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Simona Vicari il primo sindaco donna
CEFALU' TINTA DI ROSA

I vertici della politica, giustizia, istruzione, sanità, tutti occupati da grintose donneCefalù, incantevole cittadina turistica del Tirreno, incastonata come una gemma preziosa, tra la Rocca e la splendida baia di Santa Lucia, ha un primato in Italia, difficilmente eguagliabile. Tutte le leve sono tenute da donne, che fino ad ora, hanno dimostrato di essere, non soltanto simbolo di bellezza, ma anche di possedere grande professionalità e buone capacità nei rispettivi settori operativi.

Sindaco, commissario, pretori, direttore sanitario dell'Ospedale, commissario straordinario dell'Azienda autonoma di soggiorno e turismo, direttore dell'Ufficio circoscrizionale del lavoro, i presidi dei tre licei cittadini, un direttore di Banca e dell'Ufficio postale, hanno tutti i volti femminili.

La giustizia è amministrata da due pretori: Antonella Dragotto, 31 anni, bionda, sposata, originaria di Rapallo con un passato di studentessa del capoluogo ligure e con dei modi sicuramente gentili, è da due anni a Cefalù. Emanuela Rossi, 30 anni, milanese, capelli castani lunghi, ha studiato e ha praticato l'attività forense a Milano. Il tempo libero lo trascorre dividendosi tra i suoi sport preferiti: equitazione, tennis e sci.

Entrambe hanno un aspetto dolce, senso dell'equilibrio nel lavoro, e sono riuscite a calamitare la stima degli avvocati del Foro locale.

Sono impegnate attivamente nel loro lavoro e qualche volta - ci dicono - "saltiamo i pasti per concludere le udienze penali, assistendo spesso a storie di vita amare che, non sempre hanno un lieto fine".

"Di solito - dice Rossi - si guarda al giudice come ad una figura maschile. In questo tipo di lavoro c'è una certa diffidenza nei confronti delle donne e bisogna stare sempre vigili. In generale, la donna che non usa toni aggressivi, rischia di essere sopraffatta, perciò, qualche volta, si deve fare "violenza" su sé stesse, soffocando il carattere mite, per sviluppare un aspetto più militare. Per fortuna questo avviene molto raramente, dato che operiamo serenamente e cerchiamo di applicare la legge nel migliore dei modi".

Un'inversione di tendenza si è registrata anche al Comune di Cefalù, dove, per la prima volta nella storia della Città, è stata eletta Sindaco una donna, l'onorevole Simona Vicari, unica rappresentante femminile tra i 90 deputati di Sala D'Ercole.

Bruna, simpatica con due figlie Adele e Alice con le quali trascorre ogni momento libero della sua giornata, contrariamente alla credenze popolari che giudicano le rappresentanti del "gentil sesso" più deboli degli uomini, si è dimostrata, fin dall'inizio, abile, dinamica, dotata di autorità, fantasia e soprattutto di idee chiare sulle cose da fare e da programmare per rendere la vita migliore e più facile ai suoi amministrati.

"Siamo consapevoli - sostiene il sindaco Vicari - che su Cefalù guardano in molti e con particolare interesse. Questa città, che sta vivendo una crescita culturale contro ogni pregiudizio, ha fatto una scommessa nel delegare le donne a ruoli strategici. L'elezione, per la prima volta di una donna rappresenta una crescita culturale.

La società - afferma il primo cittadino - non può essere ne solo al maschile, ne solo al femminile, ma deve essere un'estensione della famiglia, dove si concorre in egual modo per la risoluzione dei problemi."

Il Commissariato di Polizia è guidato dalla giovane Gabriella Tomasello, alta, slanciata, capelli lunghi e bruni, affabile nei modi, pronta alla battuta, simpatica agli amici, temuta dai trasgressori del Codice, sicura di sé ed energica. Arriva nella città che fu di Re Ruggero II dopo aver maturato un'esperienza nella Squadra mobile, nell'Ufficio di gabinetto della Questura e per ultimo al Commissariato Castellamare di Palermo.

"Essere donna - rileva la Tomasello - è forse un vantaggio. L'immagine femminile, inizialmente vista con un certo scetticismo, diventa gradatamente rassicurante, anche perché, noi donne, siamo dotate, forse, di maggiore sensibilità.

Se il Commissario Capo dedica il tempo libero alla letteratura sudafricana, la dottoressa Annarosa Corsello, 44 anni, sposata, due figli, dirigente dell'Ufficio circoscrizionale del lavoro, coltiva due passioni: quella per l'antiquariato e per lo sport. Da vent'anni ogni giorno va in palestra.

"Operando in un comprensorio - dice la Corsello - in cui la disoccupazione è alle stelle, spesso arriva gente esasperata e notevolmente arrabbiata che la componente femminile, attraverso consigli e talvolta conforto, riesce ad attenuare".

Il direttore sanitario del complesso ospedaliero Giuseppe Giglio, è Rosa Rini, nella pubblica istruzione: Giuseppina Livecchi Sottile, direttore della scuola elementari e materne, Carmela Maggio Stefano, preside del Liceo psicopedagogico, Maria David dell'Istituto magistrale e del Liceo scientifico. La Cassa di risparmio è diretta da Teresa Canepa, l'Ufficio Postale da Giuseppa Musotto, l'Ufficio di coordinamento delle poste da Grazia Maglio.

C'è, in sostanza, un panorama vasto di donne dirigenti che gestiscono il potere e che hanno cancellato a Cefalù i caratteri maschili dalle Istituzioni.

L'esempio emblematico della cittadina normanna, dove non c'è più la sudditanza delle donne o il patriarcato, può costituire in Italia, un'inversione di tendenza e, in ogni caso, la conferma che in ogni settore si può raggiungere la completa parità tra uomo e donna.

Sono in molti ad augurarselo e, del resto a Cefalù si è all'avanguardia e certamente sulla strada giusta.


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