2 ottobre

 
 

Prima Pagina
 
è un servizio di Albaria nato nel 1998, per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine
 

Meteo
WINDGURU


EUROMETEO

 

Agenzie di stampa

Adnkronos

Agenzia Italia

Ansa

Asca

France Press
Italpress

Reuters

Associated Press


 

 

Prima Pagina
è un servizio di Albaria per evidenziare alcuni avvenimenti che corredati da immagini fotografiche potranno essere in seguito pubblicati anche sulla rivista Albaria Magazine

 

 

Albaria Magazine
Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa presso il Tribunale di Palermo
  Tutti i diritti sono riservati
E-mail: albaria@tin.it

 

 

 

Mondello
SURFISTA “PESCATO” A MONDELLO. UN AMO GLI ARPIONA IL PIEDE
E’ finita bene per il surfista palermitano Giuseppe Traina che oggi a Mondello è stato agganciato da un amo da un pescatore a traino che si è fortunatamente accorto di aver arpionato il malcapitato windsurfer mentre veleggiava ignaro di cosa potesse a breve accadergli. Soccorso da un gommone è stato medicato in ospedale.

 

di Fabrizio Dalle Nogare

Tutto poteva aspettarsi, tranne che essere “pescato” mentre si trovava in mare con il suo windsurf. Il surfista palermitano Giuseppe Traina si è ritrovato un amo nel piede mentre stava veleggiando nel mare di Mondello, all’altezza del Telimar, approfittando della splendida giornata e dell’acqua cristallina. Per fortuna la lenza si è spezzata, evitando guai peggiori al malcapitato surfista, che è finito all’ospedale Cervello con l’amo a tre punte ancora attaccato al piede. “Stavo veleggiando a Mondello quando ho sentito qualcosa che mi agganciava e ho visto scorrere sangue – racconta al telefono Traina -. Mi sono accorto di una barca a vela di 6-7 metri poco lontano da me che stava facendo pesca a traino e ho capito quello che era accaduto. Anche Attilio, il proprietario della barca, se ne è accorto, ha prontamente decelerato e mi ha immediatamente soccorso”. A bordo di un gommone di salvataggio il surfista è giunto a riva e da lì trasferito all’ospedale Cervello. È stata necessaria l’anestesia locale, una volta giunti all’ospedale, per estrarre l’amo, che non ha provocato lesioni gravi. Dalla voce di Traina traspare il sollievo per una disavventura che poteva avere conseguenze peggiori. “L’amo che mi ha agganciato è detto in gergo “traditore”, proprio perché è più grande di un amo normale, ed è più difficile che i pesci, e anche…i surfisti sfuggano alla sua morsa!” continua Traina. Un epilogo comunque positivo per il surfista, che si è ritrovato protagonista di una battuta di pesca.