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23 Marzo 2013



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Sport
IL RE DEI 200 METRI, LA "FRECCIA DEL SUD" PIETRO MENNEA, STRONCATO DA UN MALE INCURABILE
L'ex olimpionico si è spento a 61 anni a causa di una malattia incurabile che lo affliggeva da tempo. Ha detenuto il record mondiale dei 200 metri per 17 anni, dal 1979 al 1996, con il tempo di 19''72, tuttora record europeo.




Nato a Barletta 60 anni fa, Pietro Paolo Mennea, è morto in una clinica a Roma per una malattia incurabile con cui da tempo lottava. L’immagine che resta, e che resterà per sempre scolpita nella memoria, è quella del 28 luglio 1980: Stadio Lenin di Mosca, Giochi della XXII Olimpiade. Per il boicottaggio degli Stati Uniti ai blocchi di partenza della finale dei 200 metri piani i favoriti sono il giamaicano Quarrie, il britannico Welles e l’italiano Pietro Mennea, 28 anni dalla Puglia, detentore del record del mondo, stabilito l’anno precedente alle Universiadi di Città del Messico con 19’72”. Sorteggiato in ottava corsia, l’atleta parte lento come al suo solito, ma la progressione è inarrestabile: quarto all’uscita della curva, nel rettilineo si mangia gli avversari uno dopo l’altro e va a vincere tagliando il traguardo per primo con 2” di vantaggio sul britannico. Pietro Mennea vince la medaglia d’oro entrando nella storia, e lì rimane.
Pietro Mennea, con 4 lauree alle spalle, in giurisprudenza, lettere, scienze motorie e scienze politiche, oltre ad esser stato un campione del mondo dello sport, viene ricordato per il suo impegno politico come parlamentare Europeo fra il 1999 e il 2004, autore di 20 libri, direttore generale della Salernitana calcio (1998-1999), docente universitario. Negli ultimi anni esercitava la professione di avvocato e dottore commercialista assieme alla moglie Manuela Olivieri. Londra, per i Giochi olimpici del 2012, ha dedicato al mito azzurro una stazione della metropolitana.




fonte: ilfattoquotidiano.it , oggi.it, Wikipedia
 

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