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Da
La Repubblica del 27 febbraio
2002
Nella Finanziaria la privatizzazione
del demanio marittimo Slitta il bilancio, andrà in aula la prossima
settimana. I Ds raccolgono un milione di firme contro il ticket
In vendita le coste
siciliane
CARMELO LOPAPA
La
Regione a caccia di euro sana e mette in vendita pezzi di costa.
Impianti, immobili e altre costruzioni realizzate nel demanio marittimo,
ma anche manufatti sorti «in assenza o in difformità dalla concessione».
Solo che a ottenere il condono, in questo caso, sarà solo chi avrà i
quattrini per pagare. Insomma, si scrive «sdemanializzazione» ma in
molti chiamano già «sanatoria» questa norma introdotta dal governo
Cuffaro nella Finanziaria sotto forma di emendamento. Anzi, tra i
ristretti emendamenti considerati irrinunciabili.
Il testo è stato già approvato in commissione Bilancio ed è ora pronto
per l'aula. Assomiglia parecchio a una norma introdotta in un primo
tempo nella Finanziaria Berlusconi e poi abrogata dopo le vibranti
polemiche su scala nazionale. In Sicilia il gioco è quasi fatto. E col
contributo del centrosinistra. Già, perché l'altra sera, quando il testo
è andato in discussione in seconda commissione, dall'opposizione non è
arrivato alcun veto. Fatta eccezione per il deputato Salvo Raiti di
Italia dei valori: «È una norma vergognosa, dichiarata già improponibile
dal presidente dell'Ars alcuni mesi fa e ora riproposta dal governo. E
poi nel merito è una sanatoria a tutti gli effetti destinata a incidere
ulteriormente sulle coste». Niente di tutto questo, secondo l'assessore
al Bilancio Alessandro Pagano: «Acquisiremo immobili esistenti sul
demanio marittimo e già individuate, dalla cui vendita contiamo di
recuperare 25 milioni di euro». L'articolo prevede che «i beni
sdemanializzati acquisiti al patrimonio immobiliare della Regione
possono essere alienati a favore del concessionario richiedente. Il
prezzo di vendita è determinato dai competenti uffici finanziari ed è
pari al valore di mercato del bene, aumentato del trenta per cento».
Quanto alle opere abusive, «la sdemanializzazione è subordinata anche al
pagamento contestuale all'istanza delle indennità di occupazione
abusiva». Insomma, ottiene il via libera chi paga e la discrezionalità è
rimessa agli uffici regionali. La novità porterà altra carne al fuoco
delle polemiche con gli ambientalisti. E proprio oggi è in programma un
dibattitoconfronto con Legambiente a Palazzo d'Orleans.
Il governo per il resto ha dovuto alzare bandiera bianca. Bilancio e
Finanziaria non saranno approvati dall'aula prima della prossima
settimana. Domani scadrà l'esercizio provvisorio ma Cuffaro non intende
per ora prorogare l'esercizio provvisorio. Ancora ieri fino a sera
inoltrata la commissione ha esaminato gli ultimi emendamenti
dell'esecutivo sulla Finanziaria. In particolare, a tenere inchiodata
per alcune ore la commissione è stata la serie di provvedimenti previsti
sulla sanità per coprire il disavanzo di circa 400 milioni di euro. I
mille posti in meno per risparmiare circa 190 milioni di euro, i tagli
ai contributi per soggiorni termali, ma soprattutto il ticket sui
farmaci e quello sulle prestazioni di pronto soccorso. Spiega
l'assessore Pagano: «Ci siamo accorti che la Sicilia è la prima regione
per numero di ricoveri superflui. Il 71 per cento, che noi abbiamo
catalogato come bianco (378 mila) e verde (478 mila), sono di questo
tipo. Facendo pagare questo genere di interventi risparmieremo circa 90
milioni di euro. Mentre per gli interventi seri, catalogati come rossi e
gialli, si continuerà a non pagare».
Ma la Quercia si mobilita proprio contro i nuovi balzelli. Un milione di
firme per il «diritto alla salute» è l'iniziativa promossa dai Ds e
illustrata ieri. «Il partito scende in campo e si mobilita - dice il
segretario Antonello Cracolici - Finalmente il governo è uscito allo
scoperto. Stanno per essere introdotti ticket che non sono mai esistiti,
come quello sul pronto soccorso e quello sui ricoveri». I Ds
organizzeranno, quindi, in tutta la regione tavolini davanti ai presidi
sanitari e in giro per le città.
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