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Mondello semplicemente...
Quante volte, ci siamo lasciati trascinare in un mondo fantastico osservando una cartolina che ritrae il paesaggio dei nostri sogni! Uno sconfinato mare azzurro, una dorata distesa sabbiosa sotto un cielo limpido illuminato dal sole cocente delle estati tropicali... e sembra quasi di sentire il vento che accarezza la pelle, spruzzi dacqua che sfiorano il viso...! Ma proviamo per un istante a pensare che anche fuori dalla nostra fantasia esista un luogo altrettanto incantevole, ambita meta turistica, a due passi dal centro città, ed ecco prendere vita, sotto i nostri occhi, i colori tropicali, le acque cristalline del Golfo di Mondello, proprio a pochi chilometri dal centro urbano del capoluogo siciliano. Allincirca un secolo fa, il principe Francesco Lanza di Scalea, chiuso nella sua villa di Partanna, sviluppava lambizioso progetto di bonifica delle contrade di Mondello, a quel tempo soffocate dalla malaria, la cui diffusione avviava verso lo spopolamento di quei luoghi malsani. Con invidiabile lungimiranza, il principe intravedeva già tra le fangose paludi dellepoca un futuro assai più radioso, quasi da sogno. Soltanto pochi decenni più tardi, nel dicembre del 1906, lAmministrazione comunale di Palermo apponeva una firma sul compromesso che sanciva la rinascita della borgata marinara di Mondello, realizzando così il sogno di Francesco Lanza di Scalea. Laccordo ufficiale venne firmato a Bruxelles nel 909 quando gli imprenditori, consorziatisi nella società "Les tramvays de Palerme", ottennero la concessione che prevedeva la creazione di infrastrutture quali un Kursaal con 10.000 metri quadrati di giardino, un grand hotel, uno stabilimento balneare ed una rete di collegamento tramviario. In realtà, lunica opera ad essere realizzata fu lAntico Stabilimento, progettato nel 1910 dallingegnere Rodolfo Stualker e costruito dalla società Italo-Belga: una struttura dai colori vivaci, dominata da creature mitologiche e mostri marini, con terrazze che si protendono sul mare. Nellarco di sei anni, ultimata la bonifica, si giunse alla costruzione di circa 300 villini in stile liberty, la cui realizzazione venne affidata agli architetti Caronia, Butera, Basile, Capitò e Mineo. Ecco che Mondello cambia volto e, da palude abbandonata, come per magia, diventa lido della belle époque. Abbellita dai ricorrenti richiami floreali architettonici, tipici dellepoca, circondata da lunghi filari di alberi, vivacizzata dalle prime variopinte capanne che sorgono sulla spiaggia, Mondello vive il suo massimo splendore negli anni venti. Col passare del tempo, però, ecco svanire parte del sogno: dopo la seconda guerra mondiale, Mondello diventava rifugio dei numerosi sfollati, sopravvissuti ai bombardamenti che avevano devastato Palermo e che ben volentieri si insediavano nellaffascinante contesto turistico-balneare. Avanza il progresso, e con esso la cementificazione, che oggi ha raggiunto un livello compatibile con lambiente, nella "Cittadina del sole", mantenendo inalterati paesaggi naturali e colori tropicali, che identificano il suo "sapore" marinaro. Splendide ville in liberty caratterizzano lo stile architettonico del posto, dove molti vip locali e stranieri da anni trascorrono in tutta tranquillità i loro week-end e le vacanze estive. Il Golfo di Mondello gode di una eccezionale vivibilità grazie al clima sempre mite ed alla favorevole posizione geografica, nonché alla completezza dei servizi disponibili. Contrariamente a quanto è accaduto in altri poli turistici, come ad esempio a Palma de Majorca o nelle isole caraibiche, dove grandi strutture alberghiere costruite senza alcun criterio sulla costa hanno stravolto il paesaggio naturale, a Mondello la cementificazione è ancora ben articolata, ad eccezione del tratto che interessa Monte Gallo, dove leccessiva speculazione edilizia ha cancellato il folto tappeto verde che ricopriva le pendici del monte: il paesaggio resta però incantevole. La piazza, fulcro nevralgico del borgo, con i suoi numerosi locali dove è possibile gustare le prelibate specialità tipiche, è centro attrattivo di primordine in tutte le stagioni. A Luciano Amorosi, imprenditore sensibile alla valorizzazione della località balneare palermitana, abbiamo chiesto un parere sul recente sviluppo del paese e sulle carenze che ancora presenta. "Sicuramente notevole è stata la riorganizzazione delle aziende commerciali inserite nel contesto di Mondello e non bisogna dimenticare la sistemazione di strade e marciapiedi effettuata in quest'ultimo periodo"- ha dichiarato Amorosi, che ha poi proseguito -"Resta comunque ancora tanto da fare. Bisognerebbe, a mio avviso, mettere in atto un programma che tenga conto della vocazione turistica del luogo utilizzandone le risorse nel rispetto dellambiente". Ma fra tante lodevoli qualità e potenzialità, non mancano, purtroppo, fastidiose vicissitudini: non ultima il contenzioso sul pontile fisso di Mondello paese, il cui accesso al pubblico è bloccato per inagibilità da diversi mesi. Già carente di strutture, il porto di Mondello ha visto svanire un approdo: notevoli, dunque, i disagi di pescatori e barcaioli, ostacolati nelle loro attività, e diportisti, non meno infastiditi durante le loro escursioni dalla chiusura del pontile. A tale proposito Lorenzo Lazzari, ammiraglio della Guardia Costiera di Palermo, ha dichiarato che la chiusura del pontile, da lui ordinata alcuni mesi fa, doveva essere una sollecitazione per linizio dei lavori di ripristino, che dovrebbero essere effettuati dal Comune, ma ad oggi tutto è fermo e non si sa ancora per quanto tempo lo resterà. Altrettanto pressante risulta il cattivo funzionamento del canale di drenaggio: a causa della rete fognaria inadeguata si corre facilmente il rischio di inquinamento marino e, nei periodi di piogge frequenti, il paese sembra trasformarsi nella palude di un tempo. Eppure, potrebbe bastare unocchiata alla bellezza di questa perla solare che è Mondello, che proprio in questi giorni si riveste dei suoi abiti migliori, per capire che, per una volta, bisognerebbe dare ascolto allamore per la nostra terra, per non perdersi sui pericolosi scalini della burocrazia! |