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3 Novermbre 2012



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Vela: Quadriennio olimpico 2013-2016
CONFERENZA ANNUALE ISAF 2012
IL FUTURO DELLA VELA PASSA PER DUN LAOGHAIRE Attenzione sul Windsurfing, Kiting Race e Carlo Croce

Potrebbe essere un novembre irlandese a segnare un nuovo capitolo nella storia della vela olimpica con il Windsurf, il Kite Race e l’attuale presidente della Federvela italiana candidato a quella mondiale. Una leadership per il prossimo quadriennio olimpico 2013-2016 che potrebbe portare a Rio la scelta definitiva sia del kit race che windurf.
In corsa per essere riconfermato alla vice Presidenza dell'Isaf Alberto Predieri, ed il nuovo candidato italiano Carlo Simoneschi.
 

Carlo Croce candidato alla presidenza dell'Isaf. In alto a destra lo svedese Goran Peterson presidente in carica.

In alto Alastair Fox. Due differenti immagini del Kiting e del Windsurfing quest'ultima foto è stata il simbolo della petizione firmata da oltre 30.000 sostenitori.


Di Kiistian Guttadauro

Dopo la svolta epocale di Copenaghen che mandò in pensione il Mistral One Design e la sua classe di ferro per far posto all’RS:X non senza feroci polemiche, questa settimana la località alle porte di Dublino, Dun Laoghaire, vede ospitare all’interno delle sale del Royal Marine Hotel l’ISAF Annual Conference. Un appuntamento molto atteso dal mondo della vela non solo perchè deciderà chi succederà al mandato dello svedese Goran Petersson alla guida della federazione mondiale, ma soprattutto perchè una volta per tutte potrebbe mettere la parola fine alla questione che si è aperta prima degli ultimi Giochi Olimpici di Londra e che ha visto estromettere il windsurf dalle classi olimpiche a favore del kite, durante la Mid Year Meeting di Stresa. Una decisione – si ricorderà – che fu presa al termine di una votazione contestata per le modalità e vinta di 2 punti con ammissione di errori di valutazione da parte dei rappresentanti di diverse nazioni.
Una leadership per il prossimo quadriennio olimpico 2013-2016 che potrebbe portare a Rio la scelta definitiva sia del kitsurf che windurf.
Tanta, forse troppa carne al fuoco.
Per la carica di presidente ISAF l’appuntamento è per il prossimo 10 novembre, con tre candidati a caccia di un’unica poltrona :
l’italiano Carlo Croce, Presidente della Federazione Italiana Vela, l’australiano David Kellett e il portoricano Eric Tulla,
sette Vicepresidenti con gli italiani Alberto Predieri e Riccardo Simoneschi nella rosa dei candidati.

A votare saranno le federazioni di ogni paese del Mondo affiliate all’ISAF.
Riflettori saranno puntati sulla scelta delle classi olimpiche fra cui il windsurf ed il kite e ascoltando le “voci di corridoio” la scelta potrebbe ricadere su entrambi le classi con la combinata uomo/donna gareggiare per la stessa medaglia o escludendo gli uomini dal Windsurf e le donne dal Kite.
Sono in tanti a sostenere entrambe le discipline. Avrebbero dovuto farlo prima. La richiesta nettamente maggiore, sostenuta da migliaia di appassionati fra cui gli oltre 30.000 che hanno sottoscritto una petizione è quella di salvare la specialità del Windsurf reinserendolo fra le discipline olimpiche. Successivamente se possibile lottare per avere anche il Kiterace, la cui tipologia è diversa da tutte le classi olimpiche e necessita di attenzione ed organizzazione analizzando le valutazioni che sono state fatte in questi ultimi mesi sotto tanti aspetti e non per ultimo quello della sicurezza. Il mondo del Windsurf non è contro il Kitesurf.
Il problema adesso è che l'ISAF nell'ultima riunione di maggio, ha escluso il Windsurf sia maschile che femminile mettendo i votanti nelle condizioni di scegliere fra due discipline sportive e creando cosi le condizioni di buttare giù “da una torre" il Windsurf a vantaggio del Kiterace. L’anomalia della proposta di scelta e gli errori della votazione hanno portato a far cadere il Windsurf che ha ottenuto 17 voti contro i 19 del Kiterace (due nazioni votanti dichiareranno successivamente di aver votato per il Windsurf ma risulteranno tra quelli a favore del Kite….).
In vista della conferenza di Dublino, l’ISAF ha ricevuto ben 23 Submission da parte di federazioni nazionali che hanno chiesto di riaprire la discussione su quella scelta.
A questo punto i vari “dossier” pro e contro l’addio del windsurf verranno discussi dai comitati preposti che il 9 novembre faranno le loro dichiarazioni davanti al Council, organo che storicamente alla fine detiene il voto ed il potere decisivo con una maggioranza almeno del 75% secondo quella che è prescrizione della carta costituzionale dell’ISAF.
Gli scenari sono adesso molteplici. Il 75% non è sicuramente la maggioranza costruita al Mid Year Meeting di Stresa da chi sosteneva il kitefurf, ed in ogni caso il prossimo 10 novembre l’Annual General Meeting dell’ISAF che vedrà votare a maggioranza semplici dei votanti (le federazioni) su tutte le decisioni prese dal Council nell’ultimo anno (compresa quella del giorno prima, 9 novembre).
Situazione dunque ancora in bilico ma quanto meno non chiusa, con entrambe le parti in causa, kitesurf e windsurf, pronte a giocarsi il tutto per tutto per quella che passerà come una decisione storica per la vita sportiva non solo della Federvela mondiale, ma soprattutto di migliaia di praticanti dell’una e dell’altra disciplina nelle varie specialità fra cui quelle olimpiche del windsurf Bic Techno293 e RS:X.
 



 

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