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La Repubblica del 12 marzo
2002
la manifestazione Da oggi la Regione «si appresta a rimpinguare le dissestate finanze mettendo all'asta aree demaniali o regalando concessioni edilizie nelle terre più belle del Mediterraneo». L'allarme arriva da Legambiente, preoccupata da un'analoga iniziativa avviata in Sardegna. All'Ars, ricorda l'associazione ambientalista, parte l'iter della legge finanziaria che prevede la possibilità di cedere a privati aree del demanio costiero. «Con un clone regionale del noto articolo 71 - spiega Ermete Realacci, presidente di Legambiente - la Sicilia fa un altro passo nel cammino, fatto di mercificazione del territorio, che porta alla legalizzazione dell'abusivismo. Sulle coste siciliane (sia in aree demaniali che in aree non demaniali) dopo il condono BerlusconiRadice del 1994 sono state costruite oltre 50 mila costruzioni: di queste, 15 mila sono sulla fascia costiera vincolata e perciò insanabili. Il governo regionale con puntualità - accusa Realacci - sta ricomponendo il puzzle di leggi che consentirà l'avvio di una nuova cementificazione e una sanatoria indiscriminata su tutte le coste della Regione, a scapito dei siciliani onesti che, per opere di urbanizzazione degli abitati abusivi, dovranno sborsare una cifra fra i mille e i duemila euro a famiglia». «Noi - annuncia il presidente di Legambiente - ci metteremo di traverso, ci opporremo finché possibile a questa follia». Si comincia oggi alle 17 con un sitin davanti all'Assemblea regionale. Alla manifestazione aderisce anche l'associazione Sinistra ecologista. |