6 aprile 2006 |
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DUE TIMONIERI PER MASCALZONE LATINO
Seguirà la sua barca dal gommone. Così ha deciso Vincenzo Onorato, presidente del consorzio Capitalia Team, che ieri, da Milano, ha seguito in diretta il varo di Ita 90, la più bella delle 20 imbarcazioni messe in acqua da Mascalzone Latino- Capitalia Team. Che avrà due timonieri: il danese Jes Gram-Hansen, impegnato negli start, che subito dopo passerà il timone nelle mani di Flavio Favini. “La mia assenza aiuterà a litigare meno” ha detto il presidente di Mascalzone, determinato per questa sua seconda esperienza in Coppa America a vincere il maggior numero di regate, cominciando dai prossimi acts di Valencia. Standard idrodinamici elevati, di colore nero, costruita con "compositi avanzati", materiali che accoppiano differenti prodotti, Ita 90 è stata progettata da un design group di 14 elementi affidato all’americano Harry Dunning. L' albero è stato realizzato negli Stati Uniti dalla Hall Spar di Bristol, mentre le vele (il vero il motore della barca) sono progettate da Giovanni Cassinari e Marco Savelli e sono tutte realizzate della North Sails in Nevada. La struttura interna è costituita da fili continui, in Kevlar o carbonio, distesi dall’alto. I gennaker e gli spinnaker (che hanno una superficie di oltre 500 mq) sono invece realizzati in modo più semplice, sempre su disegni molto personalizzati dai velai.
Made in Italy il
cantiere di costruzione la Marine Composite di Vittorio Urbinati di
Andora (Savona) e 15 gli italiani tra i 17 membri dell’equipaggio,
capitanati dallo skipper Vasco Vascotto, per una barca che, come ha
tenuto a sottolineare Onorato, è proprio tutta italiana e, sostenuta dai
42 milioni di euro messi a disposizione da Capitalia, è destinata ad
essere tra gli interpreti principali della 32ma America’s Cup. Ita 90
debutterà il 22 giugno a Valencia nell’ultimo match race dell’anno, per
poi continuare con il lavoro di testing e messa a punto dello scafo che
“ha dei segreti che è giusto mantenere nascosti, – ha dichiarato Vasco
Vascotto - piccoli, ma che vogliamo tenerci stretti e riguardo al
numero, 90 è la paura: vedremo se ce l’avremo noi o gli altri…”.
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