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Libri: Recensioni
DIARIO
DI TONNARA: CON NINNI RAVAZZA ALLA SCOPERTA DEL REGNO DEI TONNI
Giornalista, sommozzatore delle più famose tonnare siciliane, sub
professionista, fotografo e corallaro, Ninni Ravazza ha presentato ieri,
presso la “Libreria del mare” di Palermo, “Diario di tonnara” un libro
che racconta 20 anni di storia della più produttiva tonnara italiana,
quella di Bonagia, esplorata dall’autore dalla superficie, nel rapporto
unico con i tonnaroti, fino nella profondità delle reti, dove è buio,
dove oltre ai tonni può esserci in agguato il “bistinu”, lo squalo che
li fa fuggire. Dal 2003 le muciare sono state tirate in secco, le reti
riposte nei magazzini e la tonnara di Bonagia, una delle più antiche
della Sicilia, ha cessato per sempre la propria attività.
di Alessandro Costanzo
Ieri presso la “Libreria del mare” di Palermo il giornalista trapanese Ninni Ravazza ha presentato il suo ultimo libro, “Diario di tonnara” (edito da
Magenes, 336 pagine). È il resoconto affascinante, a tratti nostalgico,
di 20 anni indimenticabili trascorsi dall’autore come sommozzatore della
più produttiva tonnara italiana, quella di Bonagia in provincia di
Trapani. Quella davanti alla quale i pescatori si facevano il segno
della croce e recitavano una preghiera, appena avvistavano il santuario
della Madonna e la stessa che il 4 luglio 2003 è stata costretta, dal
sopravvento dei mercati internazionali e dai moderni metodi di
allevamento in gabbia, a sospendere l’attività.
Dal 1984 al 2003 il giornalista Ninni Ravazza durante i tre mesi della
pesca del tonno, guidato da indomabile passione, è sceso quotidianamente
nel ventre della tonnara, alla ricerca dei segreti più nascosti, che
dall’alto delle muciare è impossibile scoprire, attraversando tutte le
porte dell’inestricabile labirinto di reti. Che ormai da due anni,
lontane dal blu profondo, giacciono accatastate nei magazzini. Si
tendono, si intersecano, rivivono invece nelle pagine intense di quest’opera
che, arricchita da una preziosa raccolta fotografica, con più di cento
scatti in bianco e nero e a colori, diviene memoria del mare e dei suoi
abitatori.
Seguendo una cronologia giornaliera del periodo della pesca, da metà
aprile all’inizio di luglio, Ninni Ravazza, il “dottore” sommozzatore,
racconta la sua esperienza ventennale di esploratore dell’impianto di
Bonagia ed il rapporto con i tonnaroti. Cercando di usare il loro
linguaggio parlato sulle barche, ci conduce alla scoperta del “regno dei
tonni” andando avanti e indietro nel tempo, lungo una traccia ideale che
collega il presente a tempi lontanissimi, ponendo l’accento su eventi
particolari delle diverse annate, per poi scendere giù, in immersione,
nelle varie camere della tonnara, fino a quella della morte, in cui i
tonni in amore cadono in trappola. Il rais grida “Assa vire ch’avemu
tonni in tonnara, i tonni arrivaro, il dottore li ha visti, semo
anniscati”, i tonnaroti alzano le braccia al cielo, l’ultima porta, la “cannapa”,
si chiude e inizia la mattanza.
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