21° World Festival on
the Beach
ALLA
TERZA EDIZIONE DI SINFONIE ON THE BEACH GIOVANNI SOLLIMA E I CELLO FREE
Dopo le indimenticabili esibizioni dell’Orchestra Sinfonica Siciliana,
diretta negli anni scorsi da Alberto Veronesi e Antonino Manuli, stasera
la musica colta ritorna sul mare, al tramonto, nella suggestiva
atmosfera di Mondello, per la terza edizione di Sinfonie on the Beach.
Toccherà all’ottetto di violoncelli, composto dal Maestro Giovanni
Sollima e dai Cello Free, condurre la serata dedicata alla musica
classica. Il “Jimmy Hendrix del violoncello” si prepara a far urlare,
piangere, ridere il suo e gli altri sette archi, in bilico, come sempre,
tra le sue due anime: “alta” e rock.
Il
maestro Giovanni Sollima
di Alessandro Costanzo
Non c’è due senza tre. Anche quest’anno non poteva mancare
l’appuntamento con “Sinfonie on the Beach”. Che per la sua terza
edizione, oggi alle 20 ospiterà sul palco del World Festival on the
Beach, in Piazza Valdesi a Mondello, il Maestro Giovanni Sollima e i
Cello Free, una formazione di sette violoncelli composta da Francesco
Biscari, Francesco Francaviglia, Carlo Gargano, Marco Di Fonte, Giada
Gallo, Angelo Di Mino e Giulia Trevisano.
Giovanni Sollima, palermitano classe 1962, è figlio del noto compositore
e pianista marsalese Eliodoro Sollima. Brillante la sua carriera
internazionale di violoncellista classico che, giovanissimo, lo vede
collaborare con grandi musicisti, come Giuseppe Sinopoli, Bruno Canino,
Jorg Demus e Martha Argerich.
Ama muoversi al di fuori
degli schemi, approdando ad innovazioni affascinanti, geniali. La sua
curiosità creativa lo spinge ad affiancare all’attività di solista
quella di compositore, che intraprende, in modo nuovo e
anticonvenzionale, attraverso originali contaminazioni fra generi
diversi. Rock, jazz, electric, minimalismo anglosassone e musica etnica
della Sicilia e di tutta l'area mediterranea. Sulla base di una profonda
preparazione classica, nasce così lo stile inconfondibile di Sollima,
che nelle sue creazioni si avvale dell’utilizzo di strumenti acustici
occidentali ed orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, e di
altri di sua invenzione.
Dal 1992 le sue composizioni vengono eseguite in tutto il mondo e
interpretate da direttori del calibro di Riccardo Muti con la
Filarmonica della Scala, Gidon Kremer con la Kremerata Baltica, Yuri
Bashmet con I Solisti di Mosca e da solisti come Yo-Yo Ma, Mario
Brunello e Bruno Canino e ancora coreografi come Carolyn Carlson e
Karole Armitage; interpreti vocali come Bob Wilson, Ruggero Raimondi ed
Elisa e anche Dj come Dj Scanner.
Tra i suoi compact disc si ricorda Aquilarco realizzato nel 1997 e che
nel 2000 diviene il tema principale della colonna sonora del film “I
cento passi”, mentre è del 2005 il suo nuovo CD dal titolo Works,
pubblicato dalla Sony, personalissimo “biglietto da visita” di un
artista capace di spaziare, senza limiti, attraverso le due anime
apparentemente antitetiche della classica e del rock.
Il programma, che Sollima proporrà questa sera, si preannuncia come un
esperimento di sofisticata alchimia musicale più che un comune
concerto. Con un repertorio che è un autentico circuito di note. Che
parte dal Vivaldi più acceso al Sollima più ricercato, snodandosi
attraverso quelle Radiohead imboccando le strade del rinnovamento del
rock britannico a cavallo tra i Novanta e il Duemila, per poi inseguire
il sound dirompente dei Metallica dalle sonorità dure e iperveloci, con
le corde che continueranno a vibrare al suono della musica tradizionale
macedone e irish fino a raggiungere la gioia sfrenata, la tristezza
senza consolazioni, la libertà del nomadismo e la condanna dell'esilio
delle comunità ebraiche dell'Europa dell'Est, passando attraverso brani
tipicamente kletzmer.
Si preannuncia una
performance “non allineata” ma, di sicuro, di grande effetto. Stile
“Sollima” per intenderci.