Libri
FRANCESCA MERCADANTE RISCRIVE LA STORIA DEI FENICI A PALERMO
SVELATO DOPO
CINQUE SECOLI L'ENIGMA DEL MONTE "EIRCTE"
Un saggio, "Le Fortificazioni militari fenicio-puniche dei Monti di
Palermo" (Edizioni del Mirto, pagg. 144, euro 14,00), che ancor prima di essere libro, è lo scrupoloso rapporto di
una meticolosa indagine storica, archeologica, ma anche geologico-territoriale, alla scoperta di una verità che ha radici in
fonti millenarie. Una verità, che per oltre cinque secoli, studiosi e
discettatori vari non hanno fatto altro che nascondere, perdendosi nei
meandri di mere ipotesi fantastiche, sicuramente appetibili al gusto per
il mito e il mistero, ammantato di una velleitaria aurea di grandezza,
spesso tanto cara ai palermitani e ai siciliani in generale. Francesca Mercadante, consapevole che la realtà è una sola, come una sola è la
verità della realtà, per svelare quella del mitico “monte” Eircte, ha
scelto invece i sentieri della ricerca, impervi e talora inaccessibili
come quelli dei monti Billiemi ad ovest di Palermo, che, per oltre
duemila anni nel silenzio di pizzi e vallate ne hanno custodito la
Storia, quella vera.
di Alessandro Costanzo
Tre
parole chiave per questo libro. La prima: scrittura. Una tournure che,
nonostante l’uso imprescindibile di termini scientifici, è limpida,
scorrevole e avvincente. La seconda: vita. Perché anche le foto e le
cartografie dei luoghi, gli scatti dei reperti archeologici, perfino
quello di un’antichissima moneta, sono così dettagliati che
inevitabilmente si è proiettati nella quotidianità civile e guerriera di
oltre duemila anni fa. La terza: concretezza. La materia trattata,
infatti, non è frutto di un volo astratto della mente, ma la faticosa,
paziente e appassionata ricostruzione di una realtà.
Un autentico percorso euristico, dunque, il saggio di Francesca
Mercadante che offre un o
spaccato della Storia del territorio di Palermo, alla fine della Prima
Guerra Punica, finora sconosciuto. Punto di partenza le fonti di due
storici greci. Che conducono ad un luogo “presso Eircte”, approdo e
rifugio del cartaginese Amilcare detto Barca, “il fulmine”, e ancor
prima all’imprendibile fortezza di Eircte(s) ai tempi di Pirro. Un punto
del palermitano che, dal 1500 in poi, è stato identificato con il monte
Pellegrino o monte Palmeto (a Cinisi) o ancora monte Castellaccio nel
Comune di Torretta.
Poi, 10 anni fa, il dubbio. Che il castrum di Eircte
di Polibio e Diodoro Siculo si trovi in un’altra parte di Panormus.
Da qui la ricerca di nuovi dati interpretativi che, con il termine
“confini” fornisce in primis un’etimologia diversa del nome Eircte. Poi
un antico documento dell’XI secolo. Finalmente un punto di partenza
razionale. Che porta ad intraprendere un irto cammino ad ovest di
Palermo, tra i monti Billiemi, un massiccio collinare, a dispetto della
sua vasta estensione, pressoché irrilevante e sconosciuto. Sembrano
apparire così, dal nulla, nomi come Pizzo Minolfo, Cozzo Subbaco, Pizzo
di Mezzo, Pizzo Castellaccio, Cozzo San Rocco e altri ancora. L’identità
dei monti Billiemi prende corpo e si rafforza man mano che sulle sue
colline si scoprono arx e frourion, fortezze imprendibili. Tutto l’areale
occidentale di monte Billiemi si svela come un Sistema Militare
Difensivo. Sotto ai massi, subito in superficie, una gran quantità di
reperti archeologici rivelano un’acropoli e una necropoli risalenti al
IV-III secolo a.C.. Poi il ritrovamento di una moneta di bronzo, più
antica, che per un attimo confonde le idee. Per approdare infine in
Sardegna dove c’è la conferma del trait d’union fra il castrum di Eircte
e lo stampo fenicio-punico dell’insediamento militare dei monti Billiemi.
La soluzione dell’enigma di Eircte adesso è sotto gli occhi di tutti e
questa "menzogna culturale”, per secoli riconosciuta come verità, da oggi ha
le ore contate.
NOTA BIOGRAFICA: FRANCESCA
MERCADANTE
Francesca Mercadante, geologo-scrittrice, è nata a Palermo nel 1952.
Fondatrice della Ass. Mirto Verde “ per una corretta cultura tra uomo e
ambiente” (1987), Targa Albero Falcone, 2002.
Premio Internazionale di narrativa Grand Prix Mediterranèe Etaàts Unis
D’Europe Napoli, 1998, per il romanzo: Paesaggi dell’anima alla fine
della prima generazione.
Studiosa di riggiole meridionali tra l’Ottocento e il Novecento.
Ultime pubblicazioni: Da Balarm a Giazirah: Il Porto di Gallo ritrovato,
Palermo 2001; I Florio e il Regno dell’Olivuzza, Palermo 2003; I Beni
Archeologici di Monte Gallo, Palermo 2005; De Rebus Hierkte, Palermo
2005.