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Universiade '99 In Spagna a gonfie vele
di Germano Scargiali
In Spagna
la vela avrà un posto d'onore. Abbiamo già 5000
volontari pronti. In questi 2 anni dovrò soltanto
perfezionare il lavoro già svolto. Ammiro il dinamismo
del vostro Nino Strano
Universiade senza vela!
Fra le tante critiche, non tutte a proposito cadute a
pioggia sullUniversiade Sicilia 97, un posto
di rilievo merita quella relativa allesclusione
dello sport velico dai programmi. Una forte delusione è
stata,infatti, provata dai velisti quando, circa due anni
fa, si è saputo che lo "sport del vento" era
stato escluso dai giochi universitari. Oggi il rammarico,
relativo alla bocciatura siciliana della vela, si è
acuito in seguito alle parole dello spagnolo Fernando
Gimenez, organizzatore delle prossime Universiadi di
Palma: "nella manifestazione del 99 saranno
addirittura quattro le specialità presenti nel
programma".
LItalia ha i campioni, la Sicilia ha uno splendido
mare, che le gira attorno ed è proprio questa sua
risorsa naturale che dovrebbe essere pubblicizzata,
mostrata, enfatizzata, "esportata" come una
delle maggiori attrazioni turistiche da poter vantare. La
vela, quindi, sport che riesce più di ogni'altro a
mettere in risalto la bellezza delle coste e del mare,
appunto quelle risorse naturali che rappresentano un
pilastro dello "incoming" siciliano, dovrebbe
dovuto far parte del programma agonistico. Non è forse
copo primario della Regione siciliana assessorato al
turismo (principale finanziatore e organizzatore
dellUniversiade) promuovere il turismo e mettere in
evidenza in tutte le occasioni possibili, le bellezze
naturali dell'Isola? Di certo, una preziosa opportunità
e andata inspiegabilmente perduta. Tutti argomenti
calzanti. Ma si sa, le scelte non sono sempre da
"glassnostr" e non è facile penetrare nei
meandri di un'organizzazione passata di mano in mano,
come quella di questi giochi.
Nel costante tentativo di sprovincializzare i nostri
ragionamenti, a tale proposito, abbiamo intervistato il
presidente del comitato esecutivo organizzativo
dell Universiade di Palma di Maiorca del 1999,
Fernando Giménez Pascual, il quale ha tracciato una
panoramica sul programma organizzativo generale,
lasciando pochi dubbi sulla efficienza della macchina
organizzativa, avviata da tempo, in grado già di
definire tutto ciò che necessiterà quando, Palma,
saranno a 5 mesi dallinizio della manifestazione
(Includendo anche la realizzazione di nuovi impianti
sportivi e turistici). Frattanto, notiamo, piuttosto
amaramente, che i nostri giochi non hanno avuto un
"patron", una "cabezza
riconoscibile", come si affretta a dire lo stesso
Gimenez, nel suo comprensibilissimo linguaggio
italo-ispanico, con cui accentua il gusto per l'humor,
che traspare dal suo personaggio. Gimenez è stato da
tempo autorizzato ad abbandonare la propria carica di
"vice sindaco addetto allo sport" della
municipalità di Palma ed ha temporaneamente chiuso il
proprio studio di avvocato, per dedicarsi ai prossimi
giochi, caricandosi, certo, di una gran dose di
responsabilità. "La vela sarà in gara a Palma de
Mallorca - esordisce Gimenez - Ci mancherebbe! Siamo
velisti appassionati in Spagna e proprio a Palma, si
disputa la Copa del Re, alla quale, il nostro sovrano
partecipa solitamente con la propria barca. Per la nostra
Universiade sono state inserite quattro classi olimpiche
di regata in gara, la tavola Mistral, il Laser, l'Europa
ed il nuovo, como se chiama,
Fortyniner".Mentre abbiamo l'impressione di trovarci
d'improvviso in un mondo più sereno e diretto del
nostro, ci sorge spontanea la voglia di chiedere
all'organizzatore spagnolo cosa ne pensi dell'esclusione
della vela da questi nostri giochi. "Che dire? Sono
nato sul mare, su di un isola, il mare fa parte delle mia
cultura. Qui sono venuto da ospite, spero gradito, ma
soprattutto, vengo con l'inevitabile ruolo di
osservatore, per approfondire il discorso organizzativo,
per ammirare quanto avete fatto di buono e farne tesoro,
ma evitare eventuali errori e scoprire dove potere
lavorare per migliorare. Così, se ci fosse stata la
vela, ne sarei rimasto contento. La vela in Spagna è uno
sport molto amato. Ricordate le prime pagine dei nostri
quotidiani, quando vinciamo una medaglia olimpica?
