile di vita, Andrew Cunanan,
disorientato, decide di rientrare negli Stati Uniti, nella sua frenetica
California, da San Francisco a San Diego, dove finalmente decide di
rimanere. Vive a livelli sostenutissimi, spendendo molto per mantenere
il suo ruolo di leader nel jet-set omosessuale. Guida macchine di lusso,
si spaccia per figlio di famiglia benestante. La madre lo marca
pubblicamente come prostituto gay d’alto bordo. Gli amici lo descrivono
in grande forma fisica e ossessionato dalla pratica sadomaso, mantenuto
e riverito dai suoi amanti ricchi ed anziani.
In realta', le ultime esclusive
testimonianze, tratte dalle indagini della Procura del Minnesota, hanno
dimostrato che Andrew Cunanan non solo faceva uso di droga, ma si
arricchiva spacciandola in grandi quantitativi. Poi il declino, si
lascia andare, ingrassa, non si prende cura di se' ed e' solo l’ombra
della star iper richiesta dalla ricca e viziata comunita' omosessuale.
La sua catena di delitti inizia in
Minnesota, dove alla fine di Aprile, massacra a colpi di martello sul
cranio, il 28enne Jeffrey Trajl, suo ex amante. Il 3 di Maggio, a
Minneapolis, uccide a colpi di pistola calibro .40, il grande amore
della sua vita, David Madson, di 33 anni. Il 4 di Maggio, a Chicago
nell’Illinois, tortura, fino ad uccidere, il 75enne miliardario
costruttore Lee Miglin, in apparenza felicemente sposato da trentotto
anni e con un figlio, Duke, agli inizi della sua carriera
cinematografica. Il 9 di Maggio la prima vittima non altolocata. Per
rubare una macchina, uccide William Reese, guardiano di un cimitero
militare nella cittadina di Pennsville, nel New Jersey. Sara' il pick up
rosso di Reese a portare Andrew Cunanan in Florida. Clandestino e
ricercato, e' gia' nella lista dei dieci criminali piu' pericolosi
d’America. Per oltre due mesi, e senza nascondere la sua vera identita',
tiene in scacco l’intera polizia degli Stati Uniti, grazie alla sua
capacita' trasformista.
Il 15 di Luglio, con un’esecuzione fredda e
decisa, in pieno giorno e davanti alla porta della sua residenza a
Miami, uccide Gianni Versace, con due colpi di pistola al capo. Un truce
omicidio che scrive un perche' a caratteri cubitali.
LA HOUSE BOAT
e' in questa casa che si conclude la piu' grande caccia all’uomo, dopo
l’assassino di Kennedy e Martin Luther King. Tutto e' come la sera del 23
Luglio. I suoi pochi effetti personali. Una poltrona, usata come letto
improvvisato. La camera da letto, un materasso distrutto, sventrato. I
vetri delle finestre, rotti da una poggia di lacrimogeni, che lasciano
vive macchie rosse, come fosse sangue. La spazzola blu, piena di capelli
biondi.
La polizia ha portato via di tutto, uno
sterminato elenco di grandi e piccole cose. Un frigo vuoto. Ancora
reperti per la polizia. Come mai la polizia scientifica, tra i tanti
reperti raccolti, ha trascurato elementi ritenuti di fondamentale
importanza, tra i quali una spazzola, un asciugamano, una cuffia di
plastica ed un colorante, lasciandoli in vista. Non e' per lo meno
compromettente? Si dice di solito che alla polizia non sfugge neanche un
capello.
Richard Barreto - capo Polizia di Miami “Mi chiamo Richard Barreto, capo della Polizia di Miami. Ho 27
anni di servizio e quella di Cunanan e' stata la piu' grande caccia
all’uomo di cui mi ricordi. Ma non e' stato facile. Avevamo 15 testimoni
e a tutti e' stato mostrato un archivio di foto di Cunanan e altri ma,
nessuno, ripeto nessuno, e' stato in grado di identificare Cunanan come
killer. Tuttora non abbiamo un testimone che l’abbia identificato con
certezza. A questo punto penso che l’inchiesta sara' chiusa,
probabilmente, entro la seconda settimana di ottobre. Per quanto
riguarda gli indizi abbiamo i vestiti, che sono stati trovati vicino al
pick up, ma non so se c’erano tracce di sangue. Dai vestiti e dal sudore
e' stata attirata la nostra attenzione e abbiamo scoperto che era stato
rubato. Non possiamo sapere quanto tempo sia rimasto la'. Abbiamo trovato
una multa del giorno prima, ma non vuol dire che il pick up fosse li'
solo dal giorno prima. Una delle ipotesi e' che fosse stato nella zona
piu' volte a controllare Versace e i suoi spostamenti”.
DAL rapporto segreto della polizia di Miami Leggiamo un sunto del rapporto segreto della polizia di Miami.
