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Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa
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ADDIO A LORENZA BALLANTI DOPO 20 ANNI
INSIEME AL VENTO
Si sono svolti ieri, martedì 7
marzo, i funerali di Lorenza Ballanti, la campionessa di
windsurf scomparsa domenica a causa di una malattia contro cui
lottava da tempo, con lo sguardo nonostante tutto rivolto al
futuro, sostenuta da quello spirito di vera sportiva che sempre
l’ha contraddistinta sui campi di regata e nella vita. Nella
chiesa di Casalborsetti, piccolo centro a nord di Porto Corsini,
sul lido di Ravenna, presenti tanti amici, che la ricorderanno
sempre per il suo sorriso, la sua voglia di vivere ed il suo
impegno come atleta e come donna nel mondo dello sport del
windsurf, che tanto amava. L'Adriatico Wind Club di
Ravenna-Porto Corsini, in memoria di Lorenza Ballanti ha deciso
di dedicarLe uno spazio permanente all'interno del sito
www.adriaticowindclub.com, che costituirà un punto di raccolta
di messaggi e di immagini che ricordano la grande atleta
scomparsa. Tra i numerosissimi messaggi di cordoglio pervenuti
anche dall’estero pubblichiamo il ricordo di Marco Rossi, uno
dei suoi amici più cari:
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“Lorenza Ballanti ci ha lasciato per sempre.
Non è semplice sintetizzare in poche righe la storia dell'atleta di
Ravenna che per oltre vent'anni è stata una protagonista di primo piano
del
windsurf italiano non solo sotto l'aspetto agonistico, ma anche e
soprattutto perché ha interpretato l'essenza stessa dello sport,
intesa come fermento di amicizia, di valori umani, di condivisione di
una filosofia
di vita, in un modo che resterà impareggiabile e indimenticabile.
Lorenza, che avrebbe compiuto quarantadue anni nel prossimo ottobre, era
parte integrante di quella generazione di windsurfisti che diede vita a
mirabili edizioni del Circuito Italiano Funboard, dal terzo posto
conquistato nel 1988 ai tre titoli italiani del 1992, 1993 e 1995, fino
a una sequenza ininterrotta di posizioni d'onore alle spalle di
Verena Fauster sia nel Funboard che nella Formula Windsurfing.
Gli anni passavano, i volti degli atleti mutavano, ma Lorenza era
sempre al vertice e spesso si toglieva la soddisfazione di mettere alle
spalle
parecchi maschietti che le rendevano molti calendari, sempre pronta a
cimentarsi in nuove sfide e incurante del fatto di essere in tante
regate l'unica rappresentante di un settore femminile che in Italia
esprime vertici eccelsi ma non conta su una stratificata base di
praticanti.
Lorenza e il windsurf erano un binomio inscindibile, una passione
vissuta a 360°, la ragione principale della sua vita. In uno degli
ultimi colloqui
telefonici, parlando delle prospettive del windsurf giovanile, non aveva
mancato di sottolineare come questo sport le avesse dato tutto quanto un
essere umano possa desiderare: il contatto con la natura,
l'emozione delle competizioni, la possibilità di viaggiare e conoscere
nuove genti,
un'attività professionale, ma soprattutto un senso di libertà che
le parole non possono spiegare, e il suo obiettivo era ora quello di
trasmettere
questa filosofia di vita alle future generazioni.
Perché Lorenza era anche questo, una delle rare persone nel nostro mondo
spesso trincerato nella difesa di personali orticelli, a sentire come
una
missione il trasmettere la sapienza (nell'antico significato che
racchiude
una visione olistica della vita) a quanti "sono venuti e verranno dopo
di
noi". Il lavoro di un'istruttrice, amava sottolineare, non può limitarsi
a
insegnare le nozioni basilari dello sport, ma ha senso solo se riesce a
infondere nei ragazzi valori diversi da quelli di cui la quotidianità ci
circonda. E qui un condiviso rammarico perché questo impegno si rivela
ogni giorno più arduo.
Per ultimo vorrei concludere con alcuni ricordi personali.
L'umanità per Lorenza non era una canna menata dal vento. Quando vedeva
un amico da lontano, smetteva immediatamente di svolgere la mansione che
la
teneva occupata e correva ad abbracciarlo con un sorriso radioso, in un
modo né
formale né simbolico, ma che lasciava trasparire la gioia
dell'incontro. Gli auguri di Natale manoscritti sono oggi un privilegio
per poche persone. Lorenza apprezzava molto questo gesto di cortesia,
che ha un reciproco significato del dare e del ricevere, e ogni volta
trovava
un simpatico pensiero. Quest'anno, in risposta all'auspicio di una
salute
ritrovata, un biglietto musicale e poche parole "Tante grazie di tutto.
Spero
proprio che il 2006 sia migliore. Un bacio e tanti tanti auguri." Anche
quanto la malattia aveva iniziato a lasciare un segno, e la ritrosia fa
capolino
nel trovare le parole giuste, Lorenza aveva mantenuto serenità e
realismo:
non ti preoccupare per me, queste sono vicende della vita, io sto
pensando
al futuro. E mi parlava della traversata da Ravenna in Croazia, di un
progetto per i giovanissimi da realizzare con l'aiuto delle autorità
territoriali, del desiderio di collaborare sempre più strettamente con
la filiera
federale che prepara le nostre future leve.
Ero quasi certo che avrebbe vinto anche quest'ultima gara, forte
dell'ottimismo che è una ricetta fondamentale per sconfiggere certe
malattie. Il destino ha voluto diversamente e oggi tutti noi piangiamo
la sua prematura scomparsa.
Ma poiché il buon seminatore dà sempre frutti copiosi, sono certo che
la sua luminosa figura sarà ricordata per molto tempo a venire.
Ai familiari in primo luogo, e agli amici dell'Adriatico Wind Club,
giunga un mio personale pensiero di solidarietà in questo triste
momento”.
Marco Rossi |