27 marzo 2006

 

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è un servizio di Albaria nato nel 1998, per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine
 

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Libri: Recensioni
FILIPPO LA MANTIA

LE RICETTE
LA CUCINA TRADIZIONALE SICILIANA IN VERSIONE SOFT

Tanta, tanta Sicilia nel sapiente modo di cucinare di Filippo La Mantia lo chef italiano più in voga del momento. Che, generoso per natura, ha pensato di trasmettere a tutti gli appassionati di gastronomia, e non solo, alcune delle sue specialissime ricette raccogliendole in un libro che, autentica opera d’arte non solo culinaria, in poco più di cento pagine propone i gusti e i profumi unici della cucina tradizionale di Sicilia rivisitata con estro singolare, sfornando piatti raffinatissimi nella loro eterea semplicità.
 

 

di Alessandro Costanzo
 

Ingredienti a crudo, un frullatore e olio d’oliva in abbondanza sono il necessario per preparare piatti dal gusto inconfondibile, seguendo i preziosi consigli di “Filippo La Mantia – Le ricette” (Il Cigno GG Edizioni – Roma, pagg.110) il libro dello chef Filippo La Mantia presentato ieri pomeriggio da “Tinto” a Palermo, in un appuntamento per gran gourmet, semplici appassionati della cucina tradizionale siciliana e soprattutto per i tanti amici del poliedrico autore. Tra questi sono intervenuti anche l’amico editore Lorenzo Zichichi, l’amico cuoco Heinz Beck, chef bavarese di fama internazionale, stregato dalle atmosfere mediterranee, la sorella del celebre conduttore Fiorello e ancora il giornalista Giuseppe Sottile, l’on. Antonio Mormino ed il presidente della Provincia Francesco Musotto. Che ha voluto annoverare Filippo La Mantia tra quei “ validi rappresentanti  del ventre e del cuore di Palermo, che una volta trovato il coraggio di recidere quel cordone ombelicale particolarissimo, che lega i Siciliani alla propria terra, riescono con successo ad esportare l’immagine reale di un’Isola generosa e verace, lontana anni luce da stereotipi negativi a tutti i costi”.
Non senza una buone dose di sofferenza, pazienza e coraggio, che nel 2001 ha portato La Mantia, con il suo carico di “sicilianitudine e palermitanitudine” sempre nel cuore, fino a Roma. Rinnovando  ancora una volta il miracolo del talento di un siciliano, finalmente libero di esprimere tutta la propria genialità. E così nella capitale, da fotoreporter di successo innamorato della fotografia, condita dalla passione per il karate, lo yoga e la vela, La Mantia è riuscito a coronare un sogno legato ad un’altra sua passione di sempre, la cucina: aprendo vicino al Pantheon, ad un passo dal Parlamento italiano “La Trattoria”, che lo ha consacrato chef di successo, e lo vede oggi pronto a fare il grande salto nel panorama culinario internazionale. Proponendo la sua cucina, quella siciliana DOC rivisitata e in alcuni casi reinventata con una creatività unica, che lo ha portato ad alleggerirla, mirando all’essenza dei sapori.

“Togliere e togliere” potrebbe essere il dictat del cuoco palermitano. Per cucinare alla ricerca e scoperta di atomi di gusto spesso fagocitati da ingredienti superflui, a volte ingombranti, come aglio, cipolla, soffritti, panna, fondi di cottura sostituendoli, con sapiente alchimia, con il pesto di agrumi di sua invenzione, preparato con basilico, arance, mandorle, e capperi, base di tutti i suoi piatti.

Il ricettario di La Mantia guida pratica, che nasce con l’intento di emozionare, stuzzicare e incuriosire, apre l’appetito del lettore con “il cibo delle origini” per eccellenza dei siciliani, la caponata, per poi passare ai primi con le paste, i risotti e le minestre e continuare con i secondi a base di pesce e carne, e ancora con le frittate anche quella con gli spaghetti e il cous cous perfino quello dolce, un piatto che da sempre ha incantato l’autore. Che ha un rapporto di dicotomia con il cibo, da un lato quasi carnale ad esempio con le insalate che, senza saperne spiegare il perché, sostiene vengano più buone se si mescolano con le mani e dall’altro fortemente proustiano, legato alla memoria di profumi e sapori per un viaggio indietro nel tempo. Per poi ritornare al presente addentando un panino rigorosamente fresco e gustoso o per farlo passare o addirittura fermare il tempo, entrando nell’olimpo dei dolci con la Cubbaita, quasi un gioco per bambini fatto di zucchero e mandorle. Il tutto senza dimenticare mai il vino giusto, suggerendone nomi che sanno di sole, arte, isole e amore, all’insegna di una cucina sana, digeribile, energetica in cui l’apice della sofisticazione si raggiunge forse nella minestra di pasta con il “Sugo Finto”, un piatto talmente povero che si “finge” di preparare con sugo di carne, mentre in realtà c’è soltanto del profumatissimo pomodoro rigorosamente siciliano.       

 

Sito Web: www.filippolamantia.com