Sembrano giornali di vela. No, a Palma la vela non sarà
certo assente. Avrà, invece, un posto d'onore".
Ecco invece, il giudizio complessivo sui nostri giochi:
"É già stato detto fin roppo. Non voglio
ripetermi. Comunque, dividere fra vari luoghi distanti
fra loro le gare non è una carta vincente. La nostra
isola è piccola. Stiamo già costruendo ed ultimando
alcuni nuovi impianti di cui avevamo bisogno, un grande
complesso per nuoto, tuffi e waterpolo, (le cui piscine
sono state acquistate in Italia), un nuovo stadio di
calcio, dove potrà giocare in serie A il real Mallorca,
più un campo d'allenamento con erba artificiale. Ho
visto già i giuochi universitari di Buffalo e Fukuoka.
I nostri volontari sono già stati selezionati con 2 anni
di anticipo e sono circa 5000, mentre ne serviranno, alla
fine, solo 3500. Questi giovani non riceveranno neppure
una peseta. Perché solo così riteniamo che mettono il
cuore nel loro lavoro e si dedichino con trasporto ai
doveri dell'ospitalità. Si, mi sento tranquillo, perché
in questi 2 anni dovrò soltanto perfezionare il lavoro
già svolto."
Conclude Gimenez "Non potevate far meglio forse.
Ammiro il dinamismo del vostro Nino Strano. Siamo subito
diventati amici, ma negli ultimi anni è cambiato più
volte il nome dell'organizzatore. Ecco, l'unica
"cabezza riconoscibile" è stata quella di
Michele Bevilacqua, il dirigente del Cusi" Questo è
stato uno dei personaggi che fin dal primo monento,
quando nel 91 la Sicilia ha avuto assegnati i
giochi universitari, ha fatto parte dello staff
organizzativo. Inoltre è stato uno dei più accaniti
sostenitori della "bacciatura" della vela, con
la tesi secondo la quale questo tipo di sport non ha
bisogno di impianti, e quindi di interesse minore, anzi
nullo.
Sulla mancata presenza della vela alle Universiadi
siciliane abbiamo ascoltato Primo Nebiolo, presidente
della Fisu, che come Bevilacqua fin dallinizio ha
seguito lo svipuppo dei giochi siciliani. Nebiolo ha
manifestato il suo dispiacere per questa decisione, che
è stata presa dal comitato organizzatore. Ma purtroppo
dei ritardi organizzativi sono stati vincolanti. Per
quanto riguarda invece la scelta del decentramento delle
discipline sportive in diverse città è stata
unimposizione della Regione.
Fra gli sport della XIX Universiade Sicilia 97 non
è stata inserita alcuna specialità velica, perché
questa decisione, visto che la vela è uno tra gli sport
maggiormente seguiti a livello nazionale e che più di
ogni altro mette in risalto le bellezze naturali della
Sicilia?
La Fisu sarebbe stata ben lieta di inserire tra gli sport
della XIX Universiade, alcune specialità veliche,
considerando che dal punto di vista tecnico e scenico le
coste siciliane si presentano perfettamente allo scopo,
offrendo il massimo delle garanzie. Ma a causa dei gravi
ritardi con cui lorganizzazione
dellUniversiade è stata avviata, abbiamo dovuto
rinunciare alla possibilità di inserire altri sport,
costretti anche dalle circostanze a ridimensionare il
numero delle squadre partecipanti ai tornei, nelle varie
discipline. Lorganizzazione ha preferito invece
risolvere problemi che sono apparsi prioritari come
quelli legati agli alloggi, ai trasporti etc...."
Chi decide sulla scelta degli sport delle Universiadi?
Per quanto riguarda la scelta di inserimento degli sport,
il Comitato Organizzatore, ne prevede dieci
"obbligatorie": atletica, pallavolo, scherma,
ginnastica, nuoto, tuffi, pallanuoto, calcio,
pallacanestro e tennis, a questi in base alle
possibilità tecniche e logistiche si possono aggiungere
altre discipline sportive. Lo spirito di aggregazione
dovrebbe essere alla base dei principi dello sport ed in
particolare di quello universitario, perché in Sicilia
è stato attuato "un decentramento" così
dispersivo?
La Regione Siciliana ha richiesto esplicitamente che
lUniversiade si disputasse in tutte e tre le città
sede di atenei. Lo spirito di aggregazione, da sempre
alla base dello sport universitario, è comunque presente
nonostante la suddivisione dei Giochi in tre sedi.
Linsieme dei giovani in ognuna delle tre città
favorisce una maggiore unione tra gli atleti presenti.
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