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Da
La Repubblica del 15 marzo
2002
Milleduecento
firme e un sito Internet per chiedere l'abbattimento della recinzione
"Non nascondeteci il mare"
Mondello contro la cancellata
MARCO VOLPE
Cartoline virtuali per liberare il mare «imprigionato» da una
cancellata. La battaglia telematica vede schierati finora 1.191
palermitani che, riuniti in un comitato, chiedono la rimozione, almeno
durante la stagione invernale, della recinzione verde che separa la
spiaggia di Mondello da viale Regina Elena. I messaggi saranno
indirizzati ai computer di Palazzo delle Aquile, per sensibilizzare sul
problema l'amministrazione comunale.
Per l'occasione è stato creato anche un sito Internet con un indirizzo
emblematico: www.exit.it/mondelloingabbia. Collegandosi è possibile
consultare l'elenco dei sostenitori della campagna, guardare le foto del
«prima e dopo recinzione», ma soprattutto spedire la cartolina
indirizzata al sindaco Diego Cammarata con una semplice scritta: «Caro
sindaco, non è più tollerabile che il mare di Mondello sia ingabbiato da
un'inutile recinzione. Aiutaci a vivere liberamente la nostra spiaggia».
La richiesta, insomma, è quella di fare in modo che i rombi verdi non
coprano l'azzurro, almeno tra ottobre e maggio.
L'idea, lanciata il 19 gennaio scorso da "Repubblica", è stata ripresa
dall'ingegnere Angelo Agnello, dal fratello Riccardo, ma anche dal
presidente del circolo Albaria, Vincenzo Baglione. «Un giorno - spiega
Angelo Agnello - ho avuto la fortuna di guardare il mare attraverso uno
spazio che si era aperto sulla cancellata verde, momentaneamente
rimossa. È stato uno spettacolo bellissimo, che nessuno può aver visto
negli ultimi cinquant'anni. In quell'occasione ho fatto anche delle foto
che ho inserito nel sito».
Ma l'idea della protesta via Internet non è rimasta isolata. Gli stessi
1.200 palermitani, infatti, un paio di giorni fa hanno anche inviato una
lettera, questa volta scritta su un foglio di carta, ai carabinieri di
Mondello e al comandante della Capitaneria di porto. «Manca però un
indirizzo cui quella lettera va spedita - precisa Agnello - ovvero
quello della Procura della Repubblica, alla quale abbiamo intenzione di
indirizzare un esposto». Nero su bianco, i promotori dell'iniziativa
hanno scritto un lungo elenco di motivi per cui quella recinzione è da
ritenersi illegittima, a partire dall'espressa esclusione del
marciapiede, di proprietà del Demanio, dalla concessione che il Comune
firmò nel 1910 con la società "Les Tramwyis de Palerme", meglio
conosciuta come ItaloBelga.
«La recinzione abusiva che coinvolge tutti i concessionari della
spiaggia di Mondello - si legge nell'esposto - fra cui stabilimenti
balneari, circoli e club privati, oltre a ricadere in un'area di
esclusiva competenza del Comune di Palermo, non risulta essere stata mai
autorizzata da nessuna istituzione dello Stato». A stretto giro di fax,
la replica dell'assessore alle Coste, Lorenzo Ceraulo:
«L'amministrazione comunale disporrà accertamenti immediati presso la
Capitaneria di porto e, se la cancellata dovesse risultare
effettivamente abusiva e su un terreno che non appartiene al Demanio
marittimo, allora agiremo di conseguenza».
Sul fronte del no alla cancellata si schiera il segretario cittadino dei
Ds Davide Faraone, che ha presentato un'interrogazione a Sala delle
Lapidi. «Questo è il primo passo - annuncia - di una battaglia che
mirerà a ridurre notevolmente il numero delle cabine che in estate
affollano la spiaggia e non consentono una normale fruizione del
paesaggio marino». Sempre sulla spiaggia di Mondello, domani,
Legambiente ha organizzato una catena umana contro la sanatoria
edilizia. L'appuntamento è alle 10,30 davanti allo stabilimento. |