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Speciale World
Festival on the Beach
SOMMARIO
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EDITORIALE
Che dire di più di un evento
che sempre uguale
è sempre diverso? Se non quello che si è
scritto per ben ventidue anni di vita del poliedrico
Festival di Mondello, che da festa mondiale
del windsurf è diventato il
World Festival
on the Beach.
In nomen omen ed ecco che l'evento si è via
via trasformato in una significativa realtà che,
attraverso lo sport, è riuscita a spostare l'attenzione in altri settori,
verso una sempre maggiore sensibilizzazione della collettività ad una
libera e rispettosa fruizione del mare.
Il World Festival on the Beach è cresciuto
scandendo gli anni di tanti che, dall'infanzia,
hanno superato la maturità ritrovandosi protagonisti
o semplici spettatori della manifestazione.
È riuscito ad approfondire l'opera di valorizzazione
del territorio alla riscoperta dell'identità
dei luoghi, in perfetta assonanza con la loro
vocazione turistica.
Da oltre vent'anni la manifestazione spalanca
le porte dell'estate mondellana, coinvolgendo
sistematicamente tanti palermitani ed una moltitudine di turisti in una
girandola di avvenimenti. Per festeggiare i ventidue anni del World Festival
on the Beach, l'Albaria ha affrontato
ancora una volta una mission impossible sempre
avvincente come un bel film d'azione. Il
regista è il mare e la sceneggiatura è scritta
dalla storia di Mondello, quella vera. La colonna
sonora le note varie del Festival, con la raffinatezza della musica
classica, lo swing del
jazz e la leggerezza del pop. Attori protagonisti
il vento e lo sport, con la partecipazione straordinaria degli spettacoli
musicali. Le scene, tutte in presa diretta, sono state girate in esterni.
Nessun teatro di posa. Soltanto gli scenari
naturali, ineffabili di Mondello, set di eventi indimenticabili con migliaia
di comparse occasionali, visitatori italiani e stranieri sempre entusiasti e
mai stanchi. Le sequenze scorrono
veloci, fino alla poliedrica interpretazione che lo
sport ha riservato a Mondello, con gli storici
personaggi e i campioni del Windsurf con la
regata open, che ha messo a confronto tavole
a vela diverse. Con un vento sempre pronto a
cambiare le battute ed un mare esigente ad
ogni ripresa, sia con onda lunga che con calma
piatta, sono entrati in scena gli acrobatici catamarani classe A,
imbarcazioni agili e velocissime anche con vento leggero. Autentico cammeo
l'esordio a Mondello del Moth, un gioiello
della tecnologia velica prodotto in Australia,
una “piuma” dal peso di soli 30 chili che, grazie
agli hydrofoil, si è esibito in “decolli e voli” sull'acqua con un timoniere
d'eccezione, Manuel
Vaccari. Una serie di primi piani poi sulla spiaggia di Palermo, fotogrammi
di un'epoca rinverdita dal
ritorno a Mondello degli idrovolanti e dell'incrociarsi di lame con la
scherma in un suggestivo abbraccio tra passato e presente. Lo sport ha
indossato
anche il costume del Beach Volley con un torneo a 5 Nazioni. Poi è stata la
volta delle barche a vela con la tradizionale traversata in tempo reale
“Palermo-Mondello Sprint” e della combinata “vela-golf”, le cui scene si
sono svolte nel campo di
Villa Airoldi ai piedi di Castel Utveggio e nel mare dei due golfi di
Mondello e Palermo. Decine e decine di comparse tutte immedesimate nella
propria parte al momento del ciak per il “beach golf”, con oltre cento
giocatrici, fascinose caddie girls ed addetti ai lavori. Hanno potuto
partecipare
alla insolita partita di golf sulla spiaggia di Mondello anche coloro che
non avevano mai preso una mazza da golf in mano. Ed ancora sport, senza
controfigura, nel ruolo dei trapezisti dell'aquilone,
per le scene acrobatiche del kitesurf o con inquadratura in campo lungo
verso il cielo e un'improvvisa zumata sulla sabbia finissima, nella parte
dei Robin Hood dell'aria, con i lanci
di precisione dei paracadutisti dello
Skydive Palermo e dei paragliding con e senza motore.
Missione compiuta, quindi, fra le mille difficoltà della meravigliosa
Palermo e, ancora una volta, con l'intento di far vivere il mare nella sua
declinazione più esclusiva valorizzando il nostro incomparabile patrimonio
paesaggistico.
Alessandro Costanzo
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