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Pubblicazione iscritta il 26/03/1983 al n.10 del Registro della Stampa
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Mondello
SURFISTA “PESCATO” A MONDELLO. UN AMO GLI
ARPIONA IL PIEDE
E’ finita bene per il surfista palermitano Giuseppe Traina che oggi a
Mondello è stato agganciato da un amo da un pescatore a traino che si è
fortunatamente accorto di aver arpionato il malcapitato windsurfer
mentre veleggiava ignaro di cosa potesse a breve accadergli. Soccorso da
un gommone è stato medicato in ospedale.
di Fabrizio Dalle Nogare
Tutto poteva aspettarsi, tranne che essere “pescato” mentre si trovava
in mare con il suo windsurf. Il surfista palermitano Giuseppe Traina si
è ritrovato un amo nel piede mentre stava veleggiando nel mare di
Mondello, all’altezza del Telimar, approfittando della splendida
giornata e dell’acqua cristallina. Per fortuna la lenza si è spezzata,
evitando guai peggiori al malcapitato surfista, che è finito
all’ospedale Cervello con l’amo a tre punte ancora attaccato al piede.
“Stavo veleggiando a Mondello quando ho sentito qualcosa che mi
agganciava e ho visto scorrere sangue – racconta al telefono Traina -.
Mi sono accorto di una barca a vela di 6-7 metri poco lontano da me che
stava facendo pesca a traino e ho capito quello che era accaduto. Anche
Attilio, il proprietario della barca, se ne è accorto, ha prontamente
decelerato e mi ha immediatamente soccorso”. A bordo di un gommone di
salvataggio il surfista è giunto a riva e da lì trasferito all’ospedale
Cervello. È stata necessaria l’anestesia locale, una volta giunti
all’ospedale, per estrarre l’amo, che non ha provocato lesioni gravi.
Dalla voce di Traina traspare il sollievo per una disavventura che
poteva avere conseguenze peggiori. “L’amo che mi ha agganciato è detto
in gergo “traditore”, proprio perché è più grande di un amo normale, ed
è più difficile che i pesci, e anche…i surfisti sfuggano alla sua
morsa!” continua Traina. Un epilogo comunque positivo per il surfista,
che si è ritrovato protagonista di una battuta di pesca.
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