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Mondello
“Settimana Aviatoria di Mondello-Valdesi”
LA
STRAORDINARIA IMPRESA DI CLEMENTE RAVETTO
Di Alessandro Costanzo Matta
Nel 1910 viene fondata l’Unione del Sud Africa, ha inizio la rivoluzione
messicana, la Corea è annessa al Giappone, la Gran Bretagna attraversa
una crisi costituzionale, Paul Ehrlich inventa il “salvarsan” come cura
per la sifilide, muore Lev Tolstoj.
Nel 1910
il piemontese Clemente Ravetto (palermitano di adozione)
effettua un volo sul tratto Mondello-Valdesi raggiungendo i 40 m
di altezza e coprendo una distanza di circa 200 m.
Il volo degli uccelli, Icaro, Leonardo, i fratelli de
Montgolfier, von Zeppelin e nel 1903 Orville e Wilbur Wright con
il loro “Flyer”, primo aeroplano a motore. È il primo volo a
propulsione con pilota a bordo: il “Flyer” percorre una distanza
di 36 m in 12 sec. ad un’altezza di circa 3m.
La notizia giunge dagli Stati Uniti d’America e la fantasia
popolare si scatena. Partorisce numerose cartoline illustrate
con persone volanti: appese ad un ombrello aperto o, grazie a
rudimentali fotomontaggi, raffigurate a bordo di aeroplani, da
sole, in coppia, con tutta la famiglia, le teste e i busti
troppo grandi, volutamente sproporzionati quasi a dimostrare il
controllo dell’uomo sulla macchina. |
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1910. Tessera brevetto di Clemente Ravetto rilasciata da "Les
Vielles Tiges", Associazione francese dei pionieri
dell'Aeronautica. (foto tratta dal
libro
di Francesco Vadalà “Pionieri e macchine volanti”. |
Su
alcune cartoline compare la scritta “Una volata a Palermo”, segno
premonitore della manifestazione del 1910 denominata “Settimana
Aviatoria di Mondello-Valdesi” e considerata il primo meeting aviatorio
del Mezzogiorno d’Italia.
L’organizzatore, il poliedrico Vincenzo Florio, la incluse nel programma
delle “Feste di Palermo” per le celebrazioni del primo cinquantenario
del 1860.
“Le prove aviatorie non furono riconosciute dalla Federazione
Aeronautica Internazionale, tuttavia per l’impegno assunto dagli
organizzatori giunsero lo stesso a Palermo con il piroscafo «Entella»
gli aviatori con i leggeri apparecchi di tela e legno”.
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I piloti partecipanti: Kinet e Crochon con aerei Farman; Buson e
Culing con aerei Blériot; Gambert con aereo Wright; Clemente
Ravetto con aerei Voisin, velivoli francesi con un’autonomia di
soli pochi minuti che, successivamente perfezionati, svolgeranno
missioni di osservazione e ricognizione nella battaglia della
Marna.
Ravetto, che si era “brevettato” in Francia nel 1909, partecipò
con molta grinta alle gare che si svolsero dal 1° Maggio al
giorno 7 dalle ore 10 alle 19. Il campo di aviazione la spianata
di Mondello, le tribune e i palchi per il pubblico a Valdesi,
accanto il padiglione ristorante, quello del comitato
organizzatore e della stampa, vicina agli hangar la tribuna
della giuria. A causa delle condizioni atmosferiche non
favorevoli “In Piazza Regalmici e ai Quattro Canti furono issati
i segnali e cioè bandiere applicate su lunghi pali visibili da
tutto il Corso. L’alzabandiera indicava che il vento permetteva
i voli…”. Carretti Siciliani, papuna (specie di omnibus), strane
carrozze con il marchio “Jentand” senza cavalli ma a motore
elettrico (auto ecologiche ante litteram), omnibus dal Viale dei
Leoni, vapori dal pontile di santa Lucia e la folla, spendendo
al massimo una lira, giungeva a Mondello.
Trepidante, col naso all’insù, curiosa di vedere i coraggiosi
pionieri dell’aria cimentarsi a bordo di quelle macchine volanti
che, al contrario di treni e automobili, non venivano
considerate invenzioni del demonio ma degli angeli. E, quando
qualcosa andava storto, come se un angelo avesse perduto
improvvisamente le ali “Di un velivolo a quei tempi
restava solo un mucchio di lenzuola”. |
La stele di piazza Caboto
a Mondello in ricordo del memorabile volo di Ravetto.
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Parole
del “comandante”, il conte Beppe Albanese, ideatore del Giro Aereo
Internazionale di Sicilia e testimone, allora tredicenne, “dei voli di
Ravetto a Mondello e delle sue scassate”.
Dell’ardimentosa prova del pilota piemontese, che si concluse con un
atterraggio di fortuna, resta il ricordo in una stele commemorativa
collocata in Piazza Caboto, a Valdesi.
Durante la Prima Guerra mondiale Ravetto diresse le Officine Pintacuda,
che fabbricavano proiettili ed in seguito fondò un’azienda commerciale
di automobili (concessionaria della Fiat) a Palermo, dove si spense nel
1953, il giorno 1 Maggio, lo stesso della sua indimenticabile volata a
Mondello.
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