27 marzo 2006 |
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Libri: Recensioni
LE RICETTE
Ingredienti a crudo, un
frullatore e olio d’oliva in abbondanza sono il necessario per preparare
piatti dal gusto inconfondibile, seguendo i preziosi consigli di
“Filippo La Mantia – Le ricette” (Il Cigno GG Edizioni – Roma, pagg.110)
il libro dello chef Filippo La Mantia presentato ieri pomeriggio da
“Tinto” a Palermo, in un appuntamento per gran gourmet, semplici
appassionati della cucina tradizionale siciliana e soprattutto per i
tanti amici del poliedrico autore. Tra questi sono intervenuti anche
l’amico editore Lorenzo Zichichi, l’amico cuoco Heinz Beck, chef
bavarese di fama internazionale, stregato dalle atmosfere mediterranee,
la sorella del celebre conduttore Fiorello e ancora il giornalista
Giuseppe Sottile, l’on. Antonio Mormino ed il presidente della Provincia
Francesco Musotto. Che ha voluto annoverare Filippo La Mantia tra quei “
validi rappresentanti del ventre e del cuore di Palermo, che una volta
trovato il coraggio di recidere quel cordone ombelicale
particolarissimo, che lega i Siciliani alla propria terra, riescono con
successo ad esportare l’immagine reale di un’Isola generosa e verace,
lontana anni luce da stereotipi negativi a tutti i costi”. “Togliere e togliere” potrebbe essere il dictat del cuoco palermitano. Per cucinare alla ricerca e scoperta di atomi di gusto spesso fagocitati da ingredienti superflui, a volte ingombranti, come aglio, cipolla, soffritti, panna, fondi di cottura sostituendoli, con sapiente alchimia, con il pesto di agrumi di sua invenzione, preparato con basilico, arance, mandorle, e capperi, base di tutti i suoi piatti. Il ricettario di La Mantia guida pratica, che nasce con l’intento di emozionare, stuzzicare e incuriosire, apre l’appetito del lettore con “il cibo delle origini” per eccellenza dei siciliani, la caponata, per poi passare ai primi con le paste, i risotti e le minestre e continuare con i secondi a base di pesce e carne, e ancora con le frittate anche quella con gli spaghetti e il cous cous perfino quello dolce, un piatto che da sempre ha incantato l’autore. Che ha un rapporto di dicotomia con il cibo, da un lato quasi carnale ad esempio con le insalate che, senza saperne spiegare il perché, sostiene vengano più buone se si mescolano con le mani e dall’altro fortemente proustiano, legato alla memoria di profumi e sapori per un viaggio indietro nel tempo. Per poi ritornare al presente addentando un panino rigorosamente fresco e gustoso o per farlo passare o addirittura fermare il tempo, entrando nell’olimpo dei dolci con la Cubbaita, quasi un gioco per bambini fatto di zucchero e mandorle. Il tutto senza dimenticare mai il vino giusto, suggerendone nomi che sanno di sole, arte, isole e amore, all’insegna di una cucina sana, digeribile, energetica in cui l’apice della sofisticazione si raggiunge forse nella minestra di pasta con il “Sugo Finto”, un piatto talmente povero che si “finge” di preparare con sugo di carne, mentre in realtà c’è soltanto del profumatissimo pomodoro rigorosamente siciliano.
Sito Web: www.filippolamantia.com
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