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Vela:
Little America’s Cup
PARTE DA MONDELLO UN PROGETTO PER CONQUISTARE LA
PICCOLA COPPA AMERICA CON CHALLENGE ITALIA ED IL COINVOLGIMENTO DI
FRANCESCO BRUNI
E’ stato presentato ufficialmente il team che inizia l’avvicinamento al
Campionato Internazionale dei Catamarani di classe C. Messo alle spalle
il “semi-dilettantismo” delle passate edizioni, il team italiano sposato
al Roggero di Lauria, lancia un progetto innovativo con la
collaborazione della
facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo ed al servizio dei
“velisti-collaudatori” mette un pool di menti agguerrite e decise a
creare la barca migliore.
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di Kristian Guttadauro
Sfida tecnologica e sfida sportiva. E’ questo in una sintesi esposta alla
perfezione da Checco Bruni la filosofia del progetto Challenge Italia, il
team azzurro che prenderà parte nel 2013 alla Little America’s Cup, ovvero
il Campionato Internazionale dei Catamarani di classe C che verrà disputato
a
Falmouth in Inghilterra.
“Siamo un team al 50% di velisti ed al 50% di scienziati”, la battuta di
Bruni nella conferenza stampa tenutasi Mondello in cui Challenge Italia,
insieme con il circolo Canottieri Roggero di Lauria di cui porterà i
colori, ha presentato la campagna ed il proprio team.
Una squadra che infatti a prima vista può apparire una compagnia sicuramente
molto curiosa e variegata, composta da un affiatato team di giovani
ingegneri e dai “collaudatori” o velisti nel caso specifico come i fratelli
Francesco e Gabriele Bruni, Pierluigi De Felice, Vittorio Bissaro, Lamberto
Cesari, Luigi Blancato e Gaetano Pennino che si cimenteranno su un
Catamarano da 25 piedi (= 7,62 metri) con due scafi simmetrici distanziati
fra loro 14 piedi (= 4,267 metri), con una superficie velica di 300 piedi
quadrati (= 27,868 mq), due persone d’equipaggio al trapezio e… nessun altra
regola.
Massima libertà nei mezzi, strumenti, pesi, materiali, modalità costruttive
e tecniche di produzione hanno infatti sempre caratterizzato le imbarcazioni
della classe C.
Il regolamento permette l’originarsi di questo interessante mix di sportivi
e “scienziati”, fissando solo tre limitazioni alle imbarcazioni –
lunghezza, larghezza e suoerficie velica - e lasciando così alle idee, alla
fantasia ed alla costante ricerca di innovazione e performance di ingegneri
e yacht designer ampia discrezione per studiare il catamarano di classe C
migliore.
Da qui la partnership con la facoltà d’ingegneria di Palermo e la
collaborazione di importanti specialisti del settore, come Richard Korpus da
Annapolis, esperto in Progettazione e analisi fluidodinamica computazionale
dell'ala e progettista con alle spalle l’esperienza di quattro campagne di
Coppa America e dal 1995 direttore del programma di aerodinamica di
BMW/Oracle.Accanto a lui, Claudio Cairoli (Progettazione e analisi
dell'ala), Giorgio Provinciali (Analisi VPP -programma di predizione della
velocità), Davide Tagliapietra (Analisi Strutturale e Metodo degli elementi
finiti), Massimo De Luca (Analisi dello scafo), Beppe Musca (Progettazione
scafo), Francesco Belvisi (Analisi e progettazione scafo), Luca Caruso
(Progettazione strutture dell'ala). Un mix di gioventù, professionalità ed
importanti esperienze che hanno visto molti di questi “scienziati” impegnati
in passato nelle progettazioni di +39, Victory Challente, BMW Oracle, Luna
Rossa in Coppa America.
Sotto l’input dei progettisti Benedetto Inzerillo ed Attilio Albeggiani,
rappresentano lo zoccolo duro di una squadra guidata da Roberto Grippi che
ha deciso un inversione di tendenza più che radicale nel mondo dei
catamarani della Classe C: uscire fuori da un’approccio semi dilettantistico
e porre le
fondamenta per la creazione di qualcosa di tecnologicamente interessante e
supportato dal contributo di specialisti d’alto profilo.L’ambizioso progetto
vedrà la nascita di un primo prototipo in due esemplari
da utilizzare già in regate test nella prossima primavera. L’idea sarebbe
quella di un meeting proprio a Mondello, invitando alcuni degli equipaggi
stranieri che prenderanno parte alla Little America’s Cup e testando insieme
i catamarani fin qui costruiti. Una novità assoluta nel palcoscenico della
classe
C che normalmente ha visto scendere in acqua queste imbarcazioni solo ogni
tre anni in occasione dell’evento principe, vista l’assenza di regate
annuali con questi catamarani e vista, soprattutto la loro delicatezza e
fragilità.
Successivamente altri due protipi vedranno la luce sulla scorta delle
informazioni dedotte dai test sul primo. E poi dalla primavera del 2013 la
parola verrà definitivamente data al team di “collaudatori” guidato da
Francesco Bruni e per la conquista della sorella minore, ma non meno
importante, dell’America’s Cup.
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