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Da
La Repubblica del 13 marzo
2002
LETTERE
A
Mondello gli alberi lato mare appaiono in questi giorni sfigurati mentre
quelli lato monte sono ancora salvi. Ma per poco. Poi saranno massacrati
anche loro ddalle cesoie della Ripartizione. Gli oleandri qualche
settimana sarebbero stati degli splendidi rigogliosi gonfi di colore
come sono abitualmente in altre città. Qui saranno dei bastoni con
piccole foglie malate.
LE POTATURE
MICIDIALI DELLA " VILLE E GIARDINI"
Solo nella
perversione masochista di questa città, che su questa pratica la sa
lunga, si poteva concepire una gestione più frustrante del nostro unico
mare e lungomare fruibile (si fa per dire), della nostra unica ex
bellissima spiaggia, dell'unica possibilità che abbiamo di offrire al
turismo, per la verità sempre più scoraggiato, un mitico tuffo a mare.
Mondello. Mare inquinato e lo sappiamo. Mare in gabbia e lo sappiamo.
Mare occultato per metà anno e lo sappiamo. Spiaggia sporca. Marciapiede
dissestati sia a destra che a sinistra dove una semplice passeggiata
risulta ardua. Strade da sempre squarciate e bucate senza soluzione di
continuità. Ma sappiamo anche questo. Il degrado sempre crescente della
piazza del paese e dintorni, tra giostre, marciapiedi invasi da
paccottiglie, rigagnoli fognari a cielo aperto, immondizie sempre e
ovunque. Piazza attanagliata da un perenne serpentone di auto che
l'avvolge con un cerchio mortale di gas e di rumore. Sì, lo sappiamo.
però a ieri non sapevamo che la nostra amministrazione comunale avesse
concepito uno schizofrenico disegno di gestione del verde del lungo
mare: lato monte a carico della nostra Ripartizione, lato mare a carico
della Società Italo-Belga. Alla faccia del più banale buonsenso, alla
faccia dell'armonica e dell'estetica, ma soprattutto alla faccia nostra.
Mi riferisco agli articoli apparsi su questo giornale in merito alle
potature a Mondello. Il primo marzo l'accorata cronaca di Marcella Croce
e il 10 marzo la replica degli operatori comunali.
Ecco perché le palme, le tamerici e gli oleandri lato mare appaiono in
questi giorni sfigurati dalla potatura mentre quelli lato monte
sono ancora salvi.
Salvi, ma per poco s'intende. Forse per qualche settimana, forse qualche
mese, ben che vada un anno. Giusto il tempo per non scadere in una
piatta simmetrica con l'altro lato. Poi saranno massacrati
anche loro come pratica di consuetudine da parte della
Ripartizione Ville e Giardini. E non si può certo dire che gli
interventi fatti con gli appalti esterni siano stati più felici. Neanche
per idea.
Sempre e comunque potature micidiali, ingiustificate secondo ogni
criterio scientifico, inopportune e antifunzionali. Lo dico da anni. Da
anni lo dicono esperti più qualificati di me. Lo dicono di
continuo i comuni cittadini con le tante proteste che arrivano
alla nostra associazione. E poi è sotto gli occhi di tutti: guardate
come hanno ridotto in questi giorni gli oleandri di molte strade.
Tra qualche settimana sarebbero stati degli splendidi, rigogliosi
cespugli gonfi di colore, come lo sono abitualmente a Roma, a
Napoli, a Salerno. Qui saranno dei bastoni con piccole foglie malate.
Anche questo sappiamo da tempo. Ma non ci stancheremo di
denunciarlo.
Maria Gabriella Pucci
L'autrice fa parte del direttivo di Legambiente |