SPORT E AMBIENTE
RIAPERTA DOPO SEI ANNI LA PISTA DI
PATTINAGGIO A PALERMO
Nove mesi ed infine la tanto sospirata riapertura:
l'amata pista di pattinaggio
del Giardino Inglese è stata ufficialmente riconsegnata alla
cittadinanza dal sindaco
Diego Cammarata e dall'assessore allo Sport Stefano
Santoro domenica 19 dicembre. Con questo impianto, completamente rifatto
e funzionante, si definisce il tratto del parco cittadino ritornato
all'antico splendore lungo via Notarbartolo al centro della città con
le opere di restauro della casa del custode e della fontana
di Kristian Guttadauro
20 dicembre - Erano in tanti domenica mattina per assistere alla
riapertura della pista di pattinaggio del Giardino Inglese, per anni
abbandonata.
Grazie alle pressioni del comitato provinciale della Fihp (Federazione
Italiana Hockey e Pattinaggio) ed all'intervento diretto dell'assessore
allo Sport del Comune di Palermo, Stefano Santoro, sempre attento e
sensibile ai problemi della città legati allo sport ed alla
possibilità di metterlo in pratica, finalmente un tassello
dell'incantevole mosaico rappresentato dal Giardino Inglese è ritornato
al suo posto.
Negli ultimi mesi la svolta e ieri mattina gli studenti di numerose
scuole palermitane e molti passanti e curiosi hanno potuto riapprezzare
le performance di atleti come Luca D'Alisera e Tanja Romano, campioni
del mondo di pattinaggio artistico o della giovane catanese (otto anni
da poco compiuti), campionessa italiana di artistico tra i giovanissimi.
Grazie a questa inziativa di profonda civiltà e cultura sportiva
saranno in tanti a riscoprire uno sport nuovo ed a poterlo praticare in
un salotto di rara bellezza come quello offerto dal Giardino Inglese al
centro della città.
Un parco che insieme al rifacimento della pista si è rifatto il look lungo il versante che corre di fianco alla via
Notarbartolo,
grazie ai lavori di ristrutturazione che hanno visto l'abbattimento di
costruzioni abusive accanto alla fontana ed alla casa del custode,
entrambe restaurate.
Foto
alemat - In alto la pista di pattinaggio ristrutturata con alcuni
bambini che anche sotto la pioggia non hanno rinunciato a pattinare.
Sopra la casa del custode del Giardino Inglese con la fontana attiva
dopo il restauro.
Tanti anni di abbandono, circa sei di polemiche tra progetti per il
rifacimento dell'impianto che si arenavano di fatto nei vari piani
della burocrazia comunale dai quali potevano uscire solo con una
volontà ben precisa e determinata, come quella dell'attuale
amministrazione comunale.
"Quella appena conclusa è un'opera importante che
restituirà agli appassionati e agli atleti uno storico impianto, chiuso
da troppi anni", ha spiegato Santoro facendo eco a quanto
precedentemente detto dal sindaco Diego Cammarata.
"Restituiamo alla città un luogo di intrattenimento e di sport.
La ristrutturazione dell'impianto rientra tra le iniziative che
l'amministrazione comunale sta portando avanti per migliorare la
fuzionalità e la fruibilità delle strutture sportive - continua il
sindaco - Palermo è stata candidata insieme a Varsavia, Dusseldorf e
Stoccarda a ricevere il premio "Capitale europea dello sport"
per il 2007 ed è la prima città italiana ed essere stata designata".
Questa volontà si è alla fine manifestata e, vistato il progetto di
ristrutturazione dell'impianto proposti dalla stessa Fihp, il Comune
rappresentato da Santoro ha dato il via ai lavori che dopo nove mesi
hanno restituito alla città la sua pista.
Un impianto che sarà aperto ad amatori così come agli sportivi, per
lungo tempo penalizzati dall'insufficienza delle piste alternative,
ridotte in città solo a quella del Dopolavoro ferroviario in via
Notarbartolo, peraltro di dimensioni ridotte.
Così l'attività sportiva palermitana che pure ha prodotto nel tempo
grossi campioni si è dovuta riadattare ad una situazione precaria e
difficile, a volte costretta anche ad "emigrare" così come ha
fatto la Phoenix Palermo, il team di hockey inline che milita in serie
A2 con prospettive di promozione nella massima serie, andata a giocare a
Isola delle Femmine, mentre i cumuli di foglie secche e sacchi neri
dell'immondizia crescevano sulla pista abbandonata.