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29 marzo 2007


 

 

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Mondello

“Settimana Aviatoria di Mondello-Valdesi”
LA STRAORDINARIA IMPRESA DI CLEMENTE RAVETTO

Di Alessandro Costanzo Matta


Nel 1910 viene fondata l’Unione del Sud Africa, ha inizio la rivoluzione messicana, la Corea è annessa al Giappone, la Gran Bretagna attraversa una crisi costituzionale, Paul Ehrlich inventa il “salvarsan” come cura per la sifilide, muore Lev Tolstoj.

Nel 1910 il piemontese Clemente Ravetto (palermitano di adozione) effettua un volo sul tratto Mondello-Valdesi raggiungendo i 40 m di altezza e coprendo una distanza di circa 200 m.
Il volo degli uccelli, Icaro, Leonardo, i fratelli de Montgolfier, von Zeppelin e nel 1903 Orville e Wilbur Wright con il loro “Flyer”, primo aeroplano a motore. È il primo volo a propulsione con pilota a bordo: il “Flyer” percorre una distanza di 36 m in 12 sec. ad un’altezza di circa 3m.
La notizia giunge dagli Stati Uniti d’America e la fantasia popolare si scatena. Partorisce numerose cartoline illustrate con persone volanti: appese ad un ombrello aperto o, grazie a rudimentali fotomontaggi, raffigurate a bordo di aeroplani, da sole, in coppia, con tutta la famiglia, le teste e i busti troppo grandi, volutamente sproporzionati quasi a dimostrare il controllo dell’uomo sulla macchina.


 

1910. Tessera brevetto di Clemente Ravetto rilasciata da "Les Vielles Tiges", Associazione francese dei pionieri dell'Aeronautica. (foto tratta dal  libro di Francesco Vadalà “Pionieri e macchine volanti”.

 Su alcune cartoline compare la scritta “Una volata a Palermo”, segno premonitore della manifestazione del 1910 denominata “Settimana Aviatoria di Mondello-Valdesi” e considerata il primo meeting aviatorio del Mezzogiorno d’Italia.
L’organizzatore, il poliedrico Vincenzo Florio, la incluse nel programma delle “Feste di Palermo” per le celebrazioni del primo cinquantenario del 1860.
“Le prove aviatorie non furono riconosciute dalla Federazione Aeronautica Internazionale, tuttavia per l’impegno assunto dagli organizzatori giunsero lo stesso a Palermo con il piroscafo «Entella» gli aviatori con i leggeri apparecchi di tela e legno”.

I piloti partecipanti: Kinet e Crochon con aerei Farman; Buson e Culing con aerei Blériot; Gambert con aereo Wright; Clemente Ravetto con aerei Voisin, velivoli francesi con un’autonomia di soli pochi minuti che, successivamente perfezionati, svolgeranno missioni di osservazione e ricognizione nella battaglia della Marna.
Ravetto, che si era “brevettato” in Francia nel 1909, partecipò con molta grinta alle gare che si svolsero dal 1° Maggio al giorno 7 dalle ore 10 alle 19. Il campo di aviazione la spianata di Mondello, le tribune e i palchi per il pubblico a Valdesi, accanto il padiglione ristorante, quello del comitato organizzatore e della stampa, vicina agli hangar la tribuna della giuria. A causa delle condizioni atmosferiche non favorevoli “In Piazza Regalmici e ai Quattro Canti furono issati i segnali e cioè bandiere applicate su lunghi pali visibili da tutto il Corso. L’alzabandiera indicava che il vento permetteva i voli…”. Carretti Siciliani, papuna (specie di omnibus), strane carrozze con il marchio “Jentand” senza cavalli ma a motore elettrico (auto ecologiche ante litteram), omnibus dal Viale dei Leoni, vapori dal pontile di santa Lucia e la folla, spendendo al massimo una lira, giungeva a Mondello.
Trepidante, col naso all’insù, curiosa di vedere i coraggiosi pionieri dell’aria cimentarsi a bordo di quelle macchine volanti che, al contrario di treni e automobili, non venivano considerate invenzioni del demonio ma degli angeli. E, quando qualcosa andava storto, come se un angelo avesse perduto improvvisamente le ali  “Di un velivolo a quei tempi restava solo un mucchio di lenzuola”.

La stele di piazza Caboto a Mondello in ricordo  del memorabile volo di Ravetto.

Parole del “comandante”, il conte Beppe Albanese, ideatore del Giro Aereo Internazionale di Sicilia e testimone, allora tredicenne, “dei voli di Ravetto a Mondello e delle sue scassate”.

Dell’ardimentosa prova del pilota piemontese, che si concluse con un atterraggio di fortuna, resta il ricordo in una stele commemorativa collocata in Piazza Caboto, a Valdesi.
Durante la Prima Guerra mondiale Ravetto diresse le Officine Pintacuda, che fabbricavano proiettili ed in seguito fondò un’azienda commerciale di automobili (concessionaria della Fiat) a Palermo, dove si spense nel 1953, il giorno 1 Maggio, lo stesso della sua indimenticabile volata a Mondello.

Campo d'aviazione di Mourmelon-le-Grand. Clemente Raveto nel "Voisin" n.28 acquistato da Vincenzo Florio. Ottobre 1909 (foto tratta dal  libro di Francesco Vadalà “Pionieri e macchine volanti”.


 

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