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Dal Corriere della sera del 21 maggio 2002
«Via la
cancellata di Mondello, nasconde il mare» |
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DA PALUDE A SPIAGGIA Tonnara La spiaggia di Mondello (Palermo) è racchiusa da due promontori, il monte Pellegrino e il monte Gallo. Ai piedi di quest’ultimo sorgeva l’antico borgo di pescatori, sede di una importante tonnara, che oggi non è più attiva BONIFICA Ex palude Alla fine dell’800 la spiaggia di Mondello era una palude malsana, ricettacolo di malattie e di morte. Soltanto all’inizio del secolo fu costruito un impianto di drenaggio delle acque paludose e nacque la spiaggia di Mondello TURISMO Fast food Dell’antico borgo marinaro sono rimaste poche barche di pescatori nel porticciolo e la torre della vecchia tonnara. Oggi Mondello è un centro turistico, occupato da pizzerie e fast food SPORT Windsurf La vocazione sportiva di Mondello è centrata soprattutto sulla vela e sul windsurf |
APPALTI E AFFARI Reticolato La cancellata sulla spiaggia di Mondello è stata realizzata negli anni Sessanta. E’ una protezione di ferro, alta un metro e mezzo, per le «capanne» che d’estate occupano la spiaggia SCANDALO Appalti La società «Mondello Sa», ex «Italo Belga», assicura la manutenzione di 20 mila metri quadrati in concessione ma in cambio può sfruttare a piacimento l’area. La concessione è stata rinnovata senza asta pubblica nel ’92 per altri vent’anni BUSINESS Affari d’oro Diecimila euro è la spesa annua versata dalla società Mondello Sa all’Amministrazione marittima (che in Sicilia detiene le coste) per la concessione. Ma la società poi affitta ogni capanna - sono più di 1.500 - a 1.000-1500 euro a stagione GESTIONE Palermitani Originariamente era una società di Bruxelles ma negli anni ha acquisito soci italiani: oggi è la famiglia Castellucci l’unica proprietaria |
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Dal nostro inviato
La spiaggia di Mondello, che d’estate viene occupata da un muro di
«capanne» (una «baraccopoli», dicono i mondellani), gestite da una
famiglia di impresari palermitani, è inaccessibile anche d’inverno se
non attraverso due o tre varchi. Il tutto, per una secolare concessione
capestro rinnovata senza asta pubblica nel 1992 per altri vent’anni. In
virtù della quale la Mondello S. A. (ex Italo-Belga), assicura la
manutenzione dei ventimila metri quadrati concessi, oltre ai quasi
cinquemila di «specchio acqueo», con facoltà di sfruttare a piacimento
l’intera superficie. In cambio, la stessa società versa
all’Amministrazione marittima una cifra che non raggiunge i diecimila
euro annui ( venti milioni di lire circa). Se si pensa che l’affitto
stagionale di ogni «capanna» si aggira attorno ai 1.000-1.500 euro e che
le «capanne» sono oltre 1.500, si potrà facilmente calcolare il guadagno
per i gestori. Si capiscono dunque le resistenze di chi si oppone
all’abbattimento della recinzione ormai più famosa d’Italia. Già, si
dirà, ma ciò non impedirebbe di asportarla almeno durante l’inverno. Qui
però entrano in gioco questioni di psicologia del possesso che hanno a
che fare con qualcosa di atavico.
Dopo varie vicissitudini, il Comune di Palermo nel dicembre 1910
concesse a una società belga, Les Tramways de Palerme , la
possibilità di utilizzare liberamente i beni demaniali con piena libertà
di lottizzazione. Lo racconta Riccardo Agnello, nel libro Album
Mondello . Ne venne fuori una cittadella tra il liberty e il
moresco, con un elegante stabilimento balneare e una serie di sobri
villini affacciati sul viale alberato. Inoltre, una linea tranviaria,
una centrale elettrica, un canale a ferro di cavallo utile anche per la
navigazione. Negli anni Venti, un campo da golf, i festival, i caffè, le
gimkane avrebbero richiamato la ricca mondanità internazionale. Un sogno
remoto, se confrontato con la squallida realtà di oggi. Solo la gestione
non è cambiata: la vecchia società di Bruxelles si chiama Italo-Belga (o
S. A. Mondello), avendo acquisito negli anni soci italiani (la famiglia
Castellucci), ormai rimasti gli unici proprietari. L’appalto sembra
diventato eterno e a Mondello non si muove foglia che Castellucci non
voglia.
Anche le palme Paolo Di Stefano
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