22 settembre 2006 |
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55mi Internazionali di Sicilia in tono minore - "Lo spettacolo verrà esclusivamente dal campo” per usare le parole di
Franco Randazzo, presidente del Circolo del Tennis. Tuttavia, anche dal
punto di vista strettamente sportivo ci sono da registrare alcune
defaillances, come le rinunce del possibile numero uno del tabellone di
singolare, il talentuoso francese Richard Gasquet, e del terraiolo
argentino Guillermo Coria, finalista al Roland Garros 2004. Via le
possibili teste di serie numero 1 e 3, ecco che rimane lo spagnolo
Verdasco (numero 29 del mondo) come primo giocatore in tabellone, con
nomi come il numero uno azzurro Volandri, Almagro, Martin, Mathieu e
Simon a completare il quadro delle teste di serie. In più, le tre wild
card assegnate al giovane azzurro Fognini e ai siciliani Aldi e Naso,
tutti oltre la posizione numero 200 mondiale. Un torneo che “privilegia
l’attività tennistica isolana” per dirla con Randazzo.
Challenger dal 2007 - Proiettando lo sguardo oltre il 2006, però, le nubi si addensano fosche.
“Con la riduzione dei finanziamenti pubblici non ce la facciamo ad
andare avanti
mantenendo il montepremi attuale di 350 mila euro – ha
dichiarato Franco Randazzo (a sx nella foto) -. Stiamo quindi pensando di conservare il
marchio trasformando il torneo in un challenger con montepremi minore.
Esistono delle trattative per la cessione dei diritti del torneo ATP, ma
non c’è ancora niente di definito, al contrario di quanto affermano
notizie diffuse dalla stampa (la notizia della cessione ufficiale del
torneo era apparsa sul sito del canale televisivo Eurosport, ndr). Il
ricavo eventualmente ottenuto dalla cessione potrebbe essere investito
nella copertura delle perdite accumulate dal Circolo negli anni, nella
crescita del settore giovanile e nell’adeguamento degli impianti di
gioco”. La cifra di cui si parla per la cessione dei diritti ad
organizzare il torneo dovrebbe aggirarsi sul milione e mezzo di euro.
Una cifra importante, che ha presumibilmente fatto gola ai soci del
Circolo del Tennis Palermo, i quali nell’assemblea di agosto hanno
deliberato per la vendita dei diritti. Un'assemblea alla quale erano
presenti solo 90 soci su 1.800, un quinto del totale. Allora, o i pochi
soci hanno riscontrato un calo d’interesse del pubblico nei confronti di
un torneo che è costato ben 8 milioni di euro ai cittadini negli ultimi
10 anni, e hanno optato per una manifestazione che, pur perdendo lo
status ATP potrebbe con minore investimento ottenere maggiori risultati,
oppure hanno manifestato semplicemente l’esigenza di far cassa tramite
la vendita dei diritti di cui sono detentori.
"Una sconfitta per Palermo" -
Dall’altro lato c’è una parte politica, che contesta la decisione
dell’assemblea dei soci, che ha deciso per la cessione senza, a quanto
pare, consultare i principali finanziatori. “Si è evidentemente
interrotto il dialogo tra istituzioni e sodalizio organizzativo – ha
detto Stefano Santoro, assessore comunale allo Sport – e sono
rammaricato di aver saputo della decisione di vendere un torneo di
questa importanza a mezzo stampa. Un confronto a livello politico
avrebbe potuto portare a cercare una soluzione per salvare il torneo.
Ora sembra che siano le istituzioni i killer dell’evento, ma il nostro
supporto non è mai mancato”. Un supporto comunale che, quantificato, è
stato di 225 mila euro fino a quest’anno, ma è sceso a 100 mila per il
2006, secondo l’assessore Santoro a causa di “tagli al bilancio dovuti
alla Finanziaria 2005”.
Errori del passato e proposte per il futuro -
Tra scarsa attenzione a livello politico, mancanza di comunicazione tra
organizzatori e riduzione dei finanziamenti, è lecito domandarsi in che
modo si sarebbero potute sfruttare le potenzialità dell’evento in
termini di immagine e di attrattiva per il pubblico. Oliviero Palma,
presidente del Country Club di Palermo e da più di 20 anni organizzatore
del torneo internazionale femminile, prova a rispondere all’insidiosa
domanda. “Si doveva ripensare al periodo dell’anno in cui far giocare il
torneo, perché il pubblico diminuisce di anno in anno e le tribune sono
piene solo nei giorni delle semifinali e della finale. Oggi si gioca tra
settembre e ottobre, proprio quando, tra scuole ed attività lavorative,
la gente ha meno tempo per seguire un evento di
questo tipo. Inoltre si
fatica ad attrarre sponsorizzazioni private, e gran parte del peso
economico finisce per gravare sulle istituzioni pubbliche, che per una
serie di ragioni non riescono ad assicurare la continuità dei
finanziamenti”. Palma aveva anche provocatoriamente proposto di rilevare
l’onere dell’organizzazione del torneo maschile, pur di mantenerlo nella
città di Palermo. “Avevo chiesto di poter organizzare il torneo maschile
nello stesso periodo di quello femminile (che si svolge nel mese di
luglio, ndr) mantenendo inalterati i finanziamenti pubblici – spiega
Oliviero Palma – così da ridurre le spese”. Una proposta coraggiosa, ma
che difficilmente verrà accolta, dal momento che i proprietari
dell’evento hanno tutto il diritto di cederlo a chi vogliono, ed è
facile pensare che vincerà questa sorta di “asta” chi offrirà la cifra
più alta. Il presidente del Country Club propone anche dei possibili
rimedi, che interessano in generale il mondo dello sport siciliano e
richiamano le parole di Massimo Costa. “Ci vorrebbero degli interventi
legislativi a sostegno delle manifestazioni più importanti, quelle che
hanno maggiore eco anche fuori dai confini regionali o nazionali – dice
Palma -. Si potrebbe pensare all’istituzione di un comitato
organizzativo dei grandi eventi sportivi, che si occupi anche della
ricerca di sponsor e che trovi delle soluzioni volte ad economizzare le
spese”. |