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19 marzo 2007


 

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VELA e solidarietà

 

 


SOLIDARIETA’ A CARO PREZZO
FLOP ORGANIZZATIVO PER LA REGATA RISERVATA AGLI SKIPPER DIVERSABILI DI “NAVIGANDO AD OCCHI CHIUSI”

Venerdì 9 e sabato 10 marzo si è svolto a Palermo, città italiana con il più alto numero di non vedenti, il convegno “Navigando ad occhi chiusi”. Ad organizzarlo, Cesare Pasotti, responsabile di Velaevento Gestioni che, con la collaborazione del consorzio di Coppa America di "+39", ha sbarcato il progetto Homerus (la vela autonoma per ciechi ideata dal velista gardesano Alessandro Gaoso), sostenuto dalla presidenza del Consiglio Comunale di Palermo.
Una due giorni di “velaterapia” fra interessanti dibattiti e l’improvvisata e forzata conclusione, sfruttando due barche che, sotto la pioggia e mare mosso, hanno portato a spasso due equipaggi di non vedenti, messi a dura prova dai carenti segnali acustici emessi da boe e tutori, resi ancora più impercettibili dalle condizioni logistiche più consone ai laghi che al mare.


In primo piano una delle boe con avvisatori acustici durante una regata con condizioni che permettono di ascoltare i segnali acustici emanati dalle boe per orientare gli atleti non vedenti.
(foto tratta dal sito www.homerus.it)


di Alessandro Costanzo
 


Dal lago al mare è sbarcata a Palermo la manifestazione “Navigando ad occhi chiusi”, importante iniziativa di Velaevento che è stata inserita nel tour delle rotte di “ Navigando nel grande mare…”, meeting di forte richiamo per il mondo velico della solidarietà, che da oltre 10 anni sulle rive del lago di Garda coinvolge velisti diversabili di ogni parte d’Italia.
La tappa siciliana, grazie all’intervento economico (oltre 100.000 euro) del Comune di Palermo ed il sostegno di altri enti pubblici, si preannunciava di forte spessore e all’impronta della più sentita solidarietà. Dopo la presentazione in pompa magna del Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Cordaro a “Sala delle Lapidi”, nella sede municipale di Palazzo delle Aquile di Palermo e una prima giornata di dibattiti ed interventi di esponenti della vela e delle istituzioni locali, la due giorni di “velaterapia” si è conclusa invece tra improvvisazione e stress, con quello che sabato avrebbe dovuto essere un match race stile Coppa America, con boe e segnali acustici idonei al progetto, ma che di fatto si è ridotto ad una mera esibizione dimostrativa, che sarebbe stato meglio evitare in quanto le condizioni meteo marine avrebbero potuto mettere in difficoltà anche una semplice regata.
Tutto ok secondo il comunicato diramato dagli organizzatori.
”Sono stati i velisti ciechi a dare spettacolo nel golfo di Mondello. – recita un comunicato dell’ufficio stampa di Velaevento - Nonostante un mare formato la flotta del progetto del lago di Garda di Homerus ha navigato nel golfo siciliano, anticipando quello che sarà il Campionato Internazionale di questa formula” che dovrebbe disputarsi sempre a Mondello ai primi di novembre.
Peccato, però, che la regata è stata penalizzata dal maltempo. Assenti pubblico e sponsor, così come i Vip preannunciati, che avrebbero dovuto fare da testimonial all’evento. Le imbarcazioni in gara avrebbero dovuto essere in tutto quattro, due Bénéteau 25 e due Zip 25. I primi due scafi sono stati fermati in fase di trasferimento da Palermo a Mondello, per via del cattivo tempo, mentre si decideva di regatare ottenendo un risultato dimostrativo grazie alle due barche e due equipaggi (due atleti non vedenti più un accompagnatore per ogni imbarcazione).
Una sorta di giro in barca di circa due ore, attorno alle due boe del campo di regata, le cui attrezzature erano state montate all’ultimo minuto, mentre gli unici due equipaggi ammessi attendevano pazientemente sul moletto del circolo Lauria. Buona volontà a parte, piuttosto che voler dimostrare a tutti i costi di aver raggiunto l’obiettivo “velisti non vedenti in barca”, sarebbe stato più opportuno in senso etico ed oggettivo annullare qualsiasi genere di performance in acqua, dato che gli atleti hanno avuto non poche difficoltà ad orientarsi, non riuscendo a distinguere i segnali acustici guida, confusi nel rumore del mare mosso e della pioggia scrosciante. Come se non bastasse gli arbitri di gara, avvertiti soltanto in mattinata, non hanno avuto il tempo di spiegare agli atleti le regole relative al percorso da affrontare.
Ben lontani dal mettere in discussione l’aspetto encomiabile dell’iniziativa, in rapporto alle carenze organizzative emerse, resta tuttavia il dato di una solidarietà ben sostenuta dalle istituzioni. Grande gioia applausi e contentezza al rientro degli equipaggi presso il Club Lauria per avere in qualche modo messo alla prova la loro abilità ed evidenziato la loro disponibilità, anche se i pochi spettatori presenti avrebbero sicuramente preferito non vedere le evitabili secchiate d’acqua rimediate in quelle due ore dagli atleti.


 

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