Trieste - 28 novembre 1998
Il Doping si batte con l'informazione.....
Sono stati riuniti dalla Federvela, in occasione della XXXVI Assemblea Nazionale
federale in corso di svolgimento a Trieste, i massimi esperti sul tema del Doping per il
convegno "Prevenzione del Doping nello sport della Vela" .
Ha aperto i lavori il Presidente della Federvela Sergio Gaibisso che ha
sottolineando l'esigenza di "vincere la ritrosia a parlare di Doping", un
fenomeno in chiara espansione e che va combattuto aspramente. "Il nostro sport - ha
affermato Gaibisso - si basa sulla tecnologia più che sulle polverine, ma continueremo a
prevenire ogni forma di Doping."
· Il Presidente della Commissione Antidoping della FIV, Giovanni Dal Prà, nel definire
il Doping ha chiuso la sua introduzione al convegno con un invito pressante: "Il
Doping non è un problema di pochi, ma di tutta una Federazione e di ogni singolo
tesserato." Un appello alla chiarezza e alla semplicità delle norme antidoping è
stato fatto anche da Mauro Favro, Presidente della Commissione Medica FIV, mentre il
consigliere federale Tullio Giraldi, farmacologo, ha ricordato che "la vela è immune
dal fenomeno Doping, faremo in modo che resti un esempio per tutti gli sport."
Da più parti durante il convegno si sono sottolineati gli aspetti etici del
problema, considerando che oggi il Doping va combattuto soprattutto per il danno che
provoca sulla salute dell'atleta. "Lo sport avrà senso solo finchè continuerà a
insegnare a vincere senza arroganza e a perdere senza umiliazione." è stato
sottolineato dal Prof. Pietro Di Prampero, dell'Università di Udine. Il Medico delle
Squadre federali FIV, Luca Ferraris, ha evidenziato le tecniche di prevenzione, con un
accenno interessante al fatto che in Italia, a differenza di quanto avviene in altri
paesi, nei foglietti illustrativi dei farmaci mancano gli avvisi sul rischio che la loro
assunzione può dare positività in caso di atleti. In Francia, ha ricordato Ferraris, è
stato persino pubblicato un libretto utilissimo, con l'elenco dei farmaci vietati, con il
relativo nome commerciale, risultato di grande aiuto agli atleti e ai dirigenti, tecnici e
allenatori.
· Di particolare interesse l'intervento del Segretario Generale della Federazione Medico
Sportiva Italiana, Michele Maffei, che oltre a leggere un intervento del Dott. Francesco
Botrè, neo responsabile del
Laboratorio Antidoping della FMSI, si è soffermato su alcuni aspetti di grande attualità
del problema in ambito CONI. "La FMSI è uscita in maniera negativa da questa vicenda
- ha ricordato Maffei - ma il lavoro dei medici sportivi da decenni è encomiabile, ed
essi stessi non si riconoscono nell'immagine che emerge dall'inchiesta in corso." Del
resto - ha ricordato Maffei - fino ad oggi non è emersa alcuna colpevolezza specifica e
non sono state emesse sanzioni, ma si sono evidenziati solo problemi organizzativi.
"Il Laboratorio Antidoping del CONI - ha proseguito Maffei - è chiuso ma non è
inattivo: si sta riorganizzando per garantire entro breve tempo un futuro di sicurezza e
trasparenza nelle procedure. Anche il Laboratorio di Firenze è pronto, e con Roma
potrebbe arrivare a 7000 controlli l'anno." Maffei ha raccontato l'impegno della FMSI
nel mantenere i controlli, utilizzando 4 laboratori esteri (Losanna, Barcellona, Colonia e
Craiska), con ingenti spese e con pochissimi casi di positività, ha lamentato la
pressione della stampa denunciando come a suo parere "la spettacolarizzazione rischia
di trasformare il Doping in una moda, specie per i soggetti più deboli."
· Interessante l'interpretazione giuridica del Procuratore Antidoping CONI Giacomo
Aiello: "in 3 anni di esperienza, raramente ho riscontrato che un atleta decida da
solo di doparsi. Più spesso sono pericolosi dirigenti, allenatori, tecnici e persino
genitori. Il nostro lavoro parte dalla considerazione che il Doping faccia male alla
salute, per cercare di individuare i colpevoli di un fatto di Doping."
Anche l'analisi di uno dei pochi casi di Doping riscontrati nella vela conferma la linea
garantista, dalla parte dell'atleta, considerata anche un primo passo per incrementare la
cultura specifica contro la logica dello sport dopato, sottolineata tra gli altri dal
Procuratore FIV Elio Carletti. Nella parte finale del convegno il confronto si è acceso
sulle modalità di lotta al Doping, anche per l'intervento del Prof. Antonio Dal Monte
dell'Istituto di Scienza dello Sport del CONI: "è in crescita il fenomeno del Doping
o solo l'informazione che se ne fa?", si è chiesto. Il Presidente FIV Gaibisso, ha
chiuso il convegno con una promessa: "la Vela si batterà con tutte le forze contro
il Doping. Questo convegno è solo il primo passo." |