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E' stata intitolata al professore Giuseppe Pavone la strada all'interno
della proprietà privata della famiglia Vassallo che porta alla
riserva naturale di Capo Gallo.
Sociologo e urbanista, scomparso nel 1998 all'età di 72 anni. Politologo di
destra, nel 1980 aveva ispirato la fondazione di un movimento gesuita, "Una
Città per l'Uomo", che collaborò con Leoluca Orlando alla nascita della cosi
detta "primavera palermitana".
Il Prof. Pavone viene ricordato, fra i tantissimi meriti attribuitigli, per
aver introdotto il corso di studi in Sociologia presso la Facoltà di
architettura di Palermo di cui divenne docente nel 1972, perché la città dei
suoi studi era sì fatta di pietre, di asfalto, di cemento ma soprattutto di
uomini, che vivono con le loro esigenze, le loro speranze la loro richiesta
di una migliore qualità di vita. E’ inoltre stato l’animatore per oltre un
trentennio del dibattito sui problemi urbanistici e della mobilità di
Palermo, a capo di diverse associazioni del settore: Centro provinciale di
studi urbanistici, sezioni locali di Italia Nostra, Ist. Nazionale di
Urbanistica, Associazione per l’ingegneria del traffico e dei trasporti,
Centro studi “Città di Palermo, Centro studi “Una Città per l’Uomo”, Centro
Regionale di studi sui trasporti (CE.RE.ST), centro interd. Di studi e
ricerche sui centri storici. E' stato, inoltre, componente della Commissione
comunale tecnico consultiva sul traffico.
L'attività è caratterizzata, fra le tante cose, dalla sistemazione di alcuni
tra i principali nodi di traffico urbano, dal piano di ristrutturazione
della rete AMAT (migliorando notevolmente il trasporto pubblico urbano),
dalla riqualificazione e rifunzionalizzazione delle zone più antiche della
città.
"Il prof. Pavone, prima ancora di esser un
professionista, - ha detto il vice-sindaco Pippo Enea durante la cerimonia -
è stato un grande uomo. E' riuscito a portare in questa città la speranza di
migliorare e cambiare". Dello stesso avviso il responsabile della
Toponomastica, Michelangelo Salamone, che lo ha ricordato cosi': "Avendolo
conosciuto sia come docente, sia come politologo, posso ricordarlo come un
uomo sobrio e completo dal punto di vista socio-polito, e anche molto unito
alla sua famiglia. Abbiamo scelto questa strada sul mare perchè aveva una
valore affettivo per lui".
Emozionato il figlio Paolo, anche egli architetto, "Voglio ringraziare
Michelangelo che è stato il promotore di questa iniziativa che ha reso
omaggio a mio padre. Lui era una persona libera e controcorrente; ha messo
da parte spello la carriera e i successi perchè non ha mai rinunciato alle
sue idee. Lo ha dimostrato, ad esempio, negli anni '70, quando la Facoltà di
Architettura inserì nei piani di studi la Sociologia e mio padre, pur avendo
una cultura di destra, accolse un attivista di sinistra che molti
cattedratici avevano respinto: si trattava di Mauro Rostagno. In ogni lavoro
di mio padre c'era la speranza di voler migliorare questa città".
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