16 novembre 2004


 

 

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LA TRAGEDIA DI MONDELLO               

MONDELLO UN ANNO DOPO: RICONOSCIUTO IL CORAGGIO DEI DUE SURFISTI CHE CERCARONO DI SALVARE IL TURISTA ANNEGATO
Lo hanno visto in difficoltà, hanno dato per primi l'allarme e sono stati gli unici a riportarne il cadavere a riva mentre anche le forze dell'ordine stavano a guardare. In questi giorni, la madre del povero Roland Mader dopo aver accidentalmente scoperto grazie ad internet ed al nostro articolo come andarono gli eventi in quella tragica mattina di ottobre, ha voluto esprimere la sua gratitudine ai due coraggiosi ragazzi per il gesto di grande umanità di cui si sono resi protagonisti.


di Kristian Guttadauro


16 novembre - E’ passato poco più di un anno da quando un turista tedesco è annegato nel mare di Mondello, nonostante il disperato tentativo di salvarlo da parte di due giovani surfisti palermitani.
Oggi i due ragazzi sono stati raggiunti dalla lettera di ringraziamento che la madre dello sfortunato tedesco, una volta scoperto solo recentemente il ruolo avuto dai due ragazzi, ha voluto ringraziare i due giovani per il grande coraggio e la prova di umanità manifestata all'interno di una vicenda in cui tante, troppe persone hanno fatto registrare con i loro comportamenti carenze e e tanta vergogna.

Passeggiando lungo il litorale di Mondello in questi giorni, è possibile notare come l’autunno, finalmente approdato anche qui a Palermo, abbia portato con se anche diverse mareggiate sulla spiaggia.
Era il 16 ottobre di un anno fa, quando durante una giornata non fredda ma con una simile mareggiata, si consumava tragicamente la vicenda di Roland Mader, un turista tedesco in vacanza con la moglie a Palermo e vittima proprio di questo mare, spesso tanto bello quanto fatale.

Forse perito a causa di un malore, lo sfortunato tedesco quella grigia mattina venne avvistato da alcuni surfisti che come di routine scelgono queste condizioni molto particolare per praticare la disciplina del surf da onda.
Ma in particolare furono due di questi, Manuele Pensabene e Carlo Donato, a rendersi per primi conto della tragedia ed a cercare di intervenire.
Anche se per il povero Roland era ormai troppo tardi, è stato possibile però solo grazie al loro coraggio  recuperare il corpo del turista sballottato tra i flutti.
Una vicenda particolare che poi irrimediabilmente è passata alle cronache – purtroppo per tutti i palermitani -  per il vergognoso comportamento degli addetti comunali alle pompe funebri che lasciarono il cadavere per ore ed ore abbandonato sulla spiaggia sotto la pioggia battente perché non potevano “rischiare di bagnarsi i pantaloni” in quanto l’autoparco era allagato, facendo passare così in secondo piano il tentativo disperato dei due giovani surfisti.

Tutto questo fino ad alcune settimane fa quando la madre di Roland, navigando su internet non si è imbattuta sul nostro articolo che raccontava la tragedia e non ha scoperto, così per caso, il nobile gesto dei ragazzi e se pur ad un anno di distanza ha ritenuto doveroso ringraziare con una lettera privata i due surfisti per il grande coraggio dimostrato in questa vicenda nonostante la giovane età.

Una storia triste che oggi vive questo grandissimo capitolo di umanità tra una madre colpita dal lutto più grave che possa mai capitare e due ragazzi che in quei momenti così drammatici non ci hanno pensato su due volte ad intervenire.
Pochi lo avrebbero fatto.
Ma ciò che ancora di più allarma oggi è che ad un anno dalla tragedia poco è cambiato, anzi nulla.
Quest'anno il bel tempo si è prolungato ben oltre la fine di ottobre. Tanti bagnanti dopo la chiusura della stagione "ufficiale" che ha rivettato la spiaggia di Mondello in uno stato di incuria ed insicurezza gravissimo.
Ma oggi in questo spazio, non si vuole cercare la polemica.
Oggi si vuole solo ricordare nella speranza che un giorno tragedie simili possano essere evitate.