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Vela: Monsoon Cup
IAN WILLIAMS SI AGGIUDICA LA MONSOON CUP DOPO ESSERSI GIA’
LAUREATO CAMPIONE DEL MONDO DEL MATCH RACE AL TERMINE DI UN
EMOZIONANTE QUARTO DI FINALE CON FRANCESCO BRUNI
Il palermitano, reduce dalla sfida mozzafiato dell’ultima
giornata contro Torvar Minsky, ha giocato il tutto per tutto nel
match race sicuramente più decisivo della Monsoon Cup e
dell’intero World Match Racing Tour: il quarto di
finale con Ian Williams. |
Alla
fine il duello si è risolto con un 3-1 per il britannico,
vincitore matematicamente per la terza volta del mondiale, al
cospetto di un irriducibile Checco Bruni che ha chiuso in
seconda posizione.
Nel proseguo della sfida malese, un non ancora appagato Williams
ha fatto sua
anche la finale, battendo per 3-1 lo svedese Berntsson.
di Kristian Guttadauro |
La Malesia come una finale.
Già alla vigilia si sapeva che la Monsoon Cup sarebbe stata l’ultima e
decisiva tappa per l’assegnazione del titolo mondiale del match race, ma
dopo che le fasi di qualificazione della competizione avevano imposto in
uno dei duelli dei quarti di finale i nomi di Ian Williams e Francesco
Bruni, rispettivamente primo e secondo nella ranking iridata, tutto è
stato chiaro. La Monsoon Cup, sempre più finalissima del Match Race e
già dai quarti di finale.
Sì, perchè il terzo incomodo, Torvar Mirsky, era stato già fatto fuori
da un deciso Bruni nell’ultima giornata delle qualificazioni.
Un finale da thriller, con un duello all’ultimo secondo vinto
dall’italiano per un solo metro e guadagnarsi con pieno merito la sua
chance per il mondiale nel quarto di finale con Ian Williams.
"Non avremmo mai immaginato di aver bisogno di un metro per vincere.
Ogni cosa stava andando contro di noi oggi ed avevamo assolutamente
bisogno di questa vittoria. Siamo così felici ma anche molto stanchi
– il commento di Bruni dopo la sfida con Mirsky
– Adesso è solo tra una questione tra me e Ian”.
Copione migliore non poteva essere scritto.
E così il via alle danze di una finale anticipata ma con in palio la
matematica vittoria del titolo mondiale.
Il britannico batte Bruni nel primo match race, con il palermitano primo
sul traguardo ma tradito da una penalità decisiva. Stesso risultato
nella seconda sfida, ma la terza lascia ancora uno spiraglio perché il
team azzurro piazza l’1-2.
Il quarto match race diventa così quello decisivo.
Bruni trova la partenza migliore, ma al primo incrocio Williams è già
avanti. Stessa cosa nella seconda bolina e l’inglese che va a laurearsi
per la terza volta campione del mondo, mentre a Bruni resta il secondo
posto con il pieno onore delle armi.
Negli altri quarti di finale non sono mancate le sorprese.
La sfida infatti tra il dominatore delle qualificazioni, il neozelandese
Tiller, e lo svedese Johnie Berntsson si è infatti risolata in favore di
quest’ultimo che ha vinto 3-2.
Il duello dell’Oceania tra l’australiano Gilmour ed il neozelandese
Robertson ha registrato la vittoria del velista aussie per 3-2, mentre
il danese Radich ha fatto fuori 3-1 lo svedese Hansen.
Le semifinali non hanno rappresentato un grosso problema per Williams
che ha eliminato 3-1 Radich, mentre lo svedese Berntsson, giustiziere di
Tiller, ha prevalso con 3-2 su Gilmour.
Tranquillo per il titolo mondiale già messo in tasca dai quarti di
finale, Williams ha completato magistralmente la sua opera,
aggiudicandosi anche la finale della Monsoon Cup e rifilando un 3-1
all’avversario svedese, che nella ranking del World Match Racing Tour
scavalca con questo risultato Mirsky in
terza posizione.
“Questa vittoria corona davvero una stagione magnifica! Non potevano
lasciare volare troppo le nostre emozioni ieri (con la matematica
conquista del titolo mondiale dopo il quarto di finale con Bruni)
perché eravamo concentrati per vincere oggi. Siamo venuti qui per
vincere entrambe le competizioni. E’
semplicemente fantastico”, il commento di Ian Williams.
Nella finalina per completare il podio, il danese Radich ha battuto 2-0
l’australiano Gilmour.
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