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Dean Redman
L'artista empatico.
Trasferito da Manchester a Palermo per l'amore
di una donna e del luogo,
costruisce, dipinge, suona, compone, cuce, ridà vita a vecchi oggetti
ridando loro un’altra opportunità
di Vinny Scorsone
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La
vita, molto spesso, non è altro che il frutto di una serie di incontri.
Incontri che a volte ti portano in luoghi a te sconosciuti e che in cui,
forse, mai avresti pensato di dimorare.
La vita di Dean Redman è costellata di incontri. Incontri che lo hanno
portato lontano dalla sua nazione e che gli hanno fatto percorrere una
strada sempre ricca di sorprese.
Dean è quello che comunemente si potrebbe definire un artista. Dell’artista
è lo stereotipo esatto: creativo, stralunato, stravagante, eclettico,
curioso e tutto ciò che la vostra mente abbia voglia di immaginare. Il suo è
uno spirito libero, creativo ed artigiano.
Costruisce, dipinge, suona, compone, cuce, crea dal nulla ogni cosa possa
essere creata.
Empatico: credo che si possa definire così quest’inglese di Manchester
trapiantato a Palermo per amore di una donna e di un luogo. Dean, difatti,
entra in contatto con il mondo in cui vive, l’ascolta e ne assorbe l’energia
trasformandola in oggetti, in pittura. Un pò pop un pò trash artist, egli
ricicla materiali perché pensa che sia un peccato che gli oggetti finiscano
inutilmente la propria vita e così facendo dona loro un’altra opportunità
(un po’ come avviene in alcune fiabe di Andersen in cui tutto si trasforma
per continuare a vivere).
La sua attività di pittore è piuttosto recente. Ancora in fase di
sperimentazione artistica, Redman è passato dall’elaborazione, in chiave
divisionista, delle figure umane, agli scorci palermitani. La città di
Palermo, ricca di contraddizioni, è per lui fonte inesauribile di
ispirazione. I suoi colori, i profumi, i sapori e il calore della gente,
difatti, hanno accolto questo giovane artista inglese amorevolmente facendo
passare tutte le brutture in secondo piano. Posto strano, Palermo. Posto in
cui tante cose accadono senza nessuna logica apparente. Cose difficili da
capire e Dean vuole cercare di capire ogni cosa. Vuole studiare le
stranissime regole “matematiche” su cui si regge questa nostra società, la
nostra stessa mentalità: cosa non facile. Certo la realtà di Manchester è
completamente differente da quella palermitana. Diverso il clima, diverso il
paesaggio, diversa la gente, diverso il modo di vivere. Lì, ad esempio, Redman faceva musica di strada, cosa che qui è addirittura vietata. In
compenso abbiamo il mare di Mondello, calmo e rassicurante golfo che
abbraccia ognuno vi sosti. Ed è proprio qui che Dean si reca spesso anche
d’inverno. Appassionato atleta di skin board (con tavole che si costruisce
lui stesso) egli cavalca le piccole onde della battigia o insegue le grandi
onde al largo con il suo surf.
Incontri,
dicevamo all’inizio. È stato difatti proprio a Mondello che ha incontrato e
conosciuto Vincenzo Baglione del Circolo Albaria, il quale gli ha proposto
di esporre le sue opere durante il world festival on the beach 2009;
un’esperienza molto importante per lui che gli ha permesso di confrontarsi,
per la prima volta, con il pubblico.
L’Albaria, il mare con quel suo profumo penetrante che “pulisce” i polmoni:
un luogo perfetto dove abitare. In attesa di trovare una dimora in un posto
di mare, con la sua famiglia, Dean vive in piena campagna, a volte
sopraffatto dal dolce e stordente odore dei mandarini che circondano la sua
abitazione.
Redman come Houel? Chissà! Fatto sta che ultimamente molti artisti stranieri
(anche di respiro internazionale) scelgono Palermo per soggiornarvi,
soggiogati da questa città dai mille aspetti che ha stregato anche
un’artista come Pina Bausch.
Ma Redman non dipinge solo vicoli. Superata difatti la fase dei fichi
d’india e dei panni stesi, da qualche tempo egli si dedica alla
raffigurazione di veicoli a motore. Vespe, moto ape, cinquecento, ogni
veicolo cult diventa un soggetto interessante da ritrarre. Oggetti simbolo
di più generazioni svettano contro il fondo bianco, facendosi padroni
dell’intera opera. L’amore di Dean per la forma si avverte anche in questi
protagonisti del quotidiano. Tutto è sempre molto accurato. Lo stesso bordo
del veicolo, le scritte e tutto ciò che è a rilievo è realizzato con colla a
caldo colorata. C’è quasi il desiderio di bloccare la forma per non
lasciarla andare via. Una certezza che non deve volatilizzarsi. Ogni oggetto
deve essere costruito e dotato di un’anima, di una struttura portante. Il
sogno deve concretizzarsi, farsi materia viva e solida capace di
auto-eternarsi.
Chissà quali altri incontri la vita riserva a Dean Redman, quali altre
avventure e sogni gli farà intraprendere il suo animo da folletto, ma
sicuramente qualunque cosa gli si parerà davanti avrà una bellissima forma.
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