LA TRAGEDIA DI MONDELLO
MONDELLO UN ANNO DOPO:
RICONOSCIUTO IL CORAGGIO DEI DUE SURFISTI CHE CERCARONO DI SALVARE IL
TURISTA ANNEGATO
Lo
hanno visto in difficoltà, hanno dato per primi l'allarme e sono stati
gli unici a riportarne il cadavere a riva mentre anche le forze
dell'ordine stavano a guardare. In questi giorni, la madre del povero
Roland Mader dopo aver accidentalmente scoperto grazie ad internet ed al
nostro articolo come andarono gli eventi in quella tragica mattina di
ottobre, ha voluto esprimere la sua gratitudine ai due coraggiosi
ragazzi per il gesto di grande umanità di cui si sono resi
protagonisti.
di Kristian Guttadauro
16 novembre - E’ passato poco più di un anno da quando un turista
tedesco è annegato nel mare di Mondello, nonostante il disperato
tentativo di salvarlo da parte di due giovani surfisti palermitani.
Oggi i due ragazzi sono stati raggiunti dalla lettera di ringraziamento
che la madre dello sfortunato tedesco, una volta scoperto solo
recentemente il ruolo avuto dai due ragazzi, ha voluto ringraziare i due
giovani per il grande coraggio e la prova di umanità manifestata
all'interno di una vicenda in cui tante, troppe persone hanno fatto
registrare con i loro comportamenti carenze e e tanta vergogna.
Passeggiando lungo il litorale di Mondello in questi giorni, è
possibile notare come l’autunno, finalmente approdato anche qui a
Palermo, abbia portato con se anche diverse mareggiate sulla spiaggia.
Era il 16 ottobre di un anno fa, quando durante una giornata non fredda
ma con una simile mareggiata, si consumava tragicamente la vicenda di
Roland Mader, un turista tedesco in vacanza con la moglie a Palermo e
vittima proprio di questo mare, spesso tanto bello quanto fatale.
Forse perito a causa di un malore, lo sfortunato tedesco quella grigia
mattina venne avvistato da alcuni surfisti che come di routine scelgono
queste condizioni molto particolare per praticare la disciplina del surf
da onda.
Ma in particolare furono due di questi, Manuele Pensabene e Carlo Donato,
a rendersi per primi conto della tragedia ed a cercare di intervenire.
Anche se per il povero Roland era ormai troppo tardi, è stato possibile
però solo grazie al loro coraggio recuperare il corpo del turista
sballottato tra i flutti.
Una vicenda particolare che poi irrimediabilmente è passata alle
cronache – purtroppo per tutti i palermitani -
per il vergognoso comportamento degli addetti comunali alle pompe
funebri che lasciarono il cadavere per ore ed ore abbandonato sulla
spiaggia sotto la pioggia battente perché non potevano “rischiare di
bagnarsi i pantaloni” in quanto l’autoparco era allagato, facendo
passare così in secondo piano il tentativo disperato dei due giovani
surfisti.
Tutto questo fino ad alcune settimane fa quando la madre di Roland,
navigando su internet non si è imbattuta sul nostro articolo che
raccontava la tragedia e non ha scoperto, così per caso, il nobile
gesto dei ragazzi e se pur ad un anno di distanza ha ritenuto doveroso
ringraziare con una lettera privata i due surfisti per il grande
coraggio dimostrato in questa vicenda nonostante la giovane età.
Una storia triste che oggi vive questo grandissimo capitolo di umanità
tra una madre colpita dal lutto più grave che possa mai capitare e due
ragazzi che in quei momenti così drammatici non ci hanno pensato su due
volte ad intervenire.
Pochi lo avrebbero fatto.
Ma ciò che ancora di più allarma oggi è che ad un anno dalla tragedia
poco è cambiato, anzi nulla.
Quest'anno il bel tempo si è prolungato ben oltre la fine di ottobre.
Tanti bagnanti dopo la chiusura della stagione "ufficiale" che
ha rivettato la spiaggia di Mondello in uno stato di incuria ed
insicurezza gravissimo.
Ma oggi in questo spazio, non si vuole cercare la polemica.
Oggi si vuole solo ricordare nella speranza che un giorno tragedie
simili possano essere evitate.