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3 Novembre 2011



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Vela: Little America’s Cup
PARTE DA MONDELLO UN PROGETTO PER CONQUISTARE LA
PICCOLA COPPA AMERICA CON CHALLENGE ITALIA ED IL COINVOLGIMENTO DI FRANCESCO BRUNI

E’ stato presentato ufficialmente il team che inizia l’avvicinamento al Campionato Internazionale dei Catamarani di classe C. Messo alle spalle il “semi-dilettantismo” delle passate edizioni, il team italiano sposato al Roggero di Lauria, lancia un progetto innovativo con la collaborazione della
facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo ed al servizio dei “velisti-collaudatori” mette un pool di menti agguerrite e decise a creare la barca migliore.

di Kristian Guttadauro

Sfida tecnologica e sfida sportiva. E’ questo in una sintesi esposta alla perfezione da Checco Bruni la filosofia del progetto Challenge Italia, il team azzurro che prenderà parte nel 2013 alla Little America’s Cup, ovvero il Campionato Internazionale dei Catamarani di classe C che verrà disputato a
Falmouth in Inghilterra.
“Siamo un team al 50% di velisti ed al 50% di scienziati”, la battuta di Bruni nella conferenza stampa tenutasi Mondello in cui Challenge Italia, insieme con il circolo Canottieri  Roggero di Lauria di cui porterà i colori, ha presentato la campagna ed il proprio team.

Una squadra che infatti a prima vista può apparire una compagnia sicuramente molto curiosa e variegata, composta da un affiatato team di giovani ingegneri e dai “collaudatori” o velisti nel caso specifico come i fratelli Francesco e Gabriele Bruni, Pierluigi De Felice, Vittorio Bissaro, Lamberto Cesari, Luigi Blancato e Gaetano Pennino che si cimenteranno su un Catamarano da 25 piedi (= 7,62 metri) con due scafi simmetrici distanziati fra loro 14 piedi (= 4,267 metri), con una superficie velica di 300 piedi quadrati (= 27,868 mq), due persone d’equipaggio al trapezio e… nessun altra regola.
Massima libertà nei mezzi, strumenti, pesi, materiali, modalità costruttive e tecniche di produzione hanno infatti sempre caratterizzato le imbarcazioni della classe C.
Il regolamento permette l’originarsi di questo interessante mix di sportivi e “scienziati”, fissando solo tre limitazioni alle imbarcazioni  – lunghezza, larghezza e suoerficie velica - e lasciando così alle idee, alla fantasia ed alla costante ricerca di innovazione e performance di ingegneri e yacht designer ampia discrezione per studiare il catamarano di classe C migliore.

Da qui la partnership con la facoltà d’ingegneria di Palermo e la collaborazione di importanti specialisti del settore, come Richard Korpus da Annapolis, esperto in Progettazione e analisi fluidodinamica computazionale dell'ala e progettista con alle spalle l’esperienza di quattro campagne di Coppa America e dal 1995 direttore del programma di aerodinamica di BMW/Oracle.Accanto a lui, Claudio Cairoli (Progettazione e analisi dell'ala),  Giorgio Provinciali  (Analisi VPP -programma di predizione della velocità),  Davide Tagliapietra (Analisi Strutturale e Metodo degli elementi finiti), Massimo De Luca (Analisi dello scafo),  Beppe Musca (Progettazione scafo),  Francesco Belvisi (Analisi e progettazione scafo), Luca Caruso (Progettazione strutture dell'ala). Un mix di gioventù, professionalità ed importanti esperienze che hanno visto molti di questi “scienziati” impegnati in passato nelle progettazioni di +39, Victory Challente, BMW Oracle, Luna Rossa in Coppa America.

Sotto l’input dei progettisti Benedetto Inzerillo ed Attilio Albeggiani, rappresentano lo zoccolo duro di una squadra guidata da Roberto Grippi che ha deciso un inversione di tendenza più che radicale nel mondo dei catamarani della Classe C: uscire fuori da un’approccio semi dilettantistico e porre le
fondamenta per la creazione di qualcosa di tecnologicamente interessante e supportato dal contributo di specialisti d’alto profilo.L’ambizioso progetto vedrà la nascita di un primo prototipo in due esemplari
da utilizzare già in regate test nella prossima primavera. L’idea sarebbe quella di un meeting proprio a Mondello, invitando alcuni degli equipaggi stranieri che prenderanno parte alla Little America’s Cup e testando insieme i catamarani fin qui costruiti. Una novità assoluta nel palcoscenico della classe
C che normalmente ha visto scendere in acqua queste imbarcazioni solo ogni tre anni in occasione dell’evento principe, vista l’assenza di regate annuali con questi catamarani e vista, soprattutto la loro delicatezza e fragilità.
Successivamente altri due protipi vedranno la luce sulla scorta delle informazioni dedotte dai test sul primo. E poi dalla primavera del 2013 la parola verrà definitivamente data al team di  “collaudatori” guidato da Francesco Bruni e per la conquista della sorella minore, ma non meno importante, dell’America’s Cup.


 

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