22 ottobre 2004 |
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STORIE DI MARE E DI UOMINI MAURIZIO
GIGANTE
Poi
una barca a vela per lunghe traversate, un Amel Santorin di 14 metri:
Thico IV degli skipper Umberto De Luca e Alfredo Fiocco che, da Capo
d’Orlando con una seconda partenza da Palermo, il 13 settembre 2003
hanno iniziato il giro del mondo in direzione Ovest.
Maurizio
Gigante si è “risvegliato” dal suo sogno divenuto realtà a fine
Dicembre, ha salutato “Thico” ed è tornato in Sicilia. Ma quando il
23 Gennaio De Luca e Fiocco hanno attraversato il canale di Panama
facendo il loro ingresso nel Pacifico, Maurizio – dopo più di nove
mesi - ha deciso di riprendere a “sognare”. Maestro
di vita, istruttore di derive da qualche anno è diventato anche
istruttore di vela d’altura, un impegno che è croce e delizia dei
suoi fine settimana. E’ un insegnante molto bravo, ha affinato
tecniche e metodi di istruzione che appassionano e divertono i suoi
allievi. Inutile dire che tutto ciò lo riempie giustamente di orgoglio
ma lui, modesto come sempre non se ne fa un vanto. Il
24 ottobre Maurizio Gigante raggiungerà Thico IV in Australia per dare
il cambio ad Umberto De Luca. “Il prodiere a fine regata quasi sempre si prende i rimproveri di tutti - spiega Maurizio – e quando si vince non è mai per merito suo”. Una stagione felicissima quella con “Filo da Torcere” con un secondo e terzo posto ai Campionati Assoluti a Capri (1985). Nell’87 un titolo Italiano Assoluto con Sumbra IV, una barca toscana con un equipaggio eterogeneo formato da elementi provenienti da tutta Italia. Un buon successo nella regata della Giraglia con un secondo posto alle spalle dei francesi. E poi ancora tante gare a bordo di altre barche palermitane e nazionali. Alcune
delle soddisfazioni maggiori sono venute con la J/24 barca monotipo di m
7,30, un’imbarcazione lenta, scomoda nella cui classe si radunavano i
più forti timonieri italiani dando vita a regate tutte di altissimo
livello. Diversi i titoli mondiali ed europei vinti da team italiani in
questa classe strepitosa che annovera, ed è storia recente -
ricorda Maurizio – nomi del calibro di Vasco Vascotto e Luca
Santella. Nel
carnet di Maurizio Gigante c’è anche una Middle Sea Race, classica
del Mediterraneo che proprio sabato scorso ha preso il via per la sua
XXV edizione, con un equipaggio polacco a bordo di “Storm Faugel” un
katch di 22 metri, famosissimo, che all’epoca aveva al suo attivo un
gran numero di record di traversate oceaniche. E poi ancora parecchi
titoli italiani e numerosissimi titoli siciliani sempre nel vasto
panorama della vela d’altura, poi facendo un percorso assolutamente al
contrario e passato alle derive Laser e Laser 2, dove, a dispetto
dell’età e di qualche acciacco messi a tacere da una smisurata
quantità di passione e determinazione, ha continuato a mietere
successi. Come
portacolori dell’Albaria ricorda un paio di campionati italiani di
Hobie Cat, una vittoria ai campionati zonali, una preolimpica di Laser
prima delle Olimpiadi di Barcellona, tante regate d’altura, tre titoli
regionali, uno con Ermanno Basile e due con Francesco Siculiana. E con
Albaria la pratica di un altro sport: il windsurf, che per Maurizio è
fascino del contatto immediato con il mare ed una sensazione inebriante
governare la tavola in simbiosi perfetta con il mare e il vento. “Non
è inseguire un refolo di vento che ti porta primo alla boa -
afferma Gigante – Non è più il confronto con gli avversarsi ma
quello con il proprio io, con i disagi e con gli elementi naturali che
ti circondano, che in un attimo di distrazione possono anche annientarti”. Tra
le mille emozioni che il mare gli ha regalato,
un suono gli rimarrà impresso per sempre. “Un
giorno in pieno Oceano Atlantico, mare mosso, dentro un’onda vedo un
siluro velocissimo. Era una balena azzurra, un balenottero di 7-8 metri.
Ci ha seguito tutto il giorno. Poi veniva sotto la barca e sempre più
vicino, giocava col timone della barca ad una distanza di un metro, cosa
che ci preoccupava non poco – continua Maurizio - Il giorno
dopo non l’abbiamo visto. Il mare era calmissimo. Finito il mio turno
di notte, sono andato in cuccetta a prua a dormire. E mentre mi
distendevo ho sentito la “voce” della balena attraverso la plastica
della barca. E’ stato il suono più bello che io abbia sentito a mare
nella mia vita”. Possiede
inoltre una barca con cui viaggia e che impiega per fare scuola di vela
e per il conseguimento di patenti nautiche. E’ il suo piccolo regno.
Quello di un uomo che ha realizzato e sta realizzando i suoi sogni. “Non
ho chiesto moltissimo - dice Maurizio - ma alla fine sono un uomo
fortunato e forse anche deciso, e riesco spesso con l’aiuto del Cielo
ad ottenere quello che ho programmato”. Ma
anche quello che non era previsto. |
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