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Vela: Regate d'Altura
GIOVANNI SOLDINI E PIETRO D’ALÌ VINCONO LA TRANSAT
JACQUES VABRE NEI CLASS 40
Pietro d'Alì (a sx nella foto) e Giovanni Soldini festeggiano
la vittoria (ph: AFP) |
Quattromilatrecentoquaranta miglia. Dopo ventidue giorni di navigazione,
l'ottava edizione della transoceanica in doppio che ripercorre la "rotta
del caffé" da Le Havre, in Francia fino a
Salvador
de Bahia ha visto la vittoria incontrastata degli italiani Soldini e
d'Alì che, a bordo di Telecom Italia, hanno tagliato per primi il
traguardo nella categoria Class 40.
Ottime prestazioni, ottima intesa, ottima barca:
queste le loro carte vincenti. Ai francesi di
ATAO Audio System, giunti con quattro ore di distacco, non è rimasto che
inchinarsi.
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Nei Class 40 sono stati Giovanni Soldini e Pietro
d’Alì a tagliare il traguardo
della Transatlantica Jacques Vabre per primi. L’arrivo nella notte fra
il 25 e il 26 novembre a Salvador de Bahia alle 3:21, ora
italiana, dopo 22 giorni, 13 ore, 2 minuti e 22 secondi di navigazione
alla velocità media di 8,02 nodi. E con più di quattro ore d’anticipo
rispetto al secondo, ATAO Audio System dei francesi Dominic Vittet e
Thierry Chabagny.
«E' stata una gran bella regata, molto tecnica, faticosa ma avvincente.
Abbiamo lavorato bene, con Pietro ci siamo trovati benissimo: tutto è
stato perfetto», racconta Soldini.
In effetti, gli scafi class 40, una delle innovazioni di quest’edizione
della Transat, sono barche più rigide, con regole particolari che
mettono in mostra, più che in altre barche, l’abilità degli skipper.
Strategicamente, la regata è stata molto complessa: prima Capo Verde,
poi il Pot au Noir e infine gli Alisei. Gli italiani hanno dimostrato
ottime doti intuitive che li hanno portati, ad esempio, a manovre
inaspettate e originali – nonché disdegnate dagli altri partecipanti –
riuscendo,
per tutte le oltre quattromila miglia della
gara,
ad amministrare al meglio il grande vantaggio
accumulato. Anche la grande intesa fra i due è stata una carta vincente: «Abbiamo sempre preso le decisioni
insieme. Parlando, venivano naturali le cose e questo è molto bello –
dice d’Alì -. Abbiamo un approccio molto simile per il mare e questo ci
ha aiutato. Siamo parecchio istintivi, anche se con caratteristiche
diverse».
Determinante, comunque, la barca: costruito in pochi mesi, Telecom
Italia ha dimostrato di essere uno scafo essenziale, resistente e
veloce.
Il resto della flotta è abbastanza compatta e gli arrivi si
susseguiranno nelle prossime ore: a completare il podio dovrebbe essere
Chocolats Monbana, di Damien Grimont e Erwan Le Roux, seguito da 10
miglia da Appart City (Yvan Noblet e Patrick Morvan).
Vicinissimo all'arrivo Great American III di Mike Birch e Rich Wilson,
ultimo monoscafo di 60 piedi in gara, mentre restano in navigazione due trimarani classe 50 Open (Victorinox e DZ energy.com) e 26 Class 40.
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Sito della
regata
Classifiche complete
Foto - Video
Pietro Calafiore
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