“Alle ore 16.30 di Mercoledi' 23 Luglio 1997 il Dipartimento di Polizia
di Miami Beach richiedeva l’intervento della squadra 30 del Nucleo
Operativo, perche' appoggiasse l’arresto di un soggetto che si riteneva
barricato in una casa galleggiante. In precedenza, un guardiano aveva
chiamato la polizia, dopo aver udito uno sparo dall’interno della stessa
casa, e una squadra speciale della polizia di Miami Beach aveva
circondato la zona, appoggiata per mare da pattuglie della Capitaneria,
che presidiavano il lato Ovest dell’abitazione. Alle 19.30 ci fu un
ultimo tentativo di prendere contatto con il soggetto e gli eventuali
occupanti, sia telefonicamente, sia utilizzando un megafono. Tentativo
protrattosi invano fino alle 20.00. A questo punto al secondo piano
dell’edificio furono lanciati i lacrimogeni per obbligare il soggetto a
scendere al primo. L’agente Echavarrja sparo' tre colpi calibro .12,
attraverso la vetrata della finestra del lato Nord, mentre Ramirez sparo'
due granate lacrimogene da 40mm attraverso la porta a vetri del secondo
piano. Alle 20.10 Echavarrja sparo' due proiettili da .12 verso la
finestra Nord del primo piano. Ramirez una granata rinforzata da 40mm
nella finestra della facciata. Dopo dieci minuti di silenzio, alle
20.20, gli uomini del Nucleo Operativo fecero irruzione nel primo piano
della casa. Ma la perquisizione non diede alcun esito e si procedette
con il secondo piano. Qui il soggetto venne localizzato nella camera da
letto, con una ferita d’arma da fuoco alla testa e una pistola in mano.
Alle 20.22 il sergente Caroddu controllo' il corpo per rinvenire segni di
vita. Il soggetto era freddo e il polso non batteva. Sembrava morto da
diverse ore. Alle 21.05, il sergente avvisava via radio il tenente
Flatch del ritrovamento del corpo e della perquisizione non ancora
ultimata della pompa di sentina. Il tenente Flatch fece rapporto
immediato al capitano Watson, il quale, alle 21.08, riferi' al maggiore
Flin, al capo Barreto della Polizia di Miami Beach, all’agente speciale
del Dipartimento Legale Chamblys e all’assistente supervisore dell’FBI
Jones della presenza di una persona morta nell’edificio. Nel frattempo
gli agenti avevano terminato la perquisizione senza ulteriori
ritrovamenti. Dopo aver organizzato il passaggio di consegna in maniera
accurata, alle 21.36 la casa veniva consegnata ai detective della
polizia di Miami Beach e agli agenti dell’FBI. Il soggetto veniva piu'
tardi identificato come Phillip Andrew Cunanan”.
Fernando Carreira – guardiano della house boat Siamo riusciti ad avere la trascrizione della prima dichiarazione
di Fernando Carreira alla polizia di Miami. Cambiera' la sua versione piu'
volte.
Fernando Carreira conosce questa house boat. Il suo lavoro consiste nel
vigilarla da fuori ogni tanto per i proprietari. Ci sono due serrature
sulla porta d’ingresso e il suo compito e' di controllare che siano
chiuse, e la casa. Ma Mercoledi' ha trovato la porta con la serratura
superiore forzata. Ha capito subito che qualcosa non andava, cosi' e'
entrato nella casa e ha visto le luci accese. e' entrato in soggiorno e
ha trovato una poltrona trasformata in letto provvisorio.
“Qualcuno sta dormendo qui” – ha detto a sua
moglie, che lo seguiva. E le ha detto: “Vieni, andiamo”.
Quando la coppia trova un paio di sandali
sul pavimento, Fernando diventa nervoso e tira fuori la sua pistola. Si
e' reso conto che c’era qualcuno dentro la casa e quando e' entrato ha
sentito uno sparo. Allo sparo lui e sua moglie sono scappati via dalla
casa come due lepri, credendo che gli stessero sparando addosso. Cosi'
Fernando e sua moglie si nascondono nelle siepi situate a Sud-Est della
casa. Aveva il telefono cellulare e cosi' ha provato a chiamare la
polizia, ma non c’e' riuscito. Cosi' ha chiamato suo figlio che ha
avvertito la polizia di quello che stava succedendo. Fernando e' sicuro
di aver sentito soltanto uno sparo, e riguardo al presunto suicidio, e'
sicuro. Pensava che l’aggressore fosse lo stesso che ha ucciso Gianni
Versace? No. Ha pensato che fosse qualche barbone, che era entrato in
casa per dormirci una notte.
Gary Schiaffo - detective incaricato del caso Cunanan “Sono entrato nella Polizia nel 1973. Dopo pochi anni ero nella
“Squadra Antidroga” quale agente sottocopertura. Quattordici anni dopo,
nel 1987, sono stato nominato “Agente dell’Anno”. Sono entrato come
detective del gruppo di “Polizia Criminale”due anni dopo, nel 1989,
risolvendo piu' di cento casi di omicidio, fatti incredibili di sangue,
tra i piu' diversi, legati al mondo della droga, della prostituzione.
Ripeto, fatti incredibili di sangue. Sono stati anni difficili, anni
duri, superati grazie e soprattutto all’affetto delle persone care.
