SOLIDARIETA’ A CARO PREZZO
FLOP ORGANIZZATIVO PER LA REGATA RISERVATA AGLI SKIPPER DIVERSABILI DI “NAVIGANDO AD OCCHI CHIUSI”
Venerdì 9 e sabato 10 marzo si è svolto a Palermo, città
italiana con il più alto numero di non vedenti, il convegno
“Navigando ad occhi chiusi”. Ad organizzarlo, Cesare Pasotti,
responsabile di Velaevento Gestioni che, con la collaborazione
del consorzio di Coppa America di "+39", ha sbarcato il progetto
Homerus (la vela autonoma per ciechi ideata dal velista
gardesano Alessandro Gaoso), sostenuto dalla presidenza del
Consiglio Comunale di Palermo.
Una due giorni di “velaterapia” fra interessanti dibattiti e
l’improvvisata e forzata conclusione, sfruttando due barche che,
sotto la pioggia e mare mosso, hanno portato a spasso due
equipaggi di non vedenti, messi a dura prova dai carenti segnali
acustici emessi da boe e tutori, resi ancora più impercettibili
dalle condizioni logistiche più consone ai laghi che al mare.
In primo
piano una delle boe con avvisatori acustici durante una regata
con condizioni che permettono di ascoltare i segnali acustici
emanati dalle boe per orientare gli atleti non vedenti.
(foto tratta dal sito www.homerus.it)
di Alessandro Costanzo
|
Dal lago al mare è sbarcata a Palermo la manifestazione
“Navigando ad occhi chiusi”, importante iniziativa di Velaevento
che è stata inserita nel tour delle rotte di “ Navigando nel
grande mare…”, meeting di forte richiamo per il mondo velico
della solidarietà, che da oltre 10 anni sulle rive del lago di
Garda coinvolge velisti diversabili di ogni parte d’Italia.
La tappa siciliana, grazie all’intervento economico (oltre
100.000 euro) del Comune di Palermo ed il sostegno di altri enti
pubblici, si preannunciava di forte spessore e all’impronta
della più sentita solidarietà. Dopo la presentazione in pompa
magna del Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Cordaro a
“Sala delle Lapidi”, nella sede municipale di Palazzo delle
Aquile di Palermo e una prima giornata di dibattiti ed
interventi di esponenti della vela e delle istituzioni locali,
la due giorni di “velaterapia” si è conclusa invece tra
improvvisazione e stress, con quello che sabato avrebbe dovuto
essere un match race stile Coppa America, con boe e segnali
acustici idonei al progetto, ma che di fatto si è ridotto ad una
mera esibizione dimostrativa, che sarebbe stato meglio evitare in
quanto le condizioni meteo marine avrebbero potuto mettere in
difficoltà anche una semplice regata.
Tutto ok secondo il comunicato diramato dagli organizzatori.
”Sono stati i velisti ciechi a dare spettacolo nel golfo di
Mondello. – recita un comunicato dell’ufficio stampa di
Velaevento - Nonostante un mare formato la flotta del progetto
del lago di Garda di Homerus ha navigato nel golfo siciliano,
anticipando quello che sarà il Campionato Internazionale di
questa formula” che dovrebbe disputarsi sempre a Mondello ai
primi di novembre.
Peccato, però, che la regata è stata penalizzata dal maltempo.
Assenti pubblico e sponsor, così come i Vip preannunciati, che
avrebbero dovuto fare da testimonial all’evento. Le imbarcazioni
in gara avrebbero dovuto essere in tutto quattro, due Bénéteau
25 e due Zip 25. I primi due scafi sono stati fermati in fase di
trasferimento da Palermo a Mondello, per via del cattivo tempo,
mentre si decideva di regatare ottenendo un risultato
dimostrativo grazie alle due barche e due equipaggi (due atleti
non vedenti più un accompagnatore per ogni imbarcazione).
Una sorta di giro in barca di circa due ore, attorno alle due
boe del campo di regata, le cui attrezzature erano state montate
all’ultimo minuto, mentre gli unici due equipaggi ammessi
attendevano pazientemente sul moletto del circolo Lauria. Buona
volontà a parte, piuttosto che voler dimostrare a tutti i costi
di aver raggiunto l’obiettivo “velisti non vedenti in barca”,
sarebbe stato più opportuno in senso etico ed oggettivo
annullare qualsiasi genere di performance in acqua, dato che gli
atleti hanno avuto non poche difficoltà ad orientarsi, non
riuscendo a distinguere i segnali acustici guida, confusi nel
rumore del mare mosso e della pioggia scrosciante. Come se non
bastasse gli arbitri di gara, avvertiti soltanto in mattinata,
non hanno avuto il tempo di spiegare agli atleti le regole
relative al percorso da affrontare.
Ben lontani dal mettere in discussione l’aspetto encomiabile
dell’iniziativa, in rapporto alle carenze organizzative emerse,
resta tuttavia il dato di una solidarietà ben sostenuta dalle
istituzioni. Grande gioia applausi e contentezza al rientro
degli equipaggi presso il Club Lauria per avere in qualche modo
messo alla prova la loro abilità ed evidenziato la loro
disponibilità, anche se i pochi spettatori presenti avrebbero
sicuramente preferito non vedere le evitabili secchiate d’acqua
rimediate in quelle due ore dagli atleti.
|