Video News

11 marzo 2010


 

PrimaPagina
 
è una testata giornalistica OnLine nata nel 1998 come supplemento integrativo alla rivista Albaria Magazine:



Pubblicazione
 iscritta il 26/03/1983
al n.10 del
Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
edita da Albaria



Tutti i diritti
sono riservati.
www.albaria.com



E-mail
albariapress
@albaria.com

 

 

 


Libri:

MONTE GALLO I BENI ARCHITETTONICI
ETNOANTROPOLOGICI E NATURALISTICI.
 
DALL'ETA' BIZANTINA AL SECOLO XX
UN LIBRO di Pippo Lo Cascio e Francesca Mercadante
È stato presentato a Palermo presso lo “Spazio Eventi” del Palermo Mondatori Multicenter il libro “Monte Gallo. I beni architettonici etnoantropologici e naturalistici. Dall’età bizantina al secolo XX”  (Edizioni del Mirto – pag114). Sono intervenuti Lelia Collura della Delegazione FAI Palermo, la storica d’arte Adriana Chirco e Gianfranco Zanna, Responsabile Beni Culturali Legambiente Sicilia.

 
   Gli autori:


Pippo LoCascio
è studioso di storia e archeologia del territorio siciliano, autore di numerosi saggi scientifici e divulgativi. Corrispondente per la Sicilia di ARCHEOLOGIA, rivista nazionale dei Gruppi Archeologici Italiani, ha pubblicato numerosi articoli di proprie scoperte per SICILIA ARCHEOLOGICA ed i libri PARTANNA MONDELLO ED I SUOI BENI ARCHITETTONICI e SFERRACAVALLO BORGO MARINARO E TURISTICO, "MONDELLO TRA TORRI E PIRATI" e "PALERMO FUORI LE MURA"
 


Francesca Mercadante
è geologa e autrice di diversi saggi. Fondatrice della Associazione MirtoVerde,  ha ricevuto il Premio Internazionale di narrativa Grand Prix Mediterranèe Etaàts Unis D’Europe Napoli nel 1998 per il romanzo: Paesaggi dell’anima alla fine della prima generazione.
 

Di Alessandro Costanzo

11 febbraio -  ”Alla fine di ben vent’anni di indagini territoriali su Monte Gallo, quasi una adozione sentimentale,” - ha affermato Pippo Lo Cascio -  abbiamo voluto, in questo ultimo volume, dall’Età Bizantina al sec. XX, riprendere le motivazioni di chiusura del precedente volume Monte Gallo. I siti preistorici, del Rame e Punici, pubblicato nel 2005.”
L’infaticabile storico e “libero ricercatore”, come ama definirsi Lo Cascio, insieme alla moglie Francesca Mercadante, ci danno, qui di seguito, un piccolo assaggio del loro libro. Un testo interessantissimo che spazia dai beni architettonici, etnoantropologici e naturalistici di Monte Gallo fino alla magia di grotte dai nomi romanzeschi, passando per increndibili leggende.
I due scrittori-ricercatori aggiungono così un altro importante tassello, a completamento della conoscenza storica di una montagna che rappresenta un autentico giacimento culturale, da conoscere e fruire con“illuminati” percorsi progettuali integrati, mare - terra, storia - archeologia. Emblema di unione, tra culture passate e presenti nel mare su cui si affaccia la  Sicilia, futura.

“Monte Gallo è la punta più a Nord della Sicilia occidentale e questo ha condizionato e impreziosito la naturalità dei suoi ambienti e favorito la sua antropizzazione arcaica, in diretto rapporto con il mare, risultando di tramite all’entroterra, riconosciuto quale luogo sicuro di approdo e riparo, nelle testimonianze antropiche delle grotte, è la punta che si avvista da Tramontana, la rotta per chi proveniva dalle coste medio - orientali: Fenici, Punici, Bizantini, Arabi, popoli che vi sostavano per poi affrontare il grande balzo verso le coste sarde, baleariche o italiche.

”Alla fine di ben vent’anni di indagini territoriali su Monte Gallo, quasi una adozione sentimentale,” - ha affermato Pippo Lo Cascio -  abbiamo voluto, in questo ultimo volume, dall’Età Bizantina al sec. XX, riprendere le motivazioni di chiusura del precedente volume Monte Gallo. I siti preistorici, del Rame e Punici, pubblicato nel 2005.”

Nei secoli successivi fu punto di riferimento geografico per i numerosi vascelli che ivi gettarono le ancore per i commerci con l’entroterra, nell’approdo del Porto di Gallo. In età rinascimentale fu punto strategico del territorio della città, che con le torri di avvistamento, salvarono i cittadini dagli attacchi dei pirati. Tra la fine del Settecento ed i primi anni del secolo successivo monte Gallo fu apprezzato dai tecnici borbonici, che lo proposero quale grande Riserva Naturale di Gallo, in cui fu incluso l’areale umido del Pantano di Mondello, luogo idilliaco e di passa dei flussi migratori degli uccelli.

Le trasformazioni operate nel secolo scorso, in alcune sue parti, con le costruzioni edili, tuttavia non hanno intaccato né la suggestiva bellezza paesaggistica, né la sua millenaria storia. Monte Gallo è ad oggi una porzione di territorio siciliano sottoposto al vincolo di Riserva Terrestre, la cui naturale prosecuzione a mare è stata definita dai vincoli del Ministero dell’Ambiente in Area Marina Protetta di Isola delle Femmine - Capo Gallo e le innumerevoli testimonianze archeologiche del comprensorio, vincolate e da sottoporre ancora a tutela, lo impongono quale luogo deputato di Bene Culturale di eccellenza. Non vi è altro posto, che annoveri aspetti naturalistici, terrestri e marini in continuità, Beni Archeologici e Storici, tutt’uno insieme, una emergenza integrata nel tessuto urbano, un parco urbano e un parco archeologico assieme.

Unicum territoriale di una città, quella di Palermo.”

 

   Archivi  - 2010 | 2009 | 2008 | 2007 | 2006 |  2005  |  2004  |  2003  |  2002  |  2001  |  2000  |  1999  |  1998