Alle 21.36 l’FBI ci ha consegnato la casa
galleggiante, ma io ero la' da subito. Sono tornato a casa solo 27 ore
dopo. Sono stato il primo ad interrogare il custode. Per molto tempo a
partire dall’entrata della SWAT, non abbiamo potuto usare le radio,
tutti muti, tutti sordi, tranne l’FBI. La' eravamo in sette gruppi di
polizia, dai Vigili del Fuoco in su, tutti coordinati da noi e dall’FBI.
Noi siamo entrati, ripeto alle 21.36, quando quelli della SWAT sono
usciti. Dentro era un inferno. Tra il caldo e i lacrimogeni l’aria era
irrespirabile. Sono salito subito di sopra, perche' la' c’era il cadavere.
Il viso era perfettamente riconoscibile e intatto. Aveva solo del sangue
fuoriuscito dall’orecchio. Il proiettile era dentro la testa. Dietro,
sulla nuca, c’era un rigonfiamento. Il materasso era letteralmente
inzuppato di sangue. Sulla testiera del letto un’unica striscia di
sangue. Per il resto sulle pareti non c’era ne' sangue, ne' materia
organica. Il corpo era gelido e presentava tracce di rigor mortis.
Aveva ancora tra le mani la Taurus, la pistola calibro .40 e la
teneva ancora stretta in grembo”.
Intervista in esclusiva con Richard Barreto - capo Polizia di Miami “Io non sono mai entrato nella casa, perche' non mi interessava e
poi l’FBI si e' posto al comando delle operazioni. Noi gli abbiamo
passato le consegne del controllo della zona e abbiamo trasferito i
problemi tecnici e loro ci tenevano informati. Quando lo hanno trovato,
ci hanno restituito il controllo della zona. FBI, Polizia di Miami
Beach, Metro, Polizia Marittima, Dipartimento per le Procedure Legali,
Vigili del Fuoco, beh la' intorno c’erano sette gruppi di polizia tutti
collegati via radio, ma la SWAT, al momento dell’irruzione era su una
frequenza criptata, solo loro e la Metro”.
INTERROGATIVI
Andrew Cunanan era dotato di un quoziente intellettivo pari a 140, tale
da inserirlo tra i membri della “MENSA”, il circolo che annovera i ge'ni
della Terra. Non e' strano che abbia deciso di rintanarsi proprio in una
casa priva di vie di fuga, sull’affollatissima Collins, una vera
trappola per topi? E poi, Andrew Cunanan era anche dotato di un fisico
straordinario e di personalita' camaleontica. Perche' ad un certo punto ha
smesso di mimetizzarsi tra la folla cosmopolita, come invece aveva fatto
con successo fino ad allora? E ancora: Cunanan aveva un prezioso
vantaggio sugli investigatori, il tempo. Come mai non ha cambiato area
ed e' rimasto invece nell’Isola di South Beach? Eccessiva presunzione?
Come mai Cunanan ha deciso di vivere e morire al piano superiore della
casa galleggiante, preferendo il caldo e la sporcizia ai comfort e alla
pulizia del piano terra? Possibile che avesse rinunciato cosi' tanto al
lusso e agli a'gi che aveva conosciuto nella sua vita? Non e' stata
trovata nemmeno una traccia di cibo. La grande meticolosita' con cui la
polizia ha setacciato 60 metri quadri, una ben piccola area per cosi'
tanto tempo, sembra a dir poco esagerata.
La calibro .40 ha una bocca da fuoco di
notevole potenza, nonostante cio' le tracce di sangue erano circoscritte
al materasso e alla testiera del letto. Le uniche anomale tracce sul
tappeto sono state lasciate dalle scarpe di un incauto superpoliziotto.
Chi aveva tanta fretta di cremare il cadavere di Cunanan? Le ceneri
vengono restituite in California.
L’incredibile prontezza di reazione alla
chiamata 911 di Fernando Carreira senza alcun riferimento a Cunanan. Una
precedente chiamata al 911, pochi giorni prima, con specifico
riferimento a Cunanan non aveva dato seguito ad al alcun risultato. La
grande bugia sullo stato del viso. Contrariamente a quanto dichiarato,
il volto di Cunanan era intatto e riconoscibile, non distrutto dal
calibro .40 della pistola Taurus. Solo l’orecchio sinistro
riportava segni di martoriamento. La temperatura del cadavere. Era
freddo e in rigor mortis a quattro ore appena dal momento del
presunto sparo. L’incongruenza di un serial killer spietato come lui che
viene terrorizzato da guardiano e consorte ultrasettantenni. Invece di
eliminarli e darsi alla fuga, si suicida. Il collegamento tra gli agenti
del Nucleo Speciale di intervento e le varie autorita' presenti e' stato
attivo e preciso fino alla scoperta del cadavere alle 20.20. Alle 21.08,
48 minuti dopo e solo allora avviene la prima comunicazione ai diretti
superiori che, come sappiamo, erano a pochi metri in linea d’aria.
Troppo tempo perso, troppi interrogativi per
un suicidio che ci dovrebbe apparire di evidente semplicita'.