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Da
La Repubblica del 6 magggio
2002
La strada della
discordia verrà presto aperta al pubblico Il Comune incarica i tecnici
dell'Urbanistica di avviare le procedure. I titolari dell'area
contestano il provvedimento
Capo Gallo, arriva
l'esproprio
MASSIMO LORELLO
Il termine previsto è
il 2002: entro la fine dell'anno la strada di Capo Gallo che conduce al
porticciolo verrà espropriata dal Comune. I tecnici dell'Urbanistica
hanno già effettuato i primi rilevamenti sul terreno: è il passo d'avvio
di un iter nemmeno troppo lungo ma, a conti fatti, durato una quarantina
d'anni. Con l'esproprio della strada di Capo Gallo dovrebbe chiudersi
una vicenda infinita, una dynasty scritta sulla carta bollata che ha
visto la famiglia Vassallo, proprietaria di quasi tutta la vallata,
contrapporsi alla società Motomar e al circolo nautico Costa Ponente.
Al centro della contesa l'unica strada di collegamento che taglia Capo
Gallo fino al vecchio faro. I Vassallo, per consentire il transito,
pretendono cinque euro da ogni automobile, un euro e mezzo da ogni
motocicletta e 50 centesimi da ogni bagnante intenzionato a raggiungere
il mare senza sfidare la scogliera: gratuita ma molto impervia. L'estate
scorsa l'autorità giudiziaria ha sequestrato metà del cancello
d'ingresso, i Vassallo hanno continuato a presidiare l'altra metà,
invitando quanti con l'auto o la moto volessero raggiungere la Motomar o
il Costa Ponente a procedere da soli nell'apertura dell'inferriata.
Un'angheria? «Macché, i veri perseguitati siamo noi - dice Salvatore
Vassallo - se l'area è di nostra proprietà, perché dobbiamo far passare
le persone gratuitamente? Forse chi va alla spiaggia di Mondello può
evitare di pagare anche se non è titolare di capanna? Pretendere quei
pochi soldi significa selezionare le persone che entrano bloccando i
malintenzionati. Noi lo abbiamo fatto per anni perché siamo i primi a
tenere alla salvaguardia della zona. E invece la Motomar e il Costa
Ponente ci fanno la guerra».
Un'accusa che viene immediatamente rispedita al mittente: «Quando sono
arrivato alla Motomar - racconta l'amministratore unico Gioacchino
Guccione - i Vassallo pretendevano che gli dessi 500 mila lire (250
euro, ndr) alla settimana. Dicevano che era un contributo per il
controllo dell'ingresso. Io mi sono rifiutato, preferendo spedire al
cancello un nostro guardiano». La stessa cosa non ha fatto il Costa
Ponente, che svuota di ogni legittimità la richiesta dei Vassallo: «La
strada - dice Alfredo Barbera, presidente del circolo nautico - è di
proprietà della sorella di chi pretende i nostri soldi: la signora
Vassallo Bombace è da tempo in rotta anche legale con i suoi fratelli e
su quell'ingresso non ha mai accampato alcun diritto di pedaggio. Noi ci
limitiamo a ignorare chi sta al cancello, tutto qui».
Non ignora quello che hanno fatto i Vassallo, anzi gli riconosce più di
un merito, il biologo marino Silvano Riggio: «Ai proprietari di Capo
Gallo - afferma - va dato atto che hanno preservato tutta l'area dalla
speculazione edilizia che negli anni Sessanta e Settanta era
tranquillamente praticabile. Ora il Comune ha deciso di procedere
all'esproprio e io mi trovo d'accordo. Basta però che si faccia una
stima adeguata di quanto dovrà essere corrisposto ai Vassallo. Un
pagamento troppo basso finirebbe per frustrare il loro impegno di tutela
dell'ambiente. Spero non debbano rimpiangere di aver rinunciato al
mattone selvaggio».
Quanto costerà alle casse comunali l'esproprio, al momento non è dato da
sapere. «Di certo - assicura l'assessore alle Infrastrutture, Lorenzo
Ceraulo - ci baseremo sulle valutazioni catastali, tenendo presente che
le aree non edificabili come Capo Gallo hanno un valore commerciale
molto minore rispetto a quelle edificabili». Ma i Vassallo sono pronti a
una nuova battaglia: «Ci opporremo all'esproprio - dice ancora Salvatore
- abbiamo già preso contatto con un avvocato che ci sta aiutando a
elaborare un lungo memoriale. Lo porteremo alla Procura di Caltanissetta,
dato che a Palermo non abbiamo trovato giustizia».
L'esproprio servirà a rendere fruibile il porticciolo pubblico
realizzato vicino alla Motomar, ma servirà soprattutto a garantire un
collegamento diretto con la riserva naturale e con l'area marina ancora
in fase di costituzione: «Un mese fa il presidente della Regione Cuffaro
ha finalmente dato l'ok al ministero dell'Ambiente - dice Giuseppe
Messina, segretario regionale di Legambiente - Purtroppo, per colpa
della burocrazia, temo che non si riuscirà a inaugurarla prima
dell'inizio della stagione balneare». |