11 marzo 2010 |
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Di Alessandro Costanzo
11 febbraio - ”Alla fine di ben vent’anni di indagini territoriali su
Monte Gallo, quasi una adozione sentimentale,” - ha affermato Pippo Lo Cascio -
abbiamo voluto, in questo ultimo volume, dall’Età Bizantina al sec. XX,
riprendere le motivazioni di chiusura del precedente volume Monte Gallo. I siti
preistorici, del Rame e Punici, pubblicato nel 2005.” “Monte Gallo è la punta più a Nord della Sicilia occidentale e questo ha condizionato e impreziosito la naturalità dei suoi ambienti e favorito la sua antropizzazione arcaica, in diretto rapporto con il mare, risultando di tramite all’entroterra, riconosciuto quale luogo sicuro di approdo e riparo, nelle testimonianze antropiche delle grotte, è la punta che si avvista da Tramontana, la rotta per chi proveniva dalle coste medio - orientali: Fenici, Punici, Bizantini, Arabi, popoli che vi sostavano per poi affrontare il grande balzo verso le coste sarde, baleariche o italiche. ”Alla fine di ben vent’anni di indagini territoriali su Monte Gallo, quasi una adozione sentimentale,” - ha affermato Pippo Lo Cascio - abbiamo voluto, in questo ultimo volume, dall’Età Bizantina al sec. XX, riprendere le motivazioni di chiusura del precedente volume Monte Gallo. I siti preistorici, del Rame e Punici, pubblicato nel 2005.” Nei secoli successivi fu punto di riferimento geografico per i numerosi vascelli che ivi gettarono le ancore per i commerci con l’entroterra, nell’approdo del Porto di Gallo. In età rinascimentale fu punto strategico del territorio della città, che con le torri di avvistamento, salvarono i cittadini dagli attacchi dei pirati. Tra la fine del Settecento ed i primi anni del secolo successivo monte Gallo fu apprezzato dai tecnici borbonici, che lo proposero quale grande Riserva Naturale di Gallo, in cui fu incluso l’areale umido del Pantano di Mondello, luogo idilliaco e di passa dei flussi migratori degli uccelli. Le trasformazioni operate nel secolo scorso, in alcune sue parti, con le costruzioni edili, tuttavia non hanno intaccato né la suggestiva bellezza paesaggistica, né la sua millenaria storia. Monte Gallo è ad oggi una porzione di territorio siciliano sottoposto al vincolo di Riserva Terrestre, la cui naturale prosecuzione a mare è stata definita dai vincoli del Ministero dell’Ambiente in Area Marina Protetta di Isola delle Femmine - Capo Gallo e le innumerevoli testimonianze archeologiche del comprensorio, vincolate e da sottoporre ancora a tutela, lo impongono quale luogo deputato di Bene Culturale di eccellenza. Non vi è altro posto, che annoveri aspetti naturalistici, terrestri e marini in continuità, Beni Archeologici e Storici, tutt’uno insieme, una emergenza integrata nel tessuto urbano, un parco urbano e un parco archeologico assieme. Unicum territoriale di una città, quella di Palermo.”
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