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di Fabrizio Noto
S.O.S CLIMA
"La Febbre del pianeta"
A Buenos Aires, in Argentina si é discusso della cosiddetta
"febbre del pianeta", il drastico aumento della temperatura dovuto all'effetto
serra, che sta mettendo seriamente a rischio la soppravivenza stessa del pianeta.
Buenos Aires. Gli esperti di tutto il mondo si sono riuniti nel capoluogo
argentino, città scelta simbolicamente per il suo nome, per discutere del clima e dei
cambiamenti che sembrano essere in atto in questi ultimi decenni. La temperatura della
terra, la cosiddetta "febbre del pianeta", va aumentando di anno in anno a causa
delleffetto serra dovuto alle ingenti quantità di gas nocivi che vengono scaricati
nellatmosfera. Gli scienziati oltre a prendere atto dei cambiamenti climatici, a
volte anche catastrofici come il recentissimo uragano Mitch, e a ricercarne le cause,
cercano di mediare nuovi accordi tra paesi sviluppati o in via di sviluppo, al fine
di ridurre drasticamente le emissioni.
L11 Dicembre dello scorso anno a Kyoto, in Giappone, è stato firmato un protocollo
d'intesa secondo il quale i paesi industrializzati si impegnavano a ridurre in media del
5,2% le emissioni di gas serra, in particolare CO2, o anidride carbonica, Metano,
Protossido di azoto, Perfluoro carbonio, Idrofluoro carburo, Esafluoruro di zolfo. Ciò
significa che lUnione Europea dovrebbe ridurre le proprie emissioni dell8%, e
lItalia in particolare del 6,5%, gli USA del 7%, il Giappone del 6%. Fino ad
oggi, tuttavia, lunico stato che ha ratificato il protocollo di Kyoto è
larcipelago delle Figi nel Pacifico, direttamente minacciato dalleffetto
serra: l'innalzamento della temperatura potrebbere determinare anche un aumento del
livello del mare, con la conseguente scomparsa di gran parte dellarcipelago stesso.
Ma a quali rimedi ricorrere per scongiurare una catastrofe annunciata quale sembra essere
la "febbre del pianeta" ?
Gli esperti e gli scienziati di tutto il globo discutono proprio di questo. Si è parlato
a questo proposito di Clean Development Mechanism, ovvero accordi tra i paesi sviluppati
ed in via di sviluppo, per migliorare la performance e ridurre al contempo le
emissioni.
Altra possibile linea da seguire per combattere leffetto serra, è senza dubbio la
lotta alla deforestazione. Le foreste infatti sono la migliore componente ambientale
capace di accumulare il CO2, anidride carbonica, per questo considerati i polmoni
verdi del pianeta. Ciò significherebbe invertire drasticamente lattuale
tendenza : assistiamo ogni anno alla scomparsa dalla terra di una zona verde pari,
per estensione, alla superficie dellAustria.
A Buenos Aires si discute anche di Joint Implementation, cioè la possibilità di
collaborazione tra due o più paesi, per contenere le emissioni entro certi parametri,
attraverso lo scambio di tecnologie e il Know How. Il Risparmio Energetico con tecniche,
politiche, e nuovi procedimenti mirati ad utilizzare in maniera sempre maggiore fonti
energetiche alternative e comunque con il massimo dellefficienza possibile. Un altro
deterrente alluso smodato di gas nocivi sono le Tasse Ambientali. In Italia si sta
pensando per esempio alla Carbon Tax, e forse già con la prossima legge finanziaria
vedremo aumentare notevolmente il prezzo di tutte quelle fonti energetiche considerate
dannose per lambiente.
Le possibili soluzioni allo studio sono tante, come tanti sono i paesi coinvolti.E'
probabile dunque che luso combinato di tutte queste misure possa accorciare i tempi,
stretti se non strettissimi, per un miglioramento significativo della situazione climatica
del nostro pianeta.
In caso contrario, eventi atmosferici sempre più estremi: uragani, cicloni, alluvioni,
avranno cadenze ancor più vicine e fino a qualche tempo fa impensate.
Il Mediterraneo diventa sempre più caldo
La temperatura media del Mediterraneo è aumentata mediamente di
2,8 gradi. Sono questi i risultati di una ricerca portata avanti dallIstituto di
Meteorologia del CNR, dalla National Oceanic Atmospheric Administration, ovvero il
servizio meteorologico degli Stati Uniti, e dallHadley Center, centro di
climatologia Inglese.
In questultimo decennio, i ricercatori hanno portato avanti la ricerca analizzando i
dati degli ultimi cinquanta anni relativi alle temperature del mar Mediterraneo. Analoghi
studi sono stati portati avanti per l Oceano Atlantico, ed anche in questo caso gli
scienziati hanno riscontrato delle anomalie, chiamate in gergo "NAO" (North
Atlantic Oscillation), praticamente lequivalente del fenomeno chiamato
"Nigno".
Sia il "NAO" che il "Nigno" sono stati individuati come la conseguenza
delle modificazioni subite dallatmosfera a causa dellinquinamento. Si pensi
per maggiore chiarezza, che oggi latmosfera contiene 360 parti di anidride carbonica
per milione, quando nel 1960 ne conteneva soltanto le 300 che si sono formate
nellarco di milioni di anni. Laumento è stato dunque pari al 20% in appena 40
anni, ed è purtroppo la principale causa alla base dellincremento, sia in
frequenza che in intensità, delle alluvioni che alcune delle regioni italiane hanno
conosciuto di recente.
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