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Dal Giornale di Sicilia  15 aprile  2002

CENTO CANDELINE PER IL LAURIA
Al via le iniziative dello storico club di Mondello. Nell'albo d'oro una passerella di atleti che si sono affermati a livello italiano e mondiale Ma anche tanti aneddoti: quella volta che il principe Andrea mangiò panelle e cassata alla Villa...


Quella volta che il principe Andrea mangiò panelle alla Villa. E quell'altra che per una regata in trasferta la barca fu spedita due mesi prima. Il Lauria si ricorda. Mentre festeggia i suoi cent'anni di attività agonistiche. Si volta indietro e per dondolarsi nella storia, quella degli aneddoti e delle glorie sportive che si leggono sulle pubblicazioni. Si spinge avanti, progetta e organizza.
Ieri si sono aperte le celebrazioni, sulla terrazza a mare foto di gruppo dei soci (sponsor della giornata Costa Crociere e Zurigo agente generale Forestieri assicurazioni).
In sospeso tra ieri e domani c'è lo sfondo bianco e celeste e la sigla C.C.R.L., club canottieri Roggero di Lauria. Il nome dell'ammiraglio italiano che visse nel 1200 e che non fu mai sconfitto in mare, ma è difficile capire dove la storia si smarrisca nel mito.
Il circolo cominciò le sue attività nel primi del secolo scorso. E ogni anno, tra sconfitte e successi, è stata una puntata diversa di emozioni sportive. Ricorda i nomi di alcuni grandi campioni del passato Gabriele Guccione, il presidente del circolo: "Nel canottaggio ci fu la coppia Lipari Randazzo con timoniere Lino alla fine degli anni '40. Le nuotatrici Valentina Salvia e Sabrina Seminatore (fine anni '70) raccolsero titoli italiani. Poi c'è il windsurf con Paco Wirz, che oggi è campione italiano e che ha partecipato a due Olimpiadi. E i fratelli Bruni, Checco per ora è a Oakland su Luna Rossa e Gabriele si allena su catamarano in vista dei prossimi giochi olimpici. Armando Udine, per le tavole, Riccardo D'Ellisca terzo agli europei tavole juniores". Per un nome che citi, troppi ne escludi e un elenco non rende giustizia a un circolo che "è una delle realtà più importanti nel panorama dello sport siciliano", dice il presidente regionale del Coni, Piero Fagone. Sport che non è solo medaglie, che può inserire la Sicilia in un circuito internazionale e far fiorire un sistema economico attorno al turismo. "La Regione _ prosegue Fagone _ ha predisposto un programma per i porticcioli turistici. Il Coni ha chiesto che siano previste attrezzature sportive e spazi per le associazioni".
A Guccione piace sottolineare cento anni di attività sportiva ad altissimo livello, e ricordare anche i tempi in cui fare sport non era una passeggiata di salute. Niente trasferte comode e superpagate, niente viaggi in aereo. "Una volta per i campionati di Bari eravamo stati costretti a spedire la barca due mesi prima, e non ci siamo potuti allenare. Arrivammo a Bari alla vigilia delle gare e trovammo la barca inchiodata (sì, con chiodi di ferro) a un vagone ferroviario. L'abbiamo fatta riparare. Naturalmente non abbiamo vinto". Ricordi dolciamari. Anche per Pina Grassi. La vedova dell'imprenditore ucciso dalla mafia considera il Lauria la sua seconda casa: "Lo specchio della borghesia, quella bella e quella brutta. Quella degli anni Sessanta, cosiddetti favolosi, in realtà solo vetrina di futilità e apparenze". Ma la Grassi ricorda pure quando alcuni soci riuscirono a bloccare il tentativo di buttar giù la villa liberty di via delle Palme e semmai ottennero un vincolo legislativo che salvò dal sacco edilizio le ville sul golfo di Mondello.
Proprio la villa liberty ebbe ospiti illustri, come il principe Andrea nel 1984, appassionato velista. La fregata Brazen, della marina militare inglese, approdò al porto di Palermo e il circolo organizzò una regata di laser. Galeotto fu il maltempo, la gara saltò. Il principe rimase con i soci del club. La colazione, panelle, pasta con le sarde, si concluse con un'immancabile cassata.

 Alessia Bivona