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Da La Repubblica
2 aprile 2002
Tradizionale gita di Pasquetta nel
parco con centinaia di fuochi accesi e auto nonostante i divieti
Castrato e carciofi
alle 8 di mattina in Favorita i ranger si arrendono
TANO GULLO
Il primo ad accendere il
fuoco è stato Totuccio, 44 anni. È arrivato di prima mattina con la
motoape piena di salsiccia, castrato, carciofi e bibite, e dieci parenti
al seguito, e si è posizionato sul versante pedemontano del parco della
Favorita. Alle 8,30 ha cominciato ad arrostire. L'arietta mattutina, si
sa, apre l'appetito. Ma sono arrivati i ranger a mandare all'aria il
picnic della famiglia. Il comandante Giuseppe Scavuzzo, con fare
suadente lo ha convinto a spegnere il barbecue e a spostarsi a valle
nell'area attrezzata. Un po' di discussione, ma poi la famiglia ha
ricaricato tutte le cibarie e, seppure di malavoglia, è scesa verso il
piazzale dei matrimoni.
Nelle prime ore della mattinata i 10 ranger in servizio sono riusciti a
impedire grigliate e accampamenti, ma verso le 11, con l'invasione del
popolo della Pasquetta, oltre 3.500 gitanti, hanno desistito. «Anche
perché l'anno scorso ho rischiato grosso - racconta Scavuzzo - Mi hanno
salvato gli agenti del servizio d'ordine. Non è facile fare osservare le
regole, a cominciare dal divieto di accendere fuochi, quando ti trovi
davanti una folla venuta per fare grigliate e grandi abbuffate. Per i
palermitani la Pasquetta è sacra, guai a contrastarli». Uno dopo
l'altro, rotti gli argini, i fuochi si moltiplicano. A mezzogiorno oltre
500 barbecue sono all'opera. Il menù quello di sempre: pasta al forno,
castrato, salsiccia, costate, carciofi, stigghiole, sarde e altro pesce
azzurro. E poi vino e birra a volontà. Calogero Sanfilippo, 65 anni, è
l'animatore della zona vicina alle scuderie, in cui orbita da sempre.
Ogni anno arriva con la carriola già piena di carbonella, accende la
brace e comincia il rito della grigliata. Mentre gira e rigira la carne
scherza con il codazzo di parenti e amici. Una decina di portate fino
alle prime ombre della sera. Si finisce e si ricomincia, mentre i bimbi
giocano tra i cespugli. Pance senza fondo. Qualcuno, come da tradizione,
monta una tenda per consentire di fare pipì lontano da occhi indiscreti,
qualche altro dorme su amache improvvisate. Tutti protestano per i
paletti dissuasori che impediscono di entrare nelle zone verdi con le
auto. Il proprietario di una Y10 forza il blocco, ma viene ricacciato
indietro dai ranger.
Le due strade che attraversano la Favorita, i viali Ercole e Pomona,
sono strapieni di auto. È un colpo d'occhio. Ingorghi si registrano a
tutte le ore nonostante l'impegno delle forze dell'ordine. «Avevo
chiesto al Comune di impedire l'accesso dentro il parco - dice il
comandante dei ranger - ma non mi hanno dato ascolto. Una volta entrate
le macchine l'ingorgo diventa una conseguenza naturale. Costringere
tutti ad arrivare a piedi sarebbe un deterrente per evitare ogni
eccesso: dagli ingorghi ai barbecue».
A Mondello una folla di giovani invade, come ogni anno, il tratto di
spiaggia che va dalla Sirenetta al Charleston. Poche persone,
comodamente seduti sulle sdraio, invece, nell'arenile attrezzato per i
turisti. Nonostante la giornata sia molto calda, una pungente brezza
marina sconsiglia anche ai più audaci di fare il bagno. Molti comunque
prendono la tintarella in costume. Qualcuno tira fuori dagli zainetti i
panini, in molti si riversano nei ristoranti e nelle rosticcerie della
borgata marinara.
Ieri sera i gitanti hanno lasciato sul campo, spiaggia e Favorita, una
quantità rimarchevole di sporcizia. «Ieri sera ho fatto una ricognizione
- dice Scavuzzo - e sono rimasto impressionato dalla quantità di
rifiuti. D'altra parte c'è poco da sorprendersi, ogni anno è la stessa
storia. Stamattina ho disposto un piano di lavoro che coinvolge i 43
operai della Biosfera, ex lsu stabilizzati: una squadra riparerà le
aiuole e i sentieri rovinati e i dissuasori divelti. Un'altra squadra,
invece, raccoglierà tutta l'immondizia lasciata nel parco. E domani
tutto tornerà pulito».
Contrariamente agli anni passati, tutto tranquillo nel pronto soccorso
di Villa Sofia, a pochi metri dalla Favorita. «Nessun gitante è venuto
qui», dice l'infermiere Francesco Barone. Forse il ticket introdotto
quattro giorni fa ha consigliato di curare le indigestioni con la
classica biochetasi.
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