Ambiente
LINEA DURA DELLA
CAPITANERIA DI PALERMO
CONTRO LA PESCA CON LE
SPADARE
DOPO IL SEQUESTRO LE RETI PROIBITE SARANNO DISTRUTTE
Nei mari del Mediterraneo il fenomeno della pesca abusiva con le
“spadare” è ancora molto diffuso. Visti i blandi risultati ottenuti
dalle politiche di riconversione delle reti derivanti d’altura, vietate
dalle leggi dell’Unione Europea, la Capitaneria di Porto di Palermo ha
deciso di passare alle maniere forti a suon di denuncie e con la
sistematica distruzione di tali mezzi non consentiti che, barriera
impenetrabile per ogni genere di pesce, costituiscono una seria minaccia
alla fauna marina dei nostri mari già troppo penalizzati da queste forme
indiscriminate di pesca intensiva.
"Spadare"
a bordo di un peschereccio
A distanza di una settimana dal sequestro di 22 chilometri di
“spadare” al largo di Ustica, le reti derivanti d’altura vietate dalle
leggi dell’Unione Europea, il comandante della Capitaneria di Porto di
Palermo Ferdinando Lavaggi ne ha disposto la distruzione definitiva,
insieme ad altri 77 chilometri sequestrati negli ultimi mesi
dall’Ufficio circondariale marittimo di Porticello.
Le reti proibite
confiscate, per un ammontare di circa 150 mila euro, sono state
consegnate ad una ditta specializzata che si occuperà dell’eliminazione.
"Nonostante lo Stato e l’UE si siano impegnati economicamente in
politiche di riconversione per contrastare l’uso di queste reti –
afferma il comandante dell’Ufficio di Porticello, Luciano Caddemi – per
salvaguardare il patrimonio ittico e ambientale dei nostri mari, oggi
c’è ancora chi, pur avendo usufruito dei contributi previsti, continua
illecitamente questo tipo di pesca".
Previste anche
denuncie per truffa per diversi pescatori che, percepiti i contributi
europei per la riconversione delle spadare, hanno continuato ad
utilizzarle impunemente. Dalla Capitaneria annunciano l’intensificazione
di nuovi controlli su pescatori ed imbarcazioni, anche in vista
dell’imminente pesca del pescespada, e già sono in corso accertamenti per
smantellare altri 17 chilometri di reti abusive.