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23 settembre 2009


 

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Vela: 33° America’s Cup
ORACLE, “L’ANTISPORTIVO”

Ennesima sentenza dell’ormai sfiancante diatriba legale tra Alinghi e Oracle. Ed ennesima decisione che farà discutere. Già, perché se è inconfutabile il fatto che la Suprema Corte dello Stato di New York abbia scagionato gli americani dall’accusa di scorrettezze nella presentazione del Custom house registry, ovvero del certificato di stazza del suo trimarano Bor90, è d’altra parte significativo che il giudice Shirley Kornreich abbia usato parole dure nei confronti del contender, definendo il comportamento tenuto “antisportivo”.

 

di Dario Prestigiacomo


23 settembre - Mentre Un giudizio pesante per uno sport che fa della sportività, del rigido rispetto delle leggi del mare, la sua bandiera. L’antisportività di Oracle, secondo il giudice e secondo l’accusa di Alinghi, consisterebbe nel ritardo con cui il Golden Gate Yacht Club (il circolo di Oracle) sta rendendo noto il certificato di stazza (o “Certificate of documentation”, come si chiama ora). Il libro mastro della coppa America, il Deed of gift, impone di presentare il certificato il prima possibile (“as soon possible”, si legge nel testo). Un passaggio quanto meno vago, che sta permettendo a Oracle di ritardare la consegna del documento (fondamentale per capire se le dimensioni di Bor90 siano in regola) e di uscire vincitore da questa nuova battaglia legale. Nell’udienza, la difesa di Oracle ha spiegato quando la costruzione di uno scafo può dirsi conclusa e come e perché quella di Bor90 non lo sia. Oracle, infatti, sta ancora apportando delle modifiche per rendere maggiormente competitivo il proprio scafo nelle presumibili condizioni meteo di Ras Al Khaima (contestate dagli americani perché a loro avviso favorevoli al catamarano svizzero). Questi lavori di “aggiustamento”, secondo il Deed of gift, potranno continuare fino a due settimane prima della sfida e solo allora verrà presentato il certificato. Una difesa che è risultata vincente, anche se Oracle non esce certo dall’aula come vincitore morale, visto il marchio di “antisportivo” affibbiato dal giudice. “Le posizioni del Golden Gate Yacht Club relative al Custom House Registry sono state confermate dal giudice Shirley Kornreich della Corte Suprema dello Stato di New York”, si limitano a commentare gli americani. “Nella sentenza – dicono per opposto quelli di Alinghi - si sottolinea come il comportamento antisportivo del Golden Gate comporti come diretta conseguenza la diminuzione dei diritti della Société Nautique de Genève (il circolo di Alinghi, ndr). Nell’ordinanza, il giudice Kornreich ha peraltro ribadito che la regata deve essere disputata con le regole e i regolamenti della Société Nautique de Genève”.

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