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Dal Giornale
di Sicilia 19 marzo 2002
Mondello,
il Comune accelera:
"Fogne in funzione entro l'estate"
Sarà attivato un
impianto provvisorio in attesa
del completamento della rete
Il malato non guarirà in
fretta _ la terapia è lunga, complicata e di esito incerto _ ma conta di
stare meglio in vista della stagione estiva. Tutti al capezzale di
Mondello, quindi, tutti affaccendati intorno all'illustre malato con le
fogne incomplete e il mare minacciato dall'inquinamento.
Situazione critica, tanto che il sindaco Diego Cammarata ha deciso di
istituire un gruppo di lavoro ad hoc composto dagli assessori ai
Trasporti, alle Attività produttive, all'Ambiente, dai rappresentanti di
Amia, Amap, Amat, da un consigliere della maggioranza e uno
dell'opposizione. Lo ha fatto al termine di un incontro con cittadini,
commercianti, residenti, rappresentanti di associazioni. Ad ascoltare
proteste e proposte, il sindaco, il ministro degli Affari regionali
Enrico La Loggia, il deputato di An Nino Lo Presti, l'assessore alle
Infrastrutture e alle Coste Lorenzo Ceraulo, il suo collega alle
Attività produttive Giacomo Terranova. Presenti pure il presidente dell'Amap
Dario Allegra, il presidente della circoscrizione Leopoldo Piampiano, i
consiglieri comunali Davide Faraone, Elio Bonfanti, Angelo Figuccia. Sul
tavolo, madre di tutti i problemi, la questione fogne.
La conduttura principale sarà pronta a giorni, sta per essere completata
pure la prima tranche di allacciamenti, ma la fognatura rischia di non
entrare in funzione. Serve infatti un potenziamento dell'impianto di
sollevamento dei reflui di Valdesi, senza il quale il sistema non può
reggere il nuovo carico. Ebbene, il progetto doveva diventare realtà
entro l'estate, e invece è ancora da definire. Ceraulo _ che dopo il
forum, insieme con Allegra, ha partecipato a un vertice con il
commissario regionale Felice Crosta _ si è impegnato a trovare una
soluzione tampone in vista dell'estate e di accelerare i tempi per la
soluzione definitiva. "L'impianto _ dice _ sarà potenziato subito con
due pompe, un lavoro da 150 mila euro che verrà affidato all'Amap. Ma il
direttore dei lavori sta pure redigendo la variante generale che occorre
per l'opera definitiva, serve una cifra oscillante tra 500 mila e 700
mila euro, soldi che abbiamo in cassa grazie alle economie
dell'appalto". Dei 2.500 allacciamenti richiesti, così, ne potranno
entrare in funzione circa 1.300, per gli altri servirà un nuovo appalto
che Ceraulo si impegna a bandire in tempi brevi: "Contiamo di pubblicare
l'avviso entro giugno, in modo da utilizzare il periodo di stop estivo
per l'espletamento della gara". A giorni sarà emanata un'ordinanza,
rivolta a tutti i residenti che hanno appena avuto l'agognato
allacciamento e che devono provvedere a proprie spese al tratto di
conduttura sulla proprietà privata. "Guai a collegarsi alla fognatura
attraverso il pozzo nero _ dice Ceraulo _ bisogna chiudere e bonificare
la fossa e provvedere a una nuova conduttura diretta, dall'abitazione
alla fognatura. Altrimenti il problema dell'inquinamento della falda non
potrà mai essere risolto". I privati avranno trenta giorni a
disposizione dall'ordinanza per mettersi in regola, poi partiranno i
controlli.
Già, perch‚ sotto accusa ci sono proprio i pozzi neri, che nei decenni
scorsi hanno supplito alla mancanza di fognatura. "Ci sono villette che
letteralmente galleggiano sui liquami", dice Ceraulo. Gli fa eco Crosta:
"I tecnici mi hanno riferito di situazioni drammatiche, il rischio è che
l'inquinamento in mare arrivi proprio dalla falda".
Ma c'è chi ha fatto di peggio e si è allacciato abusivamente al
cosiddetto ferro di cavallo, il canale di gronda a semicerchio che corre
dal Lauria fino al ristorante Il Gabbiano. Fu costruito per raccogliere
la pioggia: in caso di temporali, per evitare allagamenti, l'acqua
veniva scaricata in mare aprendo le paratie. Ma gli scarichi abusivi
hanno portato litri e litri di liquami ormai solidificati, un tappo
nauseabondo di detriti. Aprire le paratie significa gettarli in mare.
"Su un diametro di tre metri _ dice il presidente regionale di
Legambiente Giuseppe Messina _ ci sono tratti in cui il tunnel è libero
per venti centimetri, il resto è liquami". Finora, sono stati bonificati
600 metri su due chilometri e 600. Servono i finanziamenti, cinque
milioni di euro, calcola Legambiente, ma è l'Amap che adesso farà i
conti. La Regione conta di ottenere i fondi dal ministero dell'Ambiente,
non è questione di giorni n‚ di mesi. C'è da augurarsi che non piova, un
paradosso in tempi di siccità e di guerra per l'acqua.
Laura Anello
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