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L’ORA LEGALE

Sullo scorso Albaria magazine abbiamo commentato il numero di novembre di nuovo periodico bimestrale, Sport Azienda, indicando quelle che ci sono sembrate le informazioni salienti della rivista. La pubblicazione affronta problemi inerenti agli aspetti aziendali, amministrativi e fiscali delle società ed associazioni sportive fornendo, ad un lettore non necessariamente specializzato, notizie di essenziale importanza.

Riportiamo adesso alcune notizie che potremmo definire "in pillola" tratte dal primo numero. Articolo molto interessante ci è sembrato, per quanto riguarda il settore fiscale, quello del direttore responsabile Gabriele Amadio sul tema delle agevolazioni fiscali, ultimamente tanto dibattute, concesse alle associazioni sportive dalla legge 398 del 1991 (ce ne siamo occupati sullo scorso numero). Vengono a tal proposito ricordati i requisiti oggettivi e soggettivi richiesti per potere usufruire delle agevolazioni in questione. In particolare ricordiamo che è necessario si tratti di associazioni sportive non aventi fine di lucro, affiliate ad una federazione sportiva nazionale o ad enti nazionali di promozione. È necessario altresì che tali associazioni non abbiano superato i centoventicinque milioni di redditi da attività commerciali collaterali (ove l’attività commerciale fosse prevalente perderebbero tutti i benefici previsti). L’attività sportiva deve essere svolta inoltre a livello dilettantistico (secondo i parametri stabiliti dalle singole federazioni). Le associazioni che abbiano i requisiti richiesti possono, esercitando una opzione, ottenere la forfettizzazione dell’Iva, dei redditi tassabili ai fini Irpeg ed Ilor, l’esonero dalla tenuta della famigerata contabilità nonché l’esclusione dal reddito delle indennità di preparazione e promozione.

Nell’articolo immediatamente successivo, passando ad altro argomento ma restando sempre in materia fiscale, il Alessandro Grimaldi si occupa dei versamenti ricevuti dalle società sportive, ricordandoci, che in sostanza le quote pagate dai soci alle associazioni sportive senza scopo di lucro non sono mai tassabili. La modifica introdotta nel 1993 ha specificato i requisiti che l’associazione deve possedere per essere, anche qui, considerata non lucrativa. Fra tali requisiti, ai quali abbiamo accennato sullo scorso numero, ricordiamo uno statuto il quale preveda diritti di voto per gli associati. Il legislatore con questi requisiti cerca ancora di rendere difficile la gestione di attività puramente commerciali, dietro il paravento di una associazione non lucrativa, cioè a finalità prevalentemente non commerciale, usando una definizione poco tecnica.

Di .."chi va in trasferta si occupa" il Gian Marco Committeri, analizzando il regime fiscale delle somme ricevute a titolo di rimborso e di indennità da chi effettua trasferte a fini sportivi dilettantistici. In particolare deve trattarsi di manifestazioni organizzate o svolte sotto il controllo del C.o.n.i., delle federazioni nazionali, delle federazioni internazionali, degli enti ed associazioni di promozione sportiva. Per quanto riguarda l’individuazione dei soggetti interessati, cioè dei destinatari dei rimborsi, si rinvia alla enumerazione analitica contenuta nella circolare ministeriale 27/8/420. Si sottolinea inoltre che tali redditi, che non devono essere compensi ma rimborsi o indennità, devono essere dichiarati dal percettore tra i redditi di lavoro autonomo, andando dunque assoggettati ad Irpef. Vengono poi più dettagliatamente analizzate le situazioni del percettore che sia lavoratore dipendente del soggetto che eroga tali somme e del caso in cui si instauri un rapporto di collaborazione coordinata e continuativa.

Particolarmente interessante l’articolo di Pietro Alonzo, in materia di tassazione delle somme percepite dalle associazioni sportive in relazione alle sponsorizzazioni dalle stesse ottenute. La logica della sponsorizzazione, ci ricorda il. Alonzo, è volta ad ottenere una promozione per l’azienda sponsorizzante tramite l’immagine di una associazione o di un personaggio sportivo. Il tema è di vitale importanza se oggi, le società sportive traggono quasi esclusivamente le proprie fonti di investimento da tali finanziamenti, soprattutto quelle società ed associazioni minori, che costituiscono il supporto primario dell’attività sportiva in quasi tutte le discipline praticate. L’articolo sottolinea che la sponsorizzazione non è una elargizione liberale (in termini tutt’altro che tecnici non è un "regalo"), ma suppone sempre una controprestazione: è, insomma, uno "scambio" di pubblicità dietro compenso. Il relativo contratto può essere stipulato in qualsiasi forma, anche orale.

Le somme percepite dallo sponsorizzato sono comunque considerate proventi commerciali, salvo che non si tratti di rapporto occasionale, e vanno dichiarate fra i redditi diversi.

Dal punto di vista dello sponsor tali spese sono ormai pacificamente riconosciute essere comprese fra quelle di pubblicità (cfr. Risoluzione del Ministero delle Finanze del 1992 n. 9/204, sentenza 10662 del 1991 della Corte di Cassazione) e non fra quelle di rappresentanza: come tali sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa. Tale risultato stimola le aziende ad effettuare investimenti nel campo sportivo, con ovvio vantaggio delle attività del settore.

La seconda parte della rivista si occupa del tema previdenziale con un interessante articolo sulla estensione operata dalla legge 335 del 1995 dell’obbligo di iscrizione all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità. Fra i soggetti interessati ricordiamo: amministratori, sindaci e revisori di società, associazioni ed altri enti; collaboratori a giornali, riviste, enciclopedie e simili; coloro che svolgono attività di collaborazione coordinata e continuativa senza vincolo di subordinazione, nonché coloro che esercitano attività sportive, ove non rientrino nell’obbligo contributivo dell’Enpals. Nell’articolo vengono indicate le modalità per iscrizione e versamenti, con il corredo di una interessante tabella dei redditi e di un promemoria sulle prestazione dovute dall’assicurazione obbligatoria.

Per il settore gestione aziendale il Committeri si occupa delle responsabilità di presidenti e dirigenti. Ricordiamo in particolare che questi, oltre a rispondere nei confronti degli associati di atti eventualmente compiuti in malafede, sono gravati da responsabilità patrimoniale verso i terzi creditori della società (fra i quali anche il fisco), responsabilità che viene estesa dalla legge a tutti coloro che anno agito in nome e per conto della società (art. 38 c.c.), a prescindere dal possesso di una effettiva qualifica.

In chiusura, oltre la consueta rubrica delle lettere al giornale anche due articoli riguardanti il settore del canottaggio ed il golden gala di atletica leggera, nonché una pratica agenda delle principali scadenze che le associazioni devono rispettare, un memorandum utile e di rapida consultazione. Ricordiamo ancora che la rivista Sport Azienda è corredata da un inserto speciale contenente la legislazione, la prassi ministeriale e la giurisprudenza sui temi trattati (l’inserto del numero letto riguarda indennità agli sportivi, gioco e scommesse clandestini, contributi alle associazioni, attività commerciali e non, violenza e sport, costruzione di impianti


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