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Da  La Repubblica   del 17 maggio 2002

Valeria Rossi stasera a Mondello. E dalla Sicilia parte la tournée l'intervista
"Ai palermitani dedico la mia prima volta live"


«Sole, cuore, amore», per molti solo una rima semplice e scontata ma per Valeria Rossi le tre parole magiche che, dopo una lunga gavetta, l'hanno finalmente fatta conoscere al grande pubblico. E stasera alle 22 la cantante salirà sul palco del Windsurf world festival, in piazza Valdesi a Mondello, per presentare i brani contenuti in "Ricordatevi dei fiori", il suo fortunato lavoro discografico. Una sorta di prova generale per la prima tournée di Valeria Rossi, tournée che partirà a giugno proprio dalla Sicilia.
«Mi piace l'idea di cantare a pochi passi dal mare. Per la prima volta i palermitani potranno ascoltare le mie canzoni in versione live. Con questa terra ho da sempre un ottimo rapporto, mia nonna era siciliana. E ho scelto la Sicilia per dare il via al mio primo tour, che partirà il 15 giugno da Catania, perché qui la gente riesce a trasmetterti grinta: nell'affrontare questa nuova avventura ho bisogno di sentire l'affetto del pubblico».
Il successo per lei è esploso con "Tre parole", canzone che si è subito trasformata in un tormentone.
«"Tre parole" è solo un punto di partenza, un bel traguardo e non la mia gabbia dorata. Ho ancora tanto da dire, da scrivere, da comunicare. Sono serena, non c'è il rischio che questa canzone tormentone si trasformarmi nel mio di tormentone».
Ha iniziato come autrice e solo dopo aver registrato una lunga serie di provini ha deciso di interpretare le proprie canzoni. Come mai?
«Sono una persona molto riservata, amo scrivere ma non mi è mai piaciuto apparire. Non avevo pensato di diventare una cantante, ho iniziato come autrice e compositrice, ma mi venivano commissionate solo canzoni per esordienti. A un certo punto ho messo da parte l'insicurezza e ho pensato che fosse arrivato il momento di farsi conoscere. Cantare, scrivere canzoni mi è servito a crescere e a mettere in luce nuovi aspetti di me».
Quale consiglio darebbe ai giovani che vogliono accostarsi al mondo della musica?
«Per esperienza posso dire che la timidezza è sicuramente la prima nemica. Il talento è importante, ma da solo non basta: occorre tanta determinazione e credere in se stessi. Molti giovani sono convinti che l'originalità stia nei testi complicati e quasi incomprensibili, in realtà sei originale quando resti te stesso e non quando a tutti i costi cerchi di sorprendere, perché a quel punto sei solo una caricatura».
Cosa risponde a chi classifica la sua musica come commerciale?
«Ringrazio il cielo. Se la musica riesce ad arrivare al grande pubblico vuol dire che ha toccato i canali giusti. Commerciale significa che è fruibile, comprensibile e non di bassa qualità, se non vendi invece vuol dire che il tuo messaggio non è arrivato a destinazione».
g.l.p.