Vela: Quadriennio
olimpico 2013-2016
CONFERENZA ANNUALE ISAF 2012
IL FUTURO DELLA VELA PASSA PER DUN LAOGHAIRE Attenzione sul Windsurfing,
Kiting Race e Carlo Croce
Potrebbe essere un novembre irlandese a segnare un nuovo capitolo nella
storia della vela olimpica con il Windsurf, il Kite Race e l’attuale
presidente della Federvela italiana candidato a quella mondiale. Una
leadership per il prossimo quadriennio olimpico 2013-2016 che potrebbe
portare a Rio la scelta definitiva sia del kit race che windurf.
In corsa per essere riconfermato alla vice Presidenza dell'Isaf Alberto
Predieri, ed il nuovo candidato italiano Carlo Simoneschi.
Di Kiistian Guttadauro
Dopo la svolta epocale di Copenaghen che mandò in pensione il Mistral One
Design e la sua classe di ferro per far posto all’RS:X non senza feroci
polemiche, questa settimana la località alle porte di Dublino, Dun Laoghaire,
vede ospitare all’interno delle sale del Royal Marine Hotel l’ISAF Annual
Conference. Un appuntamento molto atteso dal mondo della vela non solo
perchè deciderà chi succederà al mandato dello svedese Goran Petersson alla
guida della federazione mondiale, ma soprattutto perchè una volta per tutte
potrebbe mettere la parola fine alla questione che si è aperta prima degli
ultimi Giochi Olimpici di Londra e che ha visto estromettere il windsurf
dalle classi olimpiche a favore del kite, durante la Mid Year Meeting di
Stresa. Una decisione – si ricorderà – che fu presa al termine di una
votazione contestata per le modalità e vinta di 2 punti con ammissione di
errori di valutazione da parte dei rappresentanti di diverse nazioni.
Una leadership per il prossimo quadriennio olimpico 2013-2016 che potrebbe
portare a Rio la scelta definitiva sia del kitsurf che windurf.
Tanta, forse troppa carne al fuoco.
Per la carica di presidente ISAF l’appuntamento è per il prossimo 10
novembre, con tre candidati a caccia di un’unica poltrona :
l’italiano Carlo Croce, Presidente della Federazione Italiana Vela,
l’australiano David Kellett e il portoricano Eric Tulla,
sette Vicepresidenti con gli italiani Alberto Predieri e Riccardo Simoneschi
nella rosa dei candidati.
A votare saranno le
federazioni di ogni paese del Mondo affiliate all’ISAF.
Riflettori saranno puntati sulla scelta delle classi olimpiche fra cui il
windsurf ed il kite e ascoltando le “voci di corridoio” la scelta potrebbe
ricadere su entrambi le classi con la combinata uomo/donna gareggiare per la
stessa medaglia o escludendo gli uomini dal Windsurf e le donne dal Kite.
Sono in tanti a sostenere entrambe le discipline. Avrebbero dovuto farlo
prima. La richiesta nettamente maggiore, sostenuta da migliaia di
appassionati fra cui gli oltre 30.000 che hanno sottoscritto una petizione è
quella di salvare la specialità del Windsurf reinserendolo fra le discipline
olimpiche. Successivamente se possibile lottare per avere anche il Kiterace,
la cui tipologia è diversa da tutte le classi olimpiche e necessita di
attenzione ed organizzazione analizzando le valutazioni che sono state fatte
in questi ultimi mesi sotto tanti aspetti e non per ultimo quello della
sicurezza. Il mondo del Windsurf non è contro il Kitesurf.
Il problema adesso è che l'ISAF nell'ultima riunione di maggio, ha escluso
il Windsurf sia maschile che femminile mettendo i votanti nelle condizioni
di scegliere fra due discipline sportive e creando cosi le condizioni di
buttare giù “da una torre" il Windsurf a vantaggio del Kiterace. L’anomalia
della proposta di scelta e gli errori della votazione hanno portato a far
cadere il Windsurf che ha ottenuto 17 voti contro i 19 del Kiterace (due
nazioni votanti dichiareranno successivamente di aver votato per il Windsurf
ma risulteranno tra quelli a favore del Kite….).
In vista della conferenza di Dublino, l’ISAF ha ricevuto ben 23 Submission
da parte di federazioni nazionali che hanno chiesto di riaprire la
discussione su quella scelta.
A questo punto i vari “dossier” pro e contro l’addio del windsurf verranno
discussi dai comitati preposti che il 9 novembre faranno le loro
dichiarazioni davanti al Council, organo che storicamente alla fine detiene
il voto ed il potere decisivo con una maggioranza almeno del 75% secondo
quella che è prescrizione della carta costituzionale dell’ISAF.
Gli scenari sono adesso molteplici. Il 75% non è sicuramente la maggioranza
costruita al Mid Year Meeting di Stresa da chi sosteneva il kitefurf, ed in
ogni caso il prossimo 10 novembre l’Annual General Meeting dell’ISAF che
vedrà votare a maggioranza semplici dei votanti (le federazioni) su tutte le
decisioni prese dal Council nell’ultimo anno (compresa quella del giorno
prima, 9 novembre).
Situazione dunque ancora in bilico ma quanto meno non chiusa, con entrambe
le parti in causa, kitesurf e windsurf, pronte a giocarsi il tutto per tutto
per quella che passerà come una decisione storica per la vita sportiva non
solo della Federvela mondiale, ma soprattutto di migliaia di praticanti
dell’una e dell’altra disciplina nelle varie specialità fra cui quelle
olimpiche del windsurf Bic Techno293 e RS